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Rassegna stampa – Sinner riparte da Cilic. Musetti, finale stregata

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La volata infinita (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Separati da 2097 chilometri, ma in fondo sempre accomunati dal brivido e dal pathos di un duello infinito che sta infiammando il tennis e la passione dei tifosi: l’autunno caldissimo di Sinner e Alcaraz culminerà a Bologna, dove potrebbero contendersi la Coppa Davis subito dopo le Atp Finals di Torino. E poco conterebbe la classifica: chi dei due dovesse intestarsi entrambi gli appuntamenti clou dell’ultima parte di stagione, avrebbe diritto allo status di giocatore dell’anno a prescindere dagli aridi numeri di un computer. La presenza di Carlitos alle partite che assegneranno l’Insalatiera non era scontata, ma ci ha pensato lui stesso a rivelare che ci sarà, salvo complicazioni. A margine della Laver Cup appena conclusa, infatti, in una breve conversazione con l’amico Pau Gasol, leggenda del basket spagnolo, si è lasciato sfuggire un indizio importante: «Prima ci sono le Finals e poi la Coppa Davis. Se sarò al top della forma, proverò a inseguire tutti e due gli obiettivi». Si prospetta perciò un’affascinante corsa lunga due mesi dopo che i nuovi dioscuri si sono equamente spartiti, come già nel 2024, i quattro Slam stagionali (Australia e Wimbledon Jannik, Parigi e New York il murciano). Stavolta, la sfida ricomincia a distanza: Sinner è a Pechino, dove debutterà contro il croato Cilic, mentre Alcaraz, vincitore in Cina un anno fa proprio sul grande rivale, si esibirà a Tokyo, iniziando il cammino contro l’argentino Baez. Per il prossimo incrocio, bisognerà aspettare il Masters 1000 di Shanghai all’inizio di ottobre. A prescindere dal duello per il n.1 di fine anno, per il quale lo spagnolo è largamente favorito, saranno le potenziali vittorie, una volta di più, a definire la sostanza della loro già monumentale rivalità. Per questo, dopo lo stop in finale agli Us Open, Jannik sotto la Grande Muraglia cercherà la ripartenza immediata e bruciante. Accolto come sempre dal travolgente affetto dei fan cinesi, deliziati un paio di giorni fa da un gioco di prestigio strappa applausi in allenamento (pallina che scendeva dopo un pallonetto infilata nella tasca), la Volpe Rossa si è dedicata, in questi giorni di vigilia, ancora al servizio, evidentemente il colpo sul quale ritiene convenga investire di più, per aumentare la percentuale di prime e la qualità dell’esecuzione. […]

Sinner, sorrisi ed esperimenti (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

«Se vinco il tie-break vieni ai go kart». Sinner lancia la sfida a
Umberto Ferrara, che prova a svicolare. Ma non c`è scampo: 7-1 secco, scommessa vinta. Non sappiamo se poi Jannik e i suoi (presenti anche Vagnozzi e il nuovo fisioterapista Resnicoff) siano effettivamente scesi in pista, ma la sfida nella sfida non fa che stimolare Jannik e l`atmosfera è quella giusta. A farne le spese è stato l`argentino Camilo Ugo Carabelli, questa settimana al best ranking di numero 43 del mondo. Il terzo allenamento del numero 2 del mondo si è svolto a porte chiuse, lo stesso si può dire del tetto, sul Diamond Court. Da oggi il Centrale aprirà i battenti per il torneo femminile, ieri dunque l`ultima occasione per sfruttarlo a fondo, cosa che Sinner ha fatto nelle due ore passate al lavoro con Carabelli. I temi all`ordine del giorno? Servizio, ma non solo. Comprensibile partire dal colpo più chiacchierato, dove procede lo sforzo per ritrarre il braccio prima. Questa meccanica dovrebbe consentire di disperdere meno energia e migliorare il timing del foot up, ovvero il movimento in avanti del piede posteriore che si unisce a quello anteriore in fase di caricamento. Non solo la meccanica, ma tanto lavoro anche sull`arsenale di variazioni, in particolare al kick da sinistra verso l`esterno. Il tutto tra alti e bassi, ma quando funziona può lasciare il segno. […] A fine allenamento, ancora focus sul colpo: una ventina di servizi a uscire da sinistra e sensazioni, almeno da fuori, decisamente buone. Meno convincente il feeling con il dritto. Jannik in alcuni frangenti non è soddisfatto e si lascia andare a un “Ora mi incazzo”. Ma bastano pochi colpi ben riusciti e torna il sorriso. Sono dinamiche normali in allenamento: sensazioni in costante evoluzione e ovviamente un lavoro che si concentra su ciò che convince meno. Le sessioni sono utili per cogliere dei dettagli, ma di certo non una cartina tornasole definitiva. A un certo punto fa capolino anche Paolo Lorenzi, direttore degli Internazionali d`Italia, fresco di trionfo alla Billie Jean King Cup a Shenzhen come responsabile tecnico del settore femminile. […] Anche lui lancia una sfida al numero uno d`Italia: «Una risposta fatta bene me la meriterei». Jannik non si fa pregare e scoppia subito in un sorriso dopo il colpo vincente. La speranza è di poter rivedere questo sorriso nel corso del torneo. All`esordio Io attenderà Marin Cilic, sconfitto nell`unico precedente datato Coppa Davis 2021 (3-6 7-6 6-3). Nel suo lato di tabellone, Jannik potrebbe incrociare Khachanov nei quarti e uno tra de Minaur e Mensik in semifinale. […]

