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WTA, rendimento per superfici: Sabalenka regina sul cemento

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Dicembre è il mese dei bilanci. I tennisti si districano tra vacanze al caldo, esibizioni e la preparazione per la stagione 2026 che vedrà il via come sempre con la United Cup, con i primi match che si disputeranno il 2 gennaio. Quale miglior momento quindi per fare una valutazione sulla stagione 2025 che per il circuito WTA vede le sue pagine finali con i classici tornei WTA125 fuori stagione, che per l’esattezza vedrà come ultimi match disputati quelli del torneo di Limoges in Francia. In questo articolo rifletteremo sul rendimento delle atlete in termini di punti conquistati nelle tre principali superfici di giocohard (il cosiddetto cemento), terra rossa (o verde, come nel caso di Charleston) ed erba.

La premessa di questo articolo è che a guidare l’analisi è la somma dei punti ottenuti da ciascuna giocatrice secondo il criterio di calcolo ufficiale WTA.

Il calendario del circuito WTA, considerando solo i tornei dai WTA 250 in su, prevedeva per la stagione 2024 un totale di 54 appuntamenti (incluse le WTA Finals e la United Cup). L’obiettivo è stilare una classifica della stagione prendendo in considerazione le diverse superfici, riportando per ognuna di esse le top 10 per punti conquistati. In linea con quanto fa la stessa WTA nel bilancio dei match vinti, oltre ai tornei del circuito WTA, nel conteggio dei punti sono considerati sia i WTA125 (ben 53 disputati nel corso di questo 2025) sia i tornei ITF. Nelle classifiche daremo evidenza sia dei punti conquistati sul campo sia, ove necessario, dei punti effettivamente entrati nel ranking di ogni atleta dato che vi è un limite al numero di tornei da considerare countable.

La struttura del calendario WTA

Il calendario WTA presenta delle peculiarità rispetto al corrispettivo calendario maschile. Come ben noto, il circuito femminile non prevede una vera e propria stagione indoor. Nel 2025, infatti, i tornei giocati nei palazzetti sono stati solo 6: il WTA 500 di Stoccarda e il WTA 250 di Rouen, che si giocano su terra rossa indoor, il WTA 500 di Linz e i due WTA250 di Singapore e Cluj-Napoca che si giocano sul cemento a cui si aggiungono le WTA Finals, giocate in quel di Riad. Si tratta di un numero esiguo di tornei. A ciò si aggiunge il fatto che tre su sei sono tornei 250 e uno è riservato solo a un numero ristretto di giocatrici. Pertanto, si è deciso di non stilare una apposita classifica.

La superficie principale del calendario WTA è il cemento con ben 36 tornei: due tornei del Grande Slam, 8 dei 10 WTA 1000, 10 WTA 500 e 15 WTA 250 (più le WTA Finals). Segue la terra battuta con 11 tornei, suddivisi in due tranche di calendario. Il primo periodo ha preso il via il 31 marzo con i tornei giocati sulla terra verde di Charleston e quella rossa di Bogotà e poi dopo una settimana di stop per la Billie Jean King Cup si è sviluppato dal 14 aprile sino alla sua conclusione naturale con il Roland Garros (finale giocata il 1° giugno), il tutto senza dimenticare i due WTA 1000 Madrid e Roma. A queste settimane di gioco tra aprile e maggio va aggiunta quella dal 14 al 21 luglio che prevedeva i due WTA 250 di Amburgo e Iasi.

Anche nel 2025 le settimane di calendario dedicate al tennis sui prati rimangono residuali rispetto alle altre due superfici. I tornei giocati su erba presenti in calendario sono solo 7, uno dei quali è Wimbledon, per un totale di 5 settimane di gioco. Iniziamo, quindi, con l’analisi dei punti conquistati sul cemento per poi passare alla terra e chiudere con l’erba.

Cemento

Analizzando la composizione del calendario e il numero di tornei che si giocano su ogni superficie, emerge chiaramente il peso della stagione sul cemento. Per costruire una solida posizione nel ranking, è fondamentale avere costanza nei tornei giocati sugli hardcourt, dato il maggior numero di punti a disposizione. Come detto, due dei quattro Slam si giocano sul cemento, ossia l’Australian Open e lo US Open. A questi vanno aggiunti i punti in palio negli 8 WTA 1000 in calendario.

A conferma del fatto che la stagione sul cemento influisce significativamente sul ranking, basta osservare che le 10 giocatrici presenti nella top 10 sul cemento sono le stesse che compongono la top 10 anche nella classifica di fine anno. Questa fotografia include tutti i tornei disputati non solo quelli countable per il ranking, se escludiamo quelli che le tenniste sono state chiamate a scartare la sostanza non cambierebbe: la top 10 rimarrebbe invariata al netto di qualche piccola variazione nell’ordine con Swiatek che scavalcherebbe Rybakina e Paolini che supererebbe Alexandrova.

