ru24.pro
UbiTennis
Октябрь
2025
1 2 3 4 5 6 7 8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31

WTA Wuhan: Paolini non brilla ma batte Yuan in rimonta

0

[7] J. Paolini b. [WC] Y. Yuan 3-6 6-4 6-3

Oggi ha vinto giocando male, contro un’avversaria che ha giocato bene. Un match ruvido, scomodo, pieno di scambi spezzati e tensione, di quelli che non lasciano spazio al bel tennis ma raccontano molto di chi li vince. Jasmine Paolini lo ha fatto suo con lucidità, battendo la cinese Yue Yuan, 3-6 6-4 6-3, con una tenuta mentale da grande giocatrice, dimostrando una volta di più quanto ormai sappia leggere le partite, adattarsi, cambiare marcia quando serve. Una vittoria non spettacolare, ma di sostanza, che vale doppio perché arriva in un momento cruciale della stagione: grazie a questo successo, l’azzurra scavalca Rybakina nella Race e mette un altro mattone verso le WTA Finals di Riyad.

Non era scontato. Yue Yuan, numero 109 del mondo, ha giocato un tennis coraggioso e profondo, spingendo con continuità e lucidità per oltre un’ora e mezza, mentre Jasmine faticava a ritrovare ritmo e fiducia nei propri colpi. Il primo set è scivolato via senza veri sussulti, troppo passivo l’atteggiamento della toscana, troppo precisa la cinese nel tenere il palleggio. Poi, come spesso accade nei match di Paolini, la partita ha cambiato pelle all’improvviso: un ace nel momento giusto, un urlo liberatorio, un dritto che torna a girare. Da lì, la tensione ha preso la forma della lotta, e la lotta quella della rimonta.

È stato un match a tratti nervoso, con più errori che vincenti, ma anche con una qualità invisibile: la resilienza. Quella di una giocatrice che, senza brillare, ha saputo restare attaccata alla partita, accettando di soffrire, adattandosi a un tennis scomodo e imprevedibile. Nel secondo set, Jasmine ha ribaltato la sensazione di impotenza trasformandola in presenza, trovando il break decisivo nel momento più delicato. Nel terzo, ha ritrovato la misura e la calma, imponendo la propria solidità e chiudendo con la forza mentale di chi ormai ha imparato a vincere anche senza incantare.

È una vittoria sporca, ma piena di valore. Una vittoria che racconta la crescita di una giocatrice ormai matura, capace di leggere le partite grazie all’esperienza e, perché no?!, alla saggezza sportiva. Se è vero che contro Clara Tauson servirà tutt’altro livello, oggi Paolini ha dimostrato una cosa fondamentale: anche quando non è la sua giornata migliore, può comunque trovare il modo di vincere.

Primo set: Yuan più solida, vince il set 6-3

Non è il primo set che Jasmine Paolini avrebbe voluto giocare, e nemmeno quello che ci si aspettava da lei; la numero uno d’Italia entra in campo scarica, imprecisa, a tratti quasi sorpresa dalla solidità e dalla disinvoltura della cinese Yue Yuan, che in quarantacinque minuti abbondanti si prende il primo parziale per 6-3.

Un dominio costruito più sulla regolarità che sui colpi vincenti, con Yuan brava a tenere sempre il punto sul ritmo e a variare le traiettorie per disinnescare la spinta dell’azzurra. Paolini, dal canto suo, fatica a trovare il tempo sulla palla, appare lenta di piedi e poco convinta nei momenti chiave: le prime due battute dell’incontro scorrono senza scosse, ma già nel terzo game Jasmine sbaglia due rovesci di fila e concede il primo break della partita. Da lì, la cinese prende il largo. E dire che l’inizio non era stato malvagio: due prime incisive, un dritto a chiudere lo scambio, un “40-30 servizio al corpo” che sembrava voler dire “ci sono”, ma la risposta di Yuan — soprattutto col rovescio lungolinea, colpo che oggi pare ispirato da un giorno di grazia — cambia subito l’inerzia. Nel terzo gioco, la cinese legge perfettamente le aperture dell’azzurra e la inchioda con un dritto nei piedi sulla palla break: 2-1 e break in tasca.

Da quel momento, Paolini comincia a inseguire e a innervosirsi. Il dritto, solitamente sicuro anche in corsa, si allunga, il rovescio perde profondità, la prima non supera il 50%. Yuan invece sale di giri, si permette anche una palla corta vincente sul 3-2 che strappa un sorriso al pubblico di casa. È un tennis pulito, privo di fronzoli, ma tremendamente efficace.

Sul 2-4 Paolini prova a scuotersi, trovando un game tenuto a zero grazie a un paio di dritti finalmente “a tutto braccio”, ma ogni volta che l’azzurra sembra poter risalire, Yuan è lì: precisa al servizio, capace di alternare slice e top, e soprattutto di trovare la riga nei momenti che contano. Il nono game è il simbolo del set: un nastro che beffa Jasmine, un rovescio vincente di Yuan e un altro colpo di dritto che manda la cinese a set point.
Il 6-3 arriva poco dopo, con un’altra prima robusta e una risposta debole dell’azzurra che finisce lunga. Le cifre raccontano bene la difficoltà: solo il 44% di prime in campo per Paolini, e quando la prima non entra, Yuan ha tutto il tempo di impostare lo scambio a modo suo. L’azzurra paga anche un linguaggio del corpo negativo, spalle basse e poche variazioni: nessuna discesa a rete, poca propensione a rischiare la palla corta.