Jannik riparte da Cilic, il servizio e gli scherzi (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)

Archiviata la prima settimana dello swing asiatico, con l`Italia protagonista assoluta in Billie Jean King Cup grazie al trionfo sulle ragazze degli Stati Uniti (e con la finale persa per un soffio da Musetti a Chengdu), il grande tennis riparte da Pechino con due super tornei combined, un WTA 1000 e un ATP 500. A livello ATP in realtà questa notte si cominciava già anche a Tokyo, dove ieri è atterrato in fretta e furia Carlos Alcaraz dopo la sconfitta del `suo` Team Europe in Laver Cup. Lo spagnolo, che prima del debutto nel torneo (domani contro l`argentino Baez, già sconfitto due volte su due) si è divertito a impersonare i samurai insieme al suo team, ha visto interrompersi la sua striscia di vittorie a San Francisco contro Taylor Fritz, seconda testa di serie del torneo giapponese. Lo statunitense, trascinatore assoluto del Team World in Laver Cup, inizierà contro Diallo, poi avrà Borges o Watanuki e forse Machac ai quarti, testa di serie n. 5. […] Tornando a Pechino, invece, il programma della prima giornata prevede solo sfide femminili a livello di main draw: Lucia Bronzetti è l`unica azzurra impegnata contro Rakhimova, giustiziera di Paolini al secondo turno a Wimbledon. Jasmine, reduce da una settimana imperiale a Shenzhen, esordirà direttamente al secondo turno contro la vincente del match tra Sevastova e Birrell. Stessa città, stesso impianto ma nessun bye per Jannik Sinner, che affronterà al primo turno del `500` pechinese il (quasi) 37enne Marin Clic, campione dello US Open 2014 ma che certo non può far paura al n. 2 del mondo. In caso di vittoria all`esordio, Jannik avrà uno tra Zheng e un qualificato, poi teoricamente il n. 5 Khachanov ai quarti. In semifinale, sempre a livello teorico considerando le teste di serie, potrebbe esserci il n. 3 del seeding De Minaur – sconfitto da Sinner 10 volte su 10 – oppure il n. 7 Mensik, che l`azzùrro non ha mai affrontato. Dall`altra parte del tabellone ecco gli altri tre azzurri in gara, tutti attesi da primi turni ostici. Per Flavio Cobolli c`è subito Rublev, sesta testa di serie e nello stesso quarto di Lorenzo Musetti, atteso da Mpetshi Perricard (e poi eventualmente da uno scintillante Bublik). Nell`ultimo quarto ci sono Medvedev e Zverev, il cui primo ostacolo sarà Lorenzo Sonego, già sconfitto – ma con grande fatica – quest`anno ad Halle. […] Prima del ritorno in campo, che avverrà nel weekend, ieri Jannik Sinner – oltre agli ormai consueti allenamenti focalizzati in particolar modo sul servizio, la cui percentuale deve migliorare e salire- si è concesso anche qualche momento di svago con sketch sul cappello con tutte le sue facce a un evento Nike con diversi altri giocatori, tra cui Karen Khachanov, Mirra Andreeva, Emma Raducanu, Naomi Osaka e la padrona di casa Qinwen Zheng, in cui Jannik si è spesso “imbattuto” in questi giorni pre torneo tra palestre e allenamenti in campo.[…]

