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Ferreira Silva come Swiatek: sospeso per un mese dopo la positività al TMZ

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L’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis (ITIA) ha confermato, nella giornata di mercoledì 24 settembre, che Frederico Ferreira Silva, tennista portoghese di 30 anni e attuale numero 234 del ranking mondiale, ha accettato una sospensione di un mese ai sensi del Programma Antidoping dopo essere risultato positivo alla sostanza vietata trimetazidina (TMZ) nel corso di un test “in competizione” effettuato il primo febbraio del 2025 e durante la sfida di Coppa Davis tra il Portogallo e il Principato di Monaco. Ferreira Silva, nello specifico, non aveva partecipato a quell’incontro, rimanendo seduto in panchina senza giocare neanche un punto.

Nell’organismo di Ferreira Silva (che nel 2021 era arrivato al proprio best ranking di numero 168) sono state quindi trovate tracce di trimetazidina (TMZ), inserita nella lista di sostanze vietate perché favorisce la circolazione sanguigna e riduce la richiesta di ossigeno da parte del cuore. In medicina, viene utilizzata per prevenire la cardiopatia ischemica. Si tratta della stessa sostanza che aveva portato alla squalifica, un anno fa, di Iga Swiatek: in quel caso la sostanza era finita in compresse che la campionessa polacca utilizzava da molto tempo per favorire il sonno. Il portoghese – nel corso delle indagini – ha dimostrato che la trimetazidina era presente in una confezione di Daflon 1000 mg, un farmaco che gli era stata consigliato dal fisioterapista della nazionale portoghese e da un altro medico sportivo per curare le emorroidi proprio nel corso di quelle giornate.

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Per questo motivo il portoghese ha chiesto che gli venisse revocata la sospensione provvisoria, scattata il 19 marzo. Aveva dieci giorni di tempo per farlo, l’ha fatto il 28 marzo ed è stato accontentato il 9 maggio. Oltre a chiedere le controanalisi, ha inviato tutta la documentazione per dimostrare non solo l’involontarietà, ma anche l’assenza di qualsiasi grado di colpa e/o negligenza. Esattamente come Swiatek è riuscito a strappare un solo mese di sospensione. Poiché è rimasto fermo molto di più della squalifica stabilita e resa pubblica nelle ultime ore può tranquillamente continuare a giocare (questa settimana, ad esempio, è stato eliminato al secondo turno del Challenger di Lisbona).

L’ITIA, come si apprende nel comunicato diramato dall’Agenzia, ha dunque riconosciuto che la positività è stata causata dalla contaminazione di un farmaco soggetto a prescrizione regolamentata e che quindi – di conseguenza – la violazione non è stata intenzionale.

Ferreira Silva ha immediatamente negato ogni addebito e, approfondendo le carte, scopriamo che ha inviato la seguente documentazione: una conversazione Whatsapp con un medico sportivo che gli consigliava espressamente di utilizzare il Daflon per curare le emorroidi, la ricevuta d’acquisto del prodotto, effettuato in data 28 gennaio 2025 dalla federtennis portoghese per conto del giocatore, la lista di tutti i medicinali e integratori assunti nei giorni precedenti al test e, infine, una dichiarazione della farmacia, datata 1 aprile, in cui si conferma che il prodotto venduto faceva parte del lotto 6062294.

Le violazioni che riguardano sostanze non specificate comportano una sospensione provvisoria obbligatoria – entrata in vigore, nel caso di Ferreira Silva, il 19 marzo 2025. Il giocatore ha esercitato il suo diritto di ricorrere contro l’imposizione della sospensione provvisoria obbligatoria davanti al presidente di un tribunale indipendente.

Dopo test effettuati in un laboratorio accreditato dalla WADA, che hanno confermato la presenza di TMZ nel farmaco assunto dal giocatore, la verifica da parte di un esperto indipendente dell’ITIA e la documentazione soddisfacente fornita dalla farmacia dispensatrice, la sospensione provvisoria è stata revocata.

In merito al livello di responsabilità di Silva, poiché il prodotto contaminato (Daflon 1000 mg) era un farmaco soggetto a prescrizione regolamentata, prescritto da uno specialista in medicina sportiva e acquistato dalla federazione tennistica nazionale del giocatore previa consultazione, il livello di colpa è stato considerato molto basso.

Tuttavia, la clausola di “assenza di colpa o negligenza” non è stata ritenuta applicabile, in quanto l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali (ANSM) aveva precedentemente emesso un avviso di richiamo a causa della contaminazione da TMZ di un altro prodotto Daflon. L’ITIA, in sintesi, ha ritenuto plausibile e “più probabile che non” la spiegazione effettuata dal giocatore, ma ha ritenuto di non applicare l’articolo 10.5 del Tennis Anti Doping Program (quello che, per capirci, definisce la totale assenza di colpa e/o negligenza) perché, a loro dire, avrebbe potuto controllare con maggiore attenzione la comuniciazione e le linee guida dell’agenzia sanitaria francese.

Pertanto, e in linea con altri casi simili di contaminazione da farmaci previsti dal Codice Mondiale Antidoping, l’ITIA ha proposto a Silva una sospensione di un mese, che il giocatore ha accettato il 15 settembre 2025.

Come dicevamo in precedenza, e come ribadito da ITIA, “poiché Silva aveva già scontato un periodo di sospensione provvisoria superiore al periodo di ineleggibilità previsto – durante le indagini e i test – il giocatore è stato dichiarato subito libero di competere”.