Secondo set: Paolini cuore e nervi, suo il secondo set

Parte male anche questo parziale, con la cinese che apre il gioco e tiene la battuta a quindici: tutto lascia pensare a un’altra fuga immediata. Paolini è tesa, stecca un dritto comodo dopo il servizio e rischia di smarrirsi di nuovo; ma quando la situazione sembra compromessa, arriva un segnale: un ace, il primo della partita, piazzato nel momento più impensabile. Si morde il labbro, guarda il suo angolo, e da lì — forse — qualcosa scatta.
Il primo allungo resta però di Yuan, che continua a comandare col rovescio lungolinea, colpo letale per buona parte del match. Jasmine resta aggrappata con le unghie (4-4), alternando giocate di coraggio a errori inspiegabili. Serve, sbaglia, si salva, grida “dai!” tra un punto e l’altro, come se dovesse convincersi da sola. È un tennis sporco, nervoso, ma pieno di vita.

Sul 4-4 succede di tutto: Yuan fallisce due volte col dritto, prima sulla riga, poi di metri. Paolini fiuta la chance, forza una risposta profonda e strappa per la prima volta il servizio della cinese, è 5-4, e ora tocca a lei servire per il set. E lì, quando la tensione arriva al culmine, Jasmine si trasforma. Prima al corpo, seconda coraggiosa, e ancora un ace in un momento di massima pressione. Yuan, che fino a un attimo prima aveva controllato la partita con calma glaciale, comincia a sbagliare da sola. Un dritto lungo, un altro in rete, poi la chiusura: 6-4 Paolini.

Non si sa bene come ci sia riuscita ma Jasmine Paolini è ancora nel match, viva e furiosa. Sotto nel punteggio, in balia del ritmo costante di Yue Yuan e di se stessa, l’azzurra trova una scintilla proprio quando sembrava finita. Lotta, urla, sbaglia e si rialza: alla fine conquista un secondo set che vale tantissimo. È 6-4, e tutto torna in equilibrio a Wuhan. Il match, ora, è riaperto. 

Terzo set: Paolini ritrova continuità e vittoria

Dopo due set di montagne russe, il terzo si apre con un equilibrio apparente. Entrambe tengono il servizio nei primi due game, quasi a voler prendere fiato dopo l’altalena emotiva del secondo. Il primo scossone arriva nel terzo game: Paolini costruisce bene, si procura una palla break, ma Yuan regge lo scambio sulla diagonale di dritto e costringe l’azzurra all’errore. Un dritto lungo di un soffio, ma sufficiente a far scappare la cinese sul 2-1.


Nel game successivo Jasmine rischia grosso: il dritto continua a tradirla e arriva un’altra palla break contro. Yuan però, forse tradita a sua volta dal braccio che si fa pesante, stecca una chiusura elementare sotto rete.Paolini ringrazia e, complice anche un servizio più incisivo, riporta il punteggio in parità (2-2).
Il momento della svolta arriva nel quinto gioco. Tre palle break consecutive per Jasmine, le prime due sfumano su buone prime della cinese, ma la terza è quella giustaYuan forza lo scambio, si apre il campo e poi sbaglia ancora col dritto. È il break del 3-2, quello che finalmente cambia la direzione del match.

Non è però ancora finita, perché Yuan prova subito a rientrare. Si guadagna una palla break, ma la spreca con un errore in costruzione, ancora col dritto, ancora nel momento decisivo. Paolini, solida e più centrata, tiene il servizio e si issa sul 4-2.
È qui che Jasmine ritrova la versione migliore di sé. Il dritto, che per lunghi tratti l’aveva tradita, torna a funzionare. Il linguaggio del corpo cambia, il passo si fa leggero. Sul 4-2 va anche a un passo dal doppio break, con due chance consecutive nel settimo gioco, ma Yuan — con un pizzico d’orgoglio — le cancella e resta aggrappata alla partita. 4-3.

Non basta però a cambiare la storia: Paolini tiene un turno di servizio impeccabile a zero (5-3), e rimette tutta la pressione sulle spalle della cinese, chiamata a servire per restare nel match. È l’ultimo atto, quello in cui si misura la tenuta mentale. Yuan sbaglia subito un dritto in uscita dal servizio, poi piazza un doppio fallo che sa di resa. Paolini sale 0-30, poi arriva la palla del match. La cinese prova a spingere, alza la traiettoria, ma Jasmine resta lì, centrata, col rovescio che finalmente trova la misura giusta. L’ultimo colpo di Yuan finisce in corridoio.

Forza!”, grida Jasmine, e il pugno stretto verso il box racconta tutto: una vittoria di cuore e di testa, costruita punto per punto, riscattando un inizio difficile e un secondo set di pura sopravvivenza. Dopo due ore e dieci minuti, la toscana approda così agli ottavi del “Wuhan Open”, dove troverà la danese Clara Tauson. E se il tennis di Jasmine oggi non è stato perfetto, la sua voglia di vincere sì. E a volte, nei tornei che contano, è proprio quella che fa la differenza.