Rassegna stampa – Musetti, una sfida che vale doppio. Il caso Sinner sveglia l’ATP
Musetti, spareggio Finals (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Dietro i grattacieli di Shanghai questa volta si vedrà anche la Mole. Nel calcio, lo definirebbero uno scontro diretto, in fondo il sale dello sport. Lo scudetto, in questo caso, sarebbe un biglietto per le Atp Finals di Torino dal 9 al 16 novembre. L`ottavo di finale di oggi tra Musetti e Auger-Aliassime, infatti, rappresenta uno snodo cruciale sulla via che porta al torneo dei Maestri, un traguardo in grado di illuminare l`intera carriera di chi riesca a raggiungerlo. L`importanza della sfida è tutta nei numeri, nello specifico quelli della Race, la classifica che tiene conto solo dei risultati stagionali e che seleziona appunto i migliori otto al Masters. Al momento, Lorenzo è ottavo, ultimo dei qualificati, con 3435 punti, mentre il canadese è decimo con 2805: ma in mezzo a loro c`è Draper che ha già concluso la stagione a causa dell`infortunio al braccio sinistro. Ecco perché un successo rivestirebbe un`importanza vitale, in un torneo ormai senza padroni (con Alcaraz assente e Sinner eliminato) e quindi aperto alle ambizioni di tutti: Muso, vincendo, allungherebbe di 100 preziosissimi punti sul canadese, avvicinando davvero il sogno della prima partecipazione; viceversa, dovrebbe guardarsi le spalle da Felix, cui l`impetuosa rimonta riuscì già nel 2022, quando a ottobre si impose in successione nei tornei di Firenze, Anversa e Basilea e si meritò un posto tra gli eletti; e poi a Torino si prese la soddisfazione di battere Nadal, perdendo però da Ruud e Fritz . È vero che la probabile (ma non ancora ufficiale) rinuncia di Djokovic, al momento terzo nella Race, libererebbe un posto, ma non dipendere dagli umori degli altri aumenta il merito e annacqua pressioni e stress. […] L`approdo alle Finals, uno degli obiettivi dichiarati di Lorenzo a inizio 2025, costituirebbe il coronamento di una stagione brillantissima e di straordinaria continuità, illuminata dall`ingresso in top ten, dalle finali a Montecarlo e Madrid, dalla semifinale al Roland Garros e dai quarti agli Us Open, la conferma che il suo tennis spumeggiante può adattarsi anche al cemento: «Da New York la mia fiducia è tornata — ammette Muso — e sto giocando bene sul veloce. Non avevo ancora ottenuto grandi risultati su questa superficie come invece era accaduto su terra ed erba. Le condizioni a Shanghai sono estreme, bisogna stare attenti, idratarsi, dopo 40 minuti ti sembra di aver fatto una doccia senza asciugarti». Contro Auger-Aliassime lo spingeranno anche i ricordi degli ultimi due confronti diretti vinti, la finale per il bronzo dell`Olimpiade e il terzo turno di Miami a marzo. […]
Musetti, sfida che vale doppio (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
Il bronzo olimpico di Parigi e una vittoria utile per il morale quest`anno a Miami, quando la sua stagione era ancora lontana dell`essere ciò che è diventata. Musetti contro Auger-Aliassime ha raccolto due vittorie di peso per la sua carriera, ma adesso ne servirebbe una terza, altrettanto decisiva e affatto scontata. Un posto nei quarti del Masters 1000 di Shanghai e soprattutto la possibilità di allungare nella corsa verso le Nitto ATP Finals di Torino: questa la posta in palio della sfida che aprirà alle 12.30 italiane la sessione serale. Per Lorenzo, impeccabile finora e visibilmente a suo agio sulla superficie lenta del torneo cinese, sarà la prima volta sul Centrale. La trasferta asiatica è stata finora un`altalena: momenti di gran tennis, che si sono però spenti nella finale sfumata a Chengdu dopo due match point mancati e un ritiro per infortunio nei quarti a Kechino. Ora, con un tabellone più aperto che mai, l`occasione di fare strada è concreta. Ma si passa da una sfida complessa: Aliassime è rigenerato dopo la semifinale a New York, sebbene questo sia il suo primo torneo in Asia dopo il