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WTA Seoul, Swiatek è una fenice: risorge e conquista il titolo numero 25 in carriera

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[1] I. Swiatek b. [2] E. Alexandrova 1-6 7-6(3) 7-5

Dal potenziale incubo al trionfo meritato. Iga Swiatek si impone nella finale del WTA 500 di Seul dopo una rimonta tutt’altro che semplice contro una tenace Ekaterina Alexandrova. La numero uno del seeding si impone col punteggio di 1-6 7-6(3) 7-5 dopo una maratona di due ore e 43 minuti, aggiungendo così il venticinquesimo trofeo al proprio palmarès. Un successo che vale più del titolo in sé, per il modo in cui è arrivato: lottando, stringendo i denti, e venendo fuori nei momenti decisivi.

Certo, le statistiche raccontano di una Swiatek tutt’altro che perfetta: solo il 52,8% di prime in campo, ben 9 doppi falli e due ace. Tuttavia, nei momenti di massima pressione ha saputo alzare il livello e sfruttare le (poche) crepe della rivale. Alexandrova, dal canto suo, ha vinto più punti complessivi (106 contro 93), ma ha pagato caro qualche errore nei game chiave, soprattutto nel finale.

Primo Set, Alexandrova parte a razzo: 6-1

Pronti via, ed è subito tempesta. Swiatek entra in campo contratta, imprecisa, quasi spaesata. Alexandrova, al contrario, parte a spron battuto: centrata sul piano tattico, aggressiva con il dritto e precisa al servizio. La russa trova subito il break nel game d’apertura, approfittando di due errori gratuiti della polacca, che fatica a trovare profondità e ritmo.

Nel secondo gioco, Ekaterina rischia qualcosa, ma cancella una palla del controbreak e sale 2-0. Il colpo d’occhio è chiaro: Swiatek è in difficoltà negli spostamenti laterali e non riesce a variare, mentre la russa continua a martellare sulle righe. Dopo il 3-1, Alexandrova strappa nuovamente il servizio e si porta sul 4-1, mettendo ormai una seria ipoteca sul set.

Il pubblico, sorpreso da un avvio così unilaterale, assiste a un parziale dominato in ogni aspetto dalla numero 11 del mondo, che chiude con autorità sul 6-1, alla prima occasione utile. Una partenza da dimenticare per la numero due del ranking WTA.

Secondo Set: Swiatek sale di tono e domina il tie-break

Nel secondo set Iga serve se possibile peggio che nel primo ma coglie il break nel game d’apertura, aiutata da qualche attimo di distrazione della rivale dopo il dominio esercitato fino a poco prima. La campionessa polacca perde immediatamente il vantaggio ma trova un inatteso e robusto aiuto dall’atleta russa, meno aggressiva e più imprecisa, a partire dalla risposta; forse Alexandrova viene visitata dalla paura di vincere contro la numero due del ranking, impresa che le è già riuscita due volte (ultima a Miami 2024) ma mai in una finale, ma se è così Ekaterina reagisce come meglio non potrebbe e si porta sul 5-4 con buona autorità.

La battuta di Swiatek balbetta ancora ma la sostiene nel punto che le dà il 40-30 e per il momento è sufficiente per rimanere nel set; Iga cerca la minima regolarità per allungare la partita e insinuare nuovi timori alla rivale, che non ritrova brillantezza nel contrattacco ma continua a difendere con facilità i propri turni al servizio, approdando così al 6-5. La numero due del seeding è di nuovo sulla griglia sul 15-30 perché Alexandrova spinge con il rovescio sia in risposta che con un passante incrociato contrato magnificamente, ma non dà continuità all’azione, sbagliando colpi più facili e concedendo alla rivale l’ingresso al tie-break.

Qui Iga non sbaglia più nulla, inanellando nei sette punti che le danno il decider anche un ace e un servizio vincente; inoltre, mentre Alexandrova non spinge in risposta alla seconda palla, Swiatek lo fa, cavalcando uno stato d’animo improvvisamente corsaro, come si conviene alle campionesse nei momenti più complicati: 7-3 meritatissimo e ora si attende la reazione della numero due del tabellone.

Terzo Set: Lotta fino all’ultimo punto, ma Iga la spunta

Il set decisivo è il più combattuto e incerto dell’intero incontro, ricco di colpi di scena e tensione. Il primo scossone arriva nel terzo game: Swiatek commette due doppi falli consecutivi e concede a Alexandrova il break del 2-1. Sembra un déjà-vu del primo set, ma stavolta la reazione è immediata: la polacca alza l’intensità e sfrutta un nastro fortunato su un rovescio per controbrekkare subito.

Sul 3-3, Swiatek rischia ancora ma trova profondità nei colpi e riesce a portarsi avanti 4-3 ai vantaggi. La pressione, però, è altissima su entrambe. Alexandrova si trova sotto 15-40 nel game successivo ma, con carattere, annulla due palle break e con una serie di punti ben costruiti impatta sul 4-4.

L’inerzia della partita sembra oscillare a ogni scambio. Swiatek tiene il servizio a zero per il 5-4, ma Alexandrova non trema e porta la sfida sul 5 pari. Il match si avvicina inevitabilmente al suo climax, e al dodicesimo gioco, Swiatek fiuta il momento: conquista tre match point e chiude con un dritto vincente che esplode sulla riga.

Una chiusura degna di una campionessa, dopo un set giocato più con la testa e la resilienza che con il braccio.

(Ha collaborato Danilo Gori)