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ATP Shanghai: Medvedev supera i crampi e vince un match folle contro Tien. Anche de Minaur e Rinderknech ai quarti

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Termina in tarda serata – ora locale – il programma del “Day 8” al masters 1000 di Shanghai. Dopo tre incontri al quanto brevi, Daniil Medvedev e Learner Tien hanno messo in scena il loro terzo scontro, protrattosi per quasi tre ore di gioco. Un duello senza esclusione di colpi quello tra lo statunitense e il russo, piegato dai crampi al termine del secondo parziale, ma successivamente ritornato in sé grazie a del sano stretching e all’intervento del fisioterapista. Conclusi, dunque, anche gli ottavi di finale della parte alta del main draw di Shanghai, si designano ufficialmente gli scontri dei quarti di finale: Medvedev sfiderà Alex de Minaur, mentre il francese Rinderknech se la vedrà con un ispiratissimo Felix Auger-Aliassime.

[16] D. Medvedev b. L. Tien 7-6(6) 6-7(1) 6-4 (di Jacopo Gadarco e Pietro Sanò)

La rivincita della sfida di Pechino della scorsa settimana (si trattava della semifinale) sembra la prosecuzione naturale di quel match: scambi estenuanti, lotta punto su punto, crisi di nervi e un’incidenza limitata delle prime di servizio. Il russo nel nono game prova a spezzare l’equilibrio, mette a segno il primo break della serata ma spreca l’opportunità di chiudere il set, perdendo la battuta da 30-0 e prendendo la rincorsa verso il classico psicodramma: le condizioni climatiche sono insopportabili, la ragnatela del braccio di ferro da fondocampo è logorante e Medvedev, nonostante il primo allarme rosso dell’incontro, annulla un set point (al servizio, nel dodicesimo game) per poi vincere il tie break per 8 punti a 6 dopo un’ora e 16 minuti di gioco. Si riparte dopo una lunghissima pausa: Medvedev chiede l’intervento del fisioterapista per (presunti) crampi ma nel frattempo strappa il servizio all’avversario (2 a 0) con Tien che, da 40-0, commette un errore più banale dell’altro, regalando un break inaspettato. Daniil conferma il vantaggio (3 a 0) e spreca due opportunità, consecutive, del 4 a 0, che, se trasformate, avrebbero chiuso verosimilmente qualsiasi tipo di discorso: Tien recupera, prova a rimanere in partita (1 a 3) e, ad un passo dalla sconfitta, ricuce lo strappo. 3 pari e tutto da rifare.

Meddy spegne la luce, ponendo le basi per un disastro sportivo. Dai due break point consecutivi per scappare sul 4-0, Daniil entra in un terribile loop di negatività, che scatena l’ira tennistica del giovanissimo Tien, impadronitosi del match in pochi istanti. Tra doppi falli commessi e ampi meriti dello statunitense, quest’ultimo passa a condurre con un break di vantaggio. Il russo, accecato dal nervosismo, ritrova un pizzico di lucidità a un passo dalla sconfitta nel secondo parziale, cogliendo alla sprovvista Tien con un paio di dropshot.
L’inerzia sembra tutta dalla parte del russo, ma un deja-vu cambia – per l’ennesima volta – la sceneggiatura del folle incontro. Daniil viene travolto dai crampi – esattamente come a Pechino – e claudicante, non può che accettare la resa nel secondo set, consegnando a Tien il tiebreak.
Nel terzo set, Medvedev sembra tornare quasi alla normalità, riacquisendo una buona mobilità, ed è Tien a salvare un break point al terzo game. Sventato il pericolo, la sanguinosa lotta ricomincia, ma lo statunitense non trova più la strada spianata come nel set precedente, e il russo, più ostico che mai, strappa il servizio a Tien nel 9 game. Il russo è visibilmente stremato dal punto di vista fisico, dunque accorcia gli scambi improvvisando palle corte a raffica, e con un pizzico di fortuna, riesce a sventarla, complice un Tien poco glaciale. Il terzo epico tete a tete tra i due si conclude con la prima vittoria di Medvedev ai danni del classe 2005, che si era sempre imposto nei due precedenti.

[7] A. de Minaur b. N. Borges 7-5 6-2 (di Andrea Binotto)

Alex de Minaur è sempre più una certezza. Dopo l’ottimo percorso a Pechino, concluso solamente in semifinale, dov’è stato superato da Jannik Sinner ma solo a seguito di tre set, il 26enne australiano continua a fare strada anche al Rolex Shanghai Masters. Agli ottavi il numero 7 al mondo ha sconfitto per 7-5 6-2 Nuno Borges, in circa un’ora e tre quarti di gioco, nel loro primo testa a testa. Nel set inaugurale il 28enne portoghese ha opposto resistenza sino al 5-5. Nell’undicesimo gioco è però crollato dinanzi alla solidità e alla brillantezza atletica e fisica del suo sfidante, cedendo il servizio alla quinta palla break per poi perdere il set.

