ATP Pechino, Sinner: “Dopo la finale di New York stiamo provando cose nuove” [VIDEO]
Dalla Grande Mela alla Grande Muraglia. Da New York a Pechino. La capitale cinese vedrà il riorno alle competizione di Jannik Sinner che senza Carlos Alcaraz, impegnato in quel di Tokyo, proverà a fare meglio della sconfitta in finale patita lo scorso anno proprio contro l’acerrimo rivale iberico. L’ex numero uno al mondo è apparso carico in conferenza stampa, spaziando su vari argomenti e confermando di sentirsi bene sia sul piano fisico che mentale. L’altoatesino sarà tenuto a battesimo da Marin Cilic, con l’unico precedente in favore dell’azzurro datato Coppa Davis 2021.
Jannik ha aperto la conferenza stampa esternando le sue emozioni circa il ritorno in campo, non nascondendo le insidie che possa portare l’esordio contro il croato: “Sì, è fantastico essere di nuovo in un torneo. Dopo gli US Open, il corpo è in ottima forma. Anche la mente. Mi sono goduto un po’ di riposo dopo gli US Open. Sì, ci stiamo preparando nel miglior modo possibile. Ovviamente il primo turno non è mai facile in nessun torneo. Vedremo cosa riuscirò a fare domani. Ma, tutto sommato, sono molto felice di essere tornato. Spero di giocare un buon tennis. Ma cerchiamo di prepararci nel miglior modo possibile. Ovviamente non vedo l’ora di giocare di nuovo qui in Cina e vedremo come andrà.”
Il nativo di Sesto Pusteria si mostra di granito anche davanti ai microfoni quando ha minimizzato la questione sollevata sibillinamente da Roger Federer sull’omologazione delle superfici: “Sì, mi sembra che ci siano tre grandi cambiamenti, ovvero il campo duro, la terra battuta e l’erba, che sono sempre stati così. I campi duri a volte sono molto simili. A volte ci sono alcuni piccoli cambiamenti, un paio di cambiamenti. Un torneo che spicca un po’ è Indian Wells perché la palla rimbalza molto in alto. È un po’ diverso il modo in cui la palla reagisce al campo. Ma sì, a parte questo, abbiamo situazioni di gioco più o meno simili sul campo. È così da molto tempo, da sempre. Non so se ci saranno cambiamenti o meno. Sono solo un giocatore che cerca di adattarsi nel miglior modo possibile. Sto facendo un buon lavoro su questo. Ma vediamo cosa ci riserverà il futuro in ogni torneo.”
Facendo un piccolo passo indietro, il quattro volte campione Slam sottolinea come il suo calendario non sia stato fitto, non menzionando apertamente il caso Clostebol, e ammette di aver rimuginato tanto sulla finale a Flushing Meadows: “La situazione che ho vissuto quest’anno non è stata facile, a partire ovviamente dall’ottima stagione in Australia. Poi è successo quello che è successo. Devo dire che non ho giocato molti tornei. Questo è solo l’ottavo torneo dell’anno, il che non è molto. Siamo già alla fine dell’anno.”
“Ma allo stesso tempo abbiamo riflettuto molto su quella finale. Stiamo lavorando su cose nuove. Stiamo cambiando molte piccole cose a cui sto pensando ora. Il numero di errori al momento è sicuramente un po’ più alto, ma spero che questo dopo si riprenda in modo molto positivo, no? È solo una questione di tempo. Vediamo quanto tempo mi ci vorrà. Non so quanto sarò in grado di farlo sul campo da gioco vero e proprio, perché una cosa è l’allenamento e un’altra è la partita. Vedremo. Sì, sono molto motivato. È fantastico lavorare su qualcosa di nuovo, poi vedremo come andrà a finire. Noi cerchiamo sempre di andare avanti. Un passo avanti è sempre meglio di due passi indietro. Vedremo cosa riusciremo a fare.”
In ultima istanza, il classe 2001 si è concesso qualche battuta sull’ultimo arrivato nel suo box, il fisioterapista Alejandro Resnicoff e sull’apporto che avrebbe già dato: “Nessun cambiamento specifico. Voglio dire, sul campo stiamo cambiando molto. Fuori dal campo è più o meno lo stesso. È un fisioterapista molto esperto, ovviamente essendo nell’ATP Tour da 15 anni, più o meno. Inoltre, prima aveva altri giocatori di tennis, quindi…ha molta esperienza. Rispetta anche il nostro modo di lavorare come squadra. Non è che arriva e cambia tutto. Se vede che abbiamo o potremmo potenzialmente migliorare qualcosa per il mio corpo, è qui per aiutarmi. È così che funziona. Ma ci vuole anche tempo. Ho lavorato con lui un po’ negli anni in cui non avevo il mio fisioterapista. Non tanto. Ovviamente ora averlo con me è un enorme privilegio. Ha tantissima esperienza. È una persona molto onesta, simpatica e gentile. Sì, sta andando tutto nella giusta direzione.”