Nella settimana Challenger brilla la stella di Martin Landaluce
Il nostro Stefano Travaglia non riesce a superare le semifinali al Challenger 100 di Lisbona, battuto dal padrone di casa Henrique Rocha (sconfitto poi in finale dal lituano Gaubas) che si impone al tie-break del terzo set, dopo che l’azzurro era andato a servire sul 5-3. Non ci rimane così che essere spettatori di quel che accade nelle finali di questa ultima settimana Challenger di settembre.
E la cosa più interessante è stata ovviamente la vittoria ad Orleans (Challenger 125, cemento indoor) della giovane promessa spagnola Martin Landaluce. Il madrileno ha avuto la meglio nel match decisivo sul 23enne belga Raphael Collignon (n. 93 ATP) che ha opposto una feroce resistenza e si è arreso solo dopo oltre due ore di gioco col punteggio di 6-7(6) 6-2 6-3. E’ da molto tempo che si parla del 19enne Landaluce e tutti, noi compresi, hanno espresso la loro opinione.
Personalmente abbiamo avanzato qualche dubbio ma senza esporci troppo come ci successe anni fa parlando di un adolescente che faceva Carlos di nome e Alcaraz di cognome. Martin, dopo aver vinto gli US Open Juniores nel 2022 ha subito cominciato a giocare coi grandi sotto la guida dei maestri della ‘Rafa Nadal Academy’, alternando momenti buoni ad improvvise cadute, cosa che indubbiamente ci sta alla sua età. Comunque sia con questo successo mette in bacheca il suo secondo Challenger (a Olbia lo scorso anno il precedente) e migliora il proprio best ranking alla posizione n. 111 ATP.
Challenger, Spizzirri torna al successo in Cina
Di Eliot Spizzirri avevamo già parlato da queste pagine, raccontando come il 23enne del Connecticut, di lontane origini italiane, fosse un giocatore che ci piaceva parecchio. Era febbraio quando il ragazzo aveva appena vinto al Challenger di San Diego, il suo primo e fino ad oggi unico successo. Poi seguì un periodo di buoni risultati, ma senza l’acuto. Tanto che si fermò per ben sei volte in semifinale, dove sembrava avessero eretto un muro con scritto sopra il suo nome. E’ servito il cemento cinese di Jingshan (Challenger 100) per spezzare l’incantesimo.
E il suo non è stato un percorso facile perché gli avversari l’hanno costretto a ricorrere per ben tre volte al terzo set. Esentato giusto nei quarti dove Lloyd Harris, talento di cristallo, si è ritirato per un problema fisico al termine del primo set. Paradossalmente la finale contro l’australiano Alex Bolt (n.221) è stata forse la partita meno combattuta e si è risolta con un doppio 6-4 in meno di un’ora e mezza di gioco. Con questo risultato lo statunitense migliora il proprio best ranking alla posizione n. 105 ATP.