Il campione del torneo di Washington ha poi cominciato la seconda frazione imponendo sempre il suo ritmo forsennato, portandosi subito sul 4-0. Nonostante altre cinque palle break concesse, di cui due match point da annullare, il semifinalista del 250 di Auckland non ha mollato, dimostrandosi quindi ancora una volta combattivo quando si tratta di rientrare in corsa dopo aver perso il primo set (da questo punto di vista è il più vincente in stagione, con 14 successi e 22 sconfitte dopo aver ceduto il parziale d’apertura). Non è però riuscito a rimettere in piedi la sfida ed è così crollato per la 15esima volta, su 16 testa a testa complessivi, contro un top 10. Dal prossimo lunedì tornerà però in top 50, al numero 45.

Chi invece continua a dimostrare la sua caratura contro giocatori fuori dai primi 50 del ranking è de Minaur, in stagione vincente contro questi in 29 partite su 33 disputate. Il finalista di Rotterdam ha conquistato la 50esima vittoria stagionale (prima volta per lui e primo australiano ad agguantarne così tante in un’annata da Lleyton Hewitt nel 2006), come sono riusciti a fare nel 2025 solamente Carlos Alcaraz e Taylor Fritz. Ma non solo. Si pone a fianco di Sascha Zverev e Francisco Cerundolo al terzo posto tra i più vincenti dell’anno nella categoria 1000, con 16 successi intascati (Alcaraz è primo con 21, Musetti è secondo con 19), lui che in stagione è il tennista con più affermazioni su cemento nel tour (37).

Diventa il terzo australiano a raggiungere il turno dei migliori otto a Shanghai dopo Matthew Ebden (2011 e 2018) e Bernard Tomic (2015). Ma soprattutto rimette in piedi una statistica terribile che lo aveva visto uscire sconfitto dai primi 10 ottavi di finale 1000 in carriera. Dopo questi, ne ha giocati altri 14, con un record attuale in perfetta parità (7-7). Cedendo solamente 11 punti in battuta (su 54 totali giocati) in tutto il match, e non perdendo mai il servizio, ‘Demon’ approda quindi al suo 55esimo quarto di finale ATP, il 40esimo su cemento. Qui, per un posto in semifinale, se la vedrà con Daniil Medvedev o Learner Tien.

A. Rinderknech b. [15] J. Lehecka 6-3 7-6(5) (di Andrea Binotto)

Dopo Valentin Vacherot, suo cugino, anche Arthur Rinderknech si è qualificato per il suo primo quarto di finale a livello 1000. Il trentenne francese ha sconfitto agli ottavi Jiri Lehecka per la seconda volta su tre testa a testa complessivi. Il punteggio, 6-3 7-6(5) in circa un’ora e mezza di tennis. In una partita dominata dai servizi 0 palle break concesse dal francese e 93% di conversione con la prima per lui, 80% per il 23enne ceco – a fare la differenza sono stati due momenti alla fine di entrambi i set. Nel primo parziale il campione del 250 di Brisbane ha ceduto la battuta nell’ottavo gioco, mentre nel secondo il semifinalista del torneo di Kitzbuhel ha conquistato il minibreak decisivo nel dodicesimo punto, che era proprio il match point.

Lehecka arrivava a questa sfida forte di 11 successi filati contro tennisti fuori dalla top 10. Il secondo classificato al Queen’s, in un periodo di grandi soddisfazioni (quarti allo US Open e gioie in Coppa Davis), ha ceduto quindi a sorpresa al suo avversario. Almeno, però, la classifica virtuale lo vede attualmente al numero 16, posizione che gli permette di pareggiare il suo best ranking.

Rinderknech, invece, ha sconfitto per la prima volta in carriera due top 20 nello stesso torneo. Dopo Sascha Zverev, anche Lehecka si è arreso dinanzi a lui, in un periodo che per il francese si sta dimostrando d’oro. Dal 2023 al maggio del 2025, infatti, il suo bilancio contro i primi venti del ranking era di 0 vittorie e 16 sconfitte. Da giugno in poi di questa stagione, invece, il suo record contro questi giocatori è diventato ultra-positivo, con 6 successi e solamente 3 rese. Con questo risultato salirà alla piazza numero 43 del ranking mondiale, a una sola posizione dal suo miglior piazzamento. Ora, nel suo 22esimo quarto di finale ATP, il 13esimo su cemento, sfiderà uno tra Lorenzo Musetti e Felix Auger-Aliassime.