matrimonio. Musetti, ottavo nella Race, ha 630 punti di vantaggio proprio sul canadese (con Draper, nono, ormai fuori per tutta la stagione). Un successo darebbe a Lorenzo lo slancio per pianificare la fuga, quando i tornei rimasti sono sempre meno. Una sconfitta, invece, non sarebbe una sentenza, ma darebbe ad Auger-Aliassime una chance concreta per accorciare. […] Il Musetti visto finora contro Comesana e Darderi deve però dimenticare la classifica: sta giocando un tennis che, in un tabellone reso più accessibile dalle tante uscite eccellenti, può davvero portarlo lontano. Al contrario, Aliassime non ha brillato contro De Jong: vincendo 6-4 7-5, dopo aver annullar due set point nel secondo parziale. […] Nella parte bassa, orfana di Jannik Sinner, prosegue la corsa di Novak Djokovic. Un`altra notte di follia per il serbo, che piega Jaume Munar 6-3 5-7 6-2. Dopo aver perso il secondo set si accascia a terra, esagerando per enfatizzare le condizioni fisiche che lo stanno mettendo a dura prova, tra mezzi svenimenti, interventi medici e conati di vomito. Ma nel terzo parziale Munar cala dopo uno smash sbagliato, e Djokovic ne approfitta. Nole non è apparso imbattibile, ma contro Zizou Bergs, suo prossimo avversario nei quarti, resta ovviamente il favorito. Dopo la vittoria, nessuna intervista: “Non voglio parlare”, ha detto davanti alle telecamere, e ha evitato anche la conferenza stampa. […]
Il caso Sinner sveglia l’ATP (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Tocca a Djokovic, ora che Sinner è rientrato in patria, aprire la quotidiana finestra sul barbaro supplizio della discesa agli inferi tennistici cui obbliga il torneo di Shanghai, dove il meteo è fisso da una settimana sul quadrante che indica “impossibile giocare a tennis”. Una discesa con rapido ritorno, nel suo caso, evento che implica sempre un che di miracoloso. Uno strazio pubblico mostrato quasi con trasporto teatrale, che ha visto Nole vomitare due volte durante il match con Hanfmann e ieri una, costretto poi a stendersi sul campo per una trentina di secondi quando Munar ha vinto il secondo set dopo un faticoso scambio. Si è ripreso, i medici gli hanno applicato un saturimetro, e ha vinto tra gli applausi dei suoi sostenitori che molto si erano preoccupati (diventa il più “anziano” di sempre ad approdare ai quarti di finale in un torneo “1.000”), ma se possibile ha reso ancora più urgente dare soluzione alle problematiche dovute alla mancanza di regole, nel tennis maschile, quando caldo e umidità fanno scattare l`allarme. Un`apertura dell`Atp era attesa, e in qualche modo ha preso forma, attraverso una stringata e molto contegnosa dichiarazione data alla Reuters, che sembra ipotizzare un`apertura. “La questione“, dice l`Atp, “è sotto attiva revisione e ulteriori misure, inclusa l`introduzione di una politica ufficiale sul calore, sono attualmente in fase di valutazione, con il contributo di giocatori, tornei e medici. La sicurezza dei giocatori resta la massima priorità per l`Atp“. E vabbè…
In realtà la Wta è avanti, avendo già introdotto una norma precisa che, incrociando dati oggettivi, stabilisce quando ci si deve fermare
durano un punto, chi lo vince passa il turno. Si fa il sorteggio (con la moneta? Macché. Con la formula “Carta, sasso, forbici”. Geniale no?) e si gioca. Chi sbaglia è fuori. A gennaio parecchi dilettanti, tutt`altro che allo sbaraglio, si sono aggiudicati il punto. Risate, fotografie, autografi e il gioco è fatto. Difficile commentare… C`è da chiedersi che piega stia prendendo il tennis, in questa pazza rincorsa tra gli Slam tifoso. E più del Million Dollar mi preoccupo di altre eventuali iniziative a favore del pubblica `Vai in bagno con il tuo tennis-ta preferito”, “Fatti comprare i nachos dal tuo idolo”, e il pezzo forte “Dai un consiglio al tuo campione in difficoltà”, con l`obbligo da parte del campione di non mandarti a quel paese. Curioso il tennis. Tanti problemi da risolvere, e tante fesserie cui dare ascolto.
Per Noie, stremato, crisi dl vomito e saturimetro: poi la grande ripresa
Occorre attendere, insomma. Quanto, ancora non è dato sapere. Quando l`Atp parla di “ulteriori misure” fa riferimento all`unica presa finora, quella cioè di affidare ogni decisione al Supervisor del torneo. Ma se questi se ne guarda bene dal fermare il gioco, chi deve intervenire? Di sicuro il problema non è di difficile soluzione, basterebbe applicare al tennis maschile lo schema di “extreme heat policy” varato dalla Wta, con tanto di tabella nella quale s`incrociano i dati della temperatura reale, dell`aria (il calore percepito) e dell`umidità. Nel match di Sinner con Griekspoor la temperatura era sui 30 gradi, il caldo percepito sul campo intorno ai 36-38, l`umidità oltre l`85%. Si fosse trattato di un match Wta le condizioni avrebbero garantito lo stato di “modifica”, in altre parole una breve sospensione dell`incontro, dieci minuti di sosta al termine dei set per favorire l`intervento dei medici. Misure “a difesa dei giocatori” che non è stato possibile prendere. Wta batte Atp 1-0… […]
Il tennis si ribella (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Non si uccidono così anche i tennisti? Più che un torneo, il Masters 1000 di Shanghai assomiglia ogni giorno di più a una gara di resistenza. Estrema, per di più. Caldo asfissiante e umidità da foresta amazzonica, una combinazione mortifera: sette ritiri già certificati, tra cui quello di Sinner tre giorni fa. Non tutti provocati direttamente dalle condizioni ambientali, ma certo agevolati dal mix di calura e smog. E così, dopo una settimana di polemiche rabbiose e la ribellione nemmeno troppo strisciante di tanti campioni, l`Atp sembra intenzionata a porre mano alle regole in caso di situazioni al limite. O meglio, a crearne di nuove visto che non ha una heat policy come avviene invece per la Wta, gli Australian Open e gli Us Open. D`altronde, quando mai è capitato che un atleta fenomenale come Novak Djokovic vomitasse in campo per due partite di fila, concludendo le sue fatiche letteralmente stremato e svuotato di energie? Ieri Nole ha aggiunto un altro record alla sua leggendaria carriera, diventando il giocatore più vecchio (38 anni e 4 mesi) a spingersi fino ai quarti di un Masters 1000, ma per riuscirci, oltre a battere Munar, è dovuto passare dall`inferno: prima un problema articolare tra caviglia e polpaccio della gamba sinistra, poi alla fine del secondo set i disturbi di stomaco e il calo di pressione provocati dal caldo (30 gradi con il 90% di umidità alle nove di sera), tanto da crollare a terra dopo il lungo scambio con cui aveva perso il parziale. Con l`esperienza, il cuore e l`orgoglio (nonché il servizio) Nole verrà a capo di un`altra giornata complicatissima, senza concedersi la tradizionale intervista di fine match, perché è frustrante battersi contro due avversari, quello sul campo e un altro mandato dal cielo: «Una giornata di duro lavoro. Molto impegnativa fisicamente», scriverà su Instagram. Le sue opinioni sul torneo, del resto, le aveva già espresse: «Di mattina, con il sole, giocare qui è anche peggio… È così per tutti, ma è brutale quando hai l`80% di umidità giorno dopo giorno». Il turbamento per le condizioni estreme è trasversale, come ha confermato il francese Rinderknech, che era svenuto a Cincinnati e a Shanghai ha accusato problemi respiratori: «Il sole picchia forte sulla testa ed è difficile mantenere la calma, specialmente quando senti che ci sono tutti questi ritiri e ti influenza mentalmente. Qui stiamo giocando un torneo di tennis ma non è tennis, si tratta di sopravvivere e trovare un modo per vincere. Vedo il pubblico sugli spalti ed anche loro sono tutti sudati e in difficoltà, e loro ci sono abituati». Sulla stessa lunghezza d`onda, ma con parole ancora più dure, si era posto Rune: «Cosa fanno, aspettano che qualcuno muoia in campo prima di intervenire?». Ieri, dopo il successo su Mpetshi Perricard, ha in parte corretto il tiro, auspicando però un radicale cambiamento nell`approccio al problema: «Come già accade negli Slam dovrebbe esserci una regola per il caldo e penso che tutti i giocatori siano d`accordo. Siamo forti e ben allenati e riusciamo a gestire certe situazioni, ma a tutto c`è un limite». Prese di posizione che hanno indubbiamente scosso l`Atp […]. E così all`esame ci sarebbe una nuova regola: in caso di condizioni climatiche avverse un supervisore dell`Atp presente in sede potrà provvedere alla sospensione del gioco in accordo con un team di medici coadiuvati dalle autorità locali: «Al tempo stesso – si legge in una nota d`agenzia fornita dalla stessa Atp — il nostro Medical Services sta già lavorando per trovare e sviluppare nuove soluzioni in caso di caldo estremo tali da aiutare i giocatori durante i match. La salute dei giocatori è una priorità, per questo stiamo coinvolgendo i giocatori, gli organizzatori e gli esperti di medicina».
I problemi dei top, simbolo di un tennis diventato bulimico (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
L’immagine di un atleta del livello di Jannik Sinner, che in preda ai crampi si avvicina lentamente alla panchina sorreggendosi grazie alla racchetta usata come bastone ha fatto il giro del mondo. È il simbolo del logorio del tennis attuale, una foto per certi versi drammatica che ha fatto male al nostro sport, come le crisi ripetute dell`ex numero 1 Novak Djokovic. Si gioca tanto, si gioca troppo. L`evoluzione del tennis ormai regolata dallo «show must go on» ha come effetto una congestione dei calendari e di conseguenza i danni alla salute dei giocatori. Cosa fare, allora? La soluzione migliore sarebbe quella di ridurre le partecipazioni, saltando tornei magari anche importanti, il tutto per salvaguardare il fisico. Una decisione che per i liberi professionisti è possibile, ma che si paga duramente sia in termini di punti per la classifica mondiale, che di guadagno economico. Inoltre la vita del tennisti costringe a trascorrere oltre 40 settimane all`anno fuori casa, con continue trasferte da un continente all`altro, orari confusi, superfici e alimentazione differenti a seconda delle abitudini locali. Non solo. Probabilmente l`aver allungato a due settimane i tornei più importanti ha ingorgato il calendario e forse l`opzione più congrua sarebbe quella di ripristinare i tornei settimanali, separando il circuito maschile da quello femminile. Un ritorno al passato permetterebbe un guadagno di almeno 50 giorni sul calendario. Considerato che non verrà messa mano alla pianificazione, tocca ai singoli giocatori scegliere, evitando poi di lamentarsi durante i tornei. E a questo punto tocca anche all`Atp prendere in mano la situazione, ascoltando gli stessi giocatori, i direttori dei tornei e i principali sponsor. Il tennis paga già l`handicap di orari mai definitivi, di svolgimenti spesso legati alle condizioni atmosferiche, di ridicoli toilet break, di medical time out spesso immotivati. Non servono altri motivi per interrompere il gioco. Cerchiamo piuttosto di risolvere al più presto il problema, trovando il giusto compromesso tra tutte le componenti che governano il tennis mondiale. […]