#GiocatriceNazPuntiTornei Giocati
1Aryna SabalenkaBLR718515
2Elena RybakinaKAZ501016
3Iga SwiatekPOL490015
4Jessica PegulaUSA416114
5Amanda AnisimovaUSA412015
6Coco GauffUSA335515
7Madison KeysUSA335415
8Mirra AndreevaRUS286112
9Ekaterina AlexandrovaRUS257519
10Jasmine PaoliniITA256013

Cosi come già avvenuto nel 2024 anche nel 2025 la regina del cemento è la bielorussa Aryna Sabalenka. La tennista di Minsk è stata colei che ha ottenuto di più nei tornei del Grande Slam come già accaduto nel 2024 (qui i due articoli relativi alle stagioni Slam rispettivamente del 2024 e del 2025 scritti dal nostro esperto di tennis femminile AGF).

Questi risultati le hanno permesso di chiudere la stagione da numero 1 al mondo. I due Slam sul cemento hanno fatto la differenza per la bielorussa. Sono, infatti, 3.300 punti che la bielorussa ha conquistato grazie al titolo vinto allo US Open e la finale raggiunta all’Australian Open.

Sabalenka ha dimostrato ancora una volta che, quando conta, su queste superfici il suo gioco è difficile da arginare. Oltre alle due finali Slam (con un titolo), sono arrivati i successi al WTA 1000 di Miami e al WTA 500 di Brisbane, oltre alle finali al WTA 1000 di Indian Wells e alle WTA Finals. In totale, ha disputato 10 tornei con gli unici passaggi a vuoto rappresentati dal torneo di Doha (eliminata all’esordio) e Dubai agli ottavi. Sabalenka ha messo a segno 39 vittorie sul cemento in 46 match (84,8% di successi).

Al secondo posto troviamo la “maestra” Elena Rybakina, che grazie alle WTA Finals di Riad vinte da imbattuta ha portato a casa ben 1.500 punti. Per la tennista kazaka sono arrivati altri 500 punti grazie alla vittoria a Ningbo e 390 punti dalle semifinali “1000” raggiunte a Montreal, Cincinnati e Dubai. Nei due Slam sono arrivate due eliminazioni agli ottavi, con la kazaka che chiude la stagione con 43 vittorie in 56 match sul duro (76,8% di vittorie).

Terzo posto per Iga Swiatek, che se consideriamo i punti entrati effettivamente nel ranking ne ha ottenuti 50 in più di Rybakina (4900 contro 4850). La tennista polacca ha ottenuto risultati importanti nei due Slam con la semifinale a Melbourne e i quarti allo US Open, migliorando quanto fatto nel 2024 quando a livello Slam le era mancato il guizzo. Sono arrivati anche due titoli sul duro a Cincinnati (1000 punti) e Seul (WTA 500). Da sottolineare anche le semifinali di Doha e Indian Wells (che hanno fruttato 390 punti a torneo) e la finale allo United Cup (325 punti).

Quarto posto per Jessica Pegula. La tennista di Buffalo ha ottenuto il titolo solo nel WTA 250 di Austin ma ha raccolto punti pesanti in diversi tornei: semifinali allo US Open, due finali 1000 a Miami e Wuhan, la semifinale 1000 di Pechino e la finale al WTA 500 di Adelaide. Quinta piazza per Amanda Anisimova che allo US Open ha giocato la sua seconda finale Slam (qui il racconto del suo anno-rinascita del nostro Francesco De Salvin). La statunitense ha vinto anche due WTA 1000 in stagione a Doha e Pechino, a cui si associano, però, risultati poco remunerativi in termini di punti negli altri tornei.

Sesta piazza per Coco Gauff che ha raccolto punti importanti a inizio stagione (vittoria in United Cup e quarti all’Australian Open) e nella trasferta cinese (vittoria a Wuhan e semifinale a Pechino) con risultati poco interessanti durante il Sunshine Double (due ottavi) e nell’estate nordamericana (quarti a Cincinnati e ottavi a New York). Settimana piazza per la regina dell’Australian Open Madison Keys che a inizio stagione ha vinto anche il WTA 500 di Adelaide. Poi la semifinale a Indian Wells e poco altro sul cemento sebbene quella di Keys rimane una stagione positiva in termini di vittorie, col rammarico di una eliminazione all’esordio allo US Open.

Ottava, nona e decima piazza rispettivamente per Mirra Andreeva, Ekaterina Alexandrova e Jasmine Paolini. Andreeva ha portato a casa due titoli 1000 a Dubai e Indian Wells, raccogliendo poco altro negli altri appuntamenti. Alexandrova ha fatto dei “500” il suo terreno di caccia con ben quattro finali: una vinta sull indoor di Linz e tre perse a Monterrey, Seul e Ningbo. A livello 1000 unico exploit la semifinali di Doha poi tanti risultati amari. Jasmine Paolini non ha brillato nei due Slam con due eliminazioni al terzo turno ma sono arrivati 4 risultati importanti a livello WTA 1000: finale a Cincinnati, semifinale a Miami e Wuhan e quarti a Pechino.

Fuori da questa top 10 tra le più performanti sul cemento ecco Belinda Bencic con il 70,7% di vittorie e due titoli ad Abu Dhabi e Tokyo e Naomi Osaka che ha vinto il 72,7% dei match disputati con la semifinale allo US Open e la finale a Montreal e Auckland come tornei più redditizi.

Continua a pag. 2 per i ranking su terra battuta ed erba