Musetti, le finali sono un tabù (Stefano Semeraro, La Stampa)

La Cina riavvicina. Lorenzo Musetti a Chengdu inciampa in finale sul non disprezzabile cileno Tabilo – ex n. 19 e semifinalista a Roma l`anno scorso – ma nella Race to Turin scala un posto sorpassando De Minaur: oggi è numero 7 e virtualmente dentro la classe dei Maestri. Jannik Sinner un banco alle Finals lo ha già prenotato da tempo, ma nel «500» della capitale mandarina fa il suo rientro dopo la delusione degli Us Open e lancia il volatone finale per il numero uno, spalla a spalla con Carlitos Alcaraz. Da Pechino a Torino, il passo è più veloce di quanto suggerisca la geografia. Per Lorenzo digerire l`ennesima sconfitta in finale – la quinta su sette disputate, la seconda di fila a Chengdu non è stato facile. Partito con le polveri bagnate contro Tabilo (scivolato fuori dai top 100 e partito dalle qualificazioni, ma mentalmente tostissimo) ha dominato nel secondo set e complessivamente giocato meglio, ma si è fatto risucchiare nella lotta, finendo per sciupare due match-point sul 6-5 del terzo e sprecando un vantaggio di 4-1 nel tie break decisivo (6-3 2-6 7-6). «Penso che tornare a vincere un torneo sia solo questione di tempo», dice Lorenzo, che due titoli li ha conquistati contro avversari sulla carta più forti (Alcaraz ad Amburgo e Berrettini a Napoli, entrambi nel 2022), ma tre li ha lasciati da favorito. «L`ultimo l`ho vinto ormai tre anni fa, da allora ho giocato qualche finale ma non sono mai riuscito a vincere. Mi auguro che la prossima sia quella buona». Nella corsa verso la Inalpi Arena ora è a quota 3225 punti, con 90 di vantaggio su De Minaur. L`infortunio che ha costretto Jack Draper (oggi n. 9) a dare forfait per il resto della stagione ha eliminato un inseguitore pericoloso, un`eventuale rinuncia del n. 3 Djokovic (che però si è iscritto a Shanghai e quindi pare combattivo) lo agevolerebbe ulteriormente. […] Jannik Sinner ha altre preoccupazioni. La Cina, che da un lato secondo le indiscrezioni futuristiche di Pablo Torre punta a clonargli le onde cerebrali, dall`altro lo celebra anche fuori dal campo con la copertina dell`edizione locale di Vogue. Lui pesta duro in allenamento […] in attesa di esordire contro lo stagionato ma arzillo Marin Cilic. Nel «500» pechinese può rosicchiare 170 punti ad Alcaraz, che a sua volta ha preferito evitare lo scontro per schierarsi a Tokyo e sfamare i social vestendosi da samurai. Dopo Pechino, Jannik sarà in campo a Shanghai, il penultimo 1000 della stagione dove ritroverà Alcaraz (con cui a ottobre condividerà la superesibizione di Riad), poi lo vedremo a Vienna e nell`indoor di Parigi, l`ultimo grande torneo prima delle Finals. […]

Le lacrime di Musetti: “Riproverò” (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

