ATP Pechino, Cobolli: “Sconfitta che toglie sensazioni positive. Ho tirato pugni al muro”
Battuto Andrey Rublev all’esordio del China Open, sembrava che Flavio Cobolli potesse farsi trovare all’appuntamento ai quarti con Lorenzo Musetti per rigiocarsi il match di terzo turno allo US Open. In quell’occasione il romano era stato costretto al ritiro durante il terzo set, stremato dalle due precedenti maratone. Nessun problema fisico a Pechino, ma tra lui e il derby si sono messi di traverso Learner Tien e una giornata storta.
“In un anno così lungo, con tanti tornei, ci sono giorni in cui non ci si sente a proprio agio in campo” ha detto Cobolli in esclusiva a Spazio Tennis. “Fisicamente era tutto ok, ma ero un po’ spaesato in campo. Non sempre basta essere al 100% atleticamente, bisogna esserci anche mentalmente. È una giornata che mi toglie un po’ di sensazioni positive, ed è un peccato perché è un periodo in cui sto giocando bene. Ma come ho detto abbiamo tanti impegni e può capitare, senza dimenticare i meriti dell’avversario”.
Cobolli: “Fino alle 14 era una giornata da buttare”
Entrato in campo sul Centrale alle 11 e uscitone sconfitto in un match da un’ora e un quarto, Flavio è decisamente onesto sulle proprie sensazioni: “Fino alle 14 la giornata era da buttare. Ho provato a rimediare con un lungo allenamento per mettere un po’ di benzina in vista di Shanghai. I pugni al muro poi li ho comunque tirati qui e li tirerò anche in hotel. In questo momento sono infastidito da tutto. Ma essere un giocatore a questi livelli significa anche saper scavare dove fino a poco tempo fa non riuscivo e trovare la voglia di lavorare anche in questa situazione. Rientrare in campo e allenarmi era la cosa migliore che potessi fare”.
Per l’azzurro n. 25 ATP, dunque, prossimo impegno al Masters 1000 di Shanghai, dove lo scorso anno fu sconfitto nettamente da Djokovic dopo la vittoria in tre set su Wawrinka con tanto di episodio clamoroso raccontato anche dal direttore Scanagatta.