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Coppa Davis, il profilo dell’Austria: Misolic, Rodionov e un roster che non può fare paura

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Il sorteggio delle Finals 8 di Coppa Davis ha definito il tabellone delle nazionali che si contenderanno il prestigiosissimo titolo in quel di Bologna, dal 18 al 23 novembre. Il Direttore Scanagatta, presente durante il sorteggio svoltosi in Piazza Maggiore – simbolo capoluogo romagnolo – ha intercettato il commento a caldo del Direttore della Davis Cup, Feliciano Lopez, il quale, dopo aver visto gli accoppiamenti dei prossimi quarti di finale, ha schiettamente dichiarato: “Siete stati più fortunati della Spagna”. E non ha mica torto l’ex numero 12 del ranking. Mentre l’Italia guidata da Capitan Volandri fronteggerà l’Austria per un posto in semifinale, la sua Spagna se la vedrà con i bad boys della Repubblica Ceca, autori dell’eliminazione della flotta statunitense.

Insomma, il tabellone della Coppa Davis 2025 sembra proprio sorridere agli azzurri, affiancati a Belgio e Francia come avversarie in semifinale. Mentre la parte bassa del draw vede protagonisti Cechia, Spagna, Germania e Argentina. Ma andiamo una passo alla volta, senza farci trascinare eccessivamente dall’entusiasmo, e partendo dall’analisi della prima avversaria dell’Italia: l’Austria.

Quando si pensa all’Austria, nel tennis, sbucano immediatamente fuori i nomi di Thomas Muster (ex numero uno del mondo) e Dominic Thiem, senza tralasciare quello di Jurgen Melzer, attuale capitano del team Austriaco. Dopo l’eclissi del rovescio di Thiem, la Nazionale biancorossa non ha più sfornato giocatori di egual talento, vantando attualmente soltanto un tennista tra i migliori 100 del ranking mondiale: Filip Misolic. In realtà, sino allo scorso anno, l’atleta di punta di Capitan Melzer era Sebastian Ofner, spintosi sino alla 37° casella della classifica prima di subire un infortunio al tallone che lo ha repentