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Franco Agamenone trionfa nel Challenger 50 di Targu Mures 

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Nel titolo del pezzo di qualche giorno fa mi domandavo se sarebbe stata la settimana giusta per Francesco Passaro, o anche per Maestrelli e Picchione. E invece tutti e tre si sono fermati ai quarti di finale nei rispettivi tornei. Contrariamente ad un indomito Franco Agamenone che, dopo due anni di astinenza e di risultati alterni, è tornato finalmente alla vittoria.

Premetto che quando parlo di Franco non sono spettatore imparziale, proprio perché nel corso degli anni si è creato con lui un rapporto che potrei definire speciale. Mi aveva fortemente incuriosito nel 2021 quando, a 28 anni compiuti, cominciò improvvisamente a vincere in serie degli ITF, ben cinque, cioè uno in più di quanti ne avesse messi in bacheca in tutta la carriera.

Così lo intervistai e la sua storia di sofferenza, passione e dedizione mi colpì molto, tanto da essere evidente che da quel momento in poi non avrei potuto non gioire in modo particolare ad ogni sua vittoria. Successi che non mancarono nella seconda metà di quel magico 2021 e in tutto l’anno successivo, periodo in cui vinse ben 4 Challenger e arrivò in semifinale all’ATP 250 di Umago, match nel quale per fermarlo dovette scomodarsi sua Maestà Jannik Sinner.

La rinascita di Franco Agamenone

Poi seguirono due anni di buio tennistico quasi totale cui fortunatamente fecero da contrappeso grandi gioie familiari con la nascita della sua primogenita Faustina. E adesso una bella gioia se l’è finalmente presa anche su un campo da tennis, una gioia manifestata in maniera commovente dopo aver chiuso il match point contro il britannico Jay Clarke (n.194 ATP). Infatti a quel punto Franco si è lasciato cadere sulla terra del bel centrale dell’Intaro Sport Base di Targu Mures e dopo, completamente sporco di rosso, non ha smesso più di sorridere e di rispondere agli applausi del numeroso pubblico che dagli spalti si era goduto un match molto divertente, dominato dall’azzurro più di quanto non dicano il 6-3 6-4 finale e le quasi due ore di partita.

Ma il gioco di Franco è così. Un interminabile braccio di ferro che, in mancanza di un talento folgorante, lo costringe a gettare in campo ogni stilla di energia e tutta la ‘garra’ che si era portato dall’Argentina. Personalmente ricordo almeno un paio di episodi in cui l’avversario si era girato, dando ormai per concluso il punto, senza però aver fatto i conti con l’inesauribile energia di Agamenone che ribatteva alla disperata la pallina nel campo sguarnito. Con questo successo, il quinto in carriera, l’azzurro si riporta alla posizione n. 307 ATP e soprattutto inverte una china che cominciava a farsi preoccupante. Dovremmo rivederlo in campo tra un paio di settimane a Santa Margherita di Pula in un 25.000$, bel torneo e ottima occasione per continuare la risalita.