ru24.pro
UbiTennis
Октябрь
2025
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31

Cobolli: “Djokovic, Fognini e Musetti i miei preferiti di sempre. Totti o De Rossi? Entrambi!”

0

Flavio Cobolli ha fatto del suo 2025 l’anno della svolta tennistica. A 23 anni, dopo un inizio di stagione zoppicante, ha trovato la scintilla per far esplodere il proprio talento. E sono arrivati i primi due titoli ATP in carriera, Bucarest e Amburgo. Ma non solo. Mentre la classifica si perfezionava a vista d’occhio, il tennista romano ha centrato la migliore prestazione in uno Slam, con i quarti di finale a Wimbledon, dove si è arreso solamente al suo idolo Novak Djokovic. Attualmente alla posizione numero 22 – il best ranking è al 17esimo posto – l’azzurro vuole concludere per bene l’annata migliore della sua carriera, per proiettarsi come si deve verso il 2026.

Djokovic, Fognini e Musetti: il pantheon tennistico di Cobolli

Chiunque abbia imparato a conoscere Flavio, però, sa che non è solo tennis. C’è una passione che lo accomuna a milioni di italiani, ovvero il calcio, che lui ha anche praticato per svariati anni. La Roma rientra spesso nei suoi discorsi, da bravo tifoso che lascia che la propria squadra del cuore ne condizioni l’umore. Già durante la Laver Cup aveva fatto un fioretto sul risultato del derby, promettendo di farsi biondo. Presso il Park Tennis Training di Genova, NSS Sport ha intercettato Cobolli, per un’intervista all’insegna della moda, del tennis e… dei giallorossi.

Se per quando riguarda l’outfit da sfoggiare fuori dal campo, non ci sono preferenze, “Io vado a giorni. Posso essere sia molto pariolino che molto casual. Mi piace sicuramente vestirmi un po’ oversize. Mi piace essere comodo. So dosare o comunque vestirmi in maniera differente a seconda di quello che devo fare”, le idee sono più chiare quando la conversazione vira sulla racchetta. I tre giocatori preferiti di sempre sono Novak Djokovic. Fabio Fognini. Lorenzo Musetti. Una risposta perentoria, decisa e senza spiegazioni.

E a proposito del giocatore di Carrara, non è del tutto sorpreso di esserselo trovato dall’altra parte della rete agli US Open: “L’abbiamo pensato perché comunque siamo persone che hanno vissuto molti momenti insieme prima di questo US Open, siamo stati molto tempo insieme. Abbiamo fatto quasi tutto insieme. Ce lo aspettavamo che potesse capitare. Flavio si è arreso a un problema fisico che gli ha impedito di portare a termine l’incontro.

I tatuaggi, il passato da esterno destro e l’amicizia con Edoardo Bove

Cobolli ha scelto di fare della racchetta la sua vita e la sua professione. Avviato allo sport fin da piccolo, Flavio ha praticato tennis e calcio, fino al momento della decisione finale, quando le discipline non erano più conciliabili. Nel ricordare gli inizi e il suo ruolo in formazione, si sbilancia anche su un tipico What if: “Sono partito alto a destra e poi mi sono trasferito un po’ più in basso ma sarei stato sicuramente sulla fascia destra. Alla Florenzi, un giocatore un po’ duttile”.

All’amore per la Roma, Cobolli ha unito la passione per i tatuaggi. Al cuore giallorosso non si comanda. Ne ho 30 ormai ed è difficile. Ho tatuato la frase presente sulla fascia da capitano di De Rossi (“Sei tu l’unica mia sposa, sei tu l’unico mio Amor”, nda), qui il Lupetto, sulla gamba ho una coreografia. Sono tutti tatuaggi un po’ strani e casuali perché mi sveglio e vado a tatuarmi. Non sono uno che se li immagina e che se li pensa per tante ore. Sono un po’ strano” confessa, cercando di ricordarli tutti.

Se il suo preferito è quello che raffigura il lupetto, c’è un tatuaggio particolarmente importante per Flavio: la maglia numero 52 di Edoardo Bove, indossata nelle stagioni nella Capitale prima di trasferirsi alla Fiorentina. Il più importante di tutti. Noi siamo molto amici, siamo legati sin da quando siamo bambini ed è una persona che è molto importante per me, per la mia carriera e per il mio futuro perché è una persona che io stimo, che io amo, e che ho piacere che sia con me”.

Infine, il romano si sottrae a uno dei dilemmi più spinosi per il popolo romanista: scegliere tra Francesco Totti e Daniele De Rossi.
“Entrambi” chiosa Cobolli. “De Rossi era il mio idolo calcistico e Totti la leggenda della mia squadra del cuore”. In un calcio ormai senza bandiere, l’ignavia è accettata al cospetto di due pilastri.