«E’ stata una serata dura per me, forse semplicemente non era il mio giorno». Sette sconfitte nelle ultime sette finali, Challenger compresi. Lorenzo Musetti esce dall`ATP 250 di Chengdu con punti importanti (per le ATP Finals) ma anche con le ossa rotte. Il dispiacere dopo la sconfitta contro Alejandro Tabilo 6-3 2-6 7-6(5), con due match point falliti e la coppa sfumata d`un
soffio, è grande e le lacrime in panchina ne sono diretta conseguenza. «Voglio congratularmi con Alejandro – ha continuato il toscano durante la premiazione – abbiamo combattuto punto a punto fino alla fine in un match molto intenso. Voglio ringraziare il mio team e la mia famiglia che mì sta guardando da casa, penso che abbiamo fatto un buon lavoro. Ho giocato sette finali (a livello ATP; ndr) ma ne ho vinte solo due, spero che la prossima sia quella buona». Tabilo, partito dalle qualificazioni, era certamente in formato Foro Italico (raggiunse la semifinale a Roma nel 2024) e il livello del match è stato complessivamente piuttosto alto, ma nei momenti importanti Musetti è un po` mancato. La sfida ha vissuto inizialmente su due parziali dominati, uno per parte. L’equilibrio ha regnato nel set decisivo, quando Musetti si è procurato due match point in risposta sul 6-5 in proprio favore (uno grazie a un rovescio vincente incrociato da applausi). La prima chance di vincere il titolo è stata annullata da un ottimo servizio di Tabilo, mentre sulla seconda palla match Lorenzo ha da recriminare. Nel tiebreak Musetti si è portato avanti 4-1 e, sul 4-2, un`accelerazione è uscita di pochissimi centimetri. Tabilo ha quindi rimontato e chiuso 7-5 un ultimo atto ricco di rimpianti, testimoniata dallo sguardo comprensibilmente triste di Musetti. D`altra parte va sottolineato come il livello al servizio di Lorenzo (ormai un`arma importante) sia stato molto alto e, complessivamente, il suo tennis sul rapido stia migliorando a vista d`occhio. È mancata la zampata a livello mentale, non tecnico.[…]

Muso lungo, tabù finale (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Inutile nascondere la delusione per l`esito della finale nel 250 ATP di Chengdu, che ha visto Lorenzo Musetti, n. 1 del draw e 9 ATP cedere nel tie-break del terzo set contro il cileno Alejandro Tabilo, proveniente dalle qualificazioni, ex 19 ATP e reduce da una stagione a dir poco travagliata tra infortuni e problemi familiari, che l`ha visto scivolare sulla piazza n. 112 del ranking mondiale. La stessa delusione che si è letta chiara e quasi devastante, sportivamente parlando, sul volto del carrarino, al termine della sfida e in fase di premiazione, con il piatto del secondo tra le mani e gli occhi abbassati. Il rammarico per non essere riuscito a mettere in bacheca il terzo titolo di carriera è grande, perché Lorenzo è arrivato a un passo dal successo e non ha sfruttato due match point nel 12° gioco della terza frazione. Sul primo è stato bravo il sudamericano, che ha verticalizzato il gioco e si è preso il punto con merito. Sul secondo Musetti non ha spinto a sufficienza e ha finito lo scambio mandando lungo un diritto non impossibile. Nel tie-break, dopo il mini-break iniziale in favore del sudamericano, Lorenzo è salito sul 4-1. I due hanno cambiato sul 4-2 per l`azzurro che non ha, però, capitalizzato il vantaggio. Tabilo è risalito sul 4-4 e ha superato il nostro sul 6-5. Musetti è andato al servizio per allungare ancora il testa a testa, ma ha concluso il fraseggio con un diritto in rete, cedendo al rivale che, lui sì, ha alzato il terzo trofeo della sua storia personale nel massimo circuito, dopo quelli raggiunti nel 2024 a Auckland e Maiorca. Tabilo si è lasciato andare alla gioia dopo essersi catapultato di schiena sul terreno di gioco. Ha ricevuto l`abbraccio della fidanzata e del suo team, scacciando i fantasmi di un anno come detto “infelice”. Musetti ha così rimandato l`appuntamento con il titolo e incassato la quinta sconfitta consecutiva negli ultimi tre anni nelle finali ATP Quasi una “maledizione”, che non merita, perché a Chengdu ha espresso un ottimo tennis e dimostrato che quando comanda, come nel secondo set, può dominare. Gli manca ancora la continuità per farlo, soprattutto quando i 15 diventano “pesanti” e possono fare la differenza. «È stata una serata dura per me. Abbiamo giocato un match molto intenso, abbiamo lottato fino all`ultimo punto. Ma alla fine c`è solo un vincitore. A volte vinci, le altre impari. Andrà meglio la prossima settimana, spero – ha detto Musetti nel corso della premiazione -. Grazie al mio team, alla mia famiglia che ha guardato la partita da casa. Penso che per tornare a vincere un torneo sia solo questione di tempo. L’ultimo l`ho vinto ormai tre anni fa, da allora ho giocato qualche finale, ma non sono mai riuscito a vincere. Mi auguro che la prossima sia quella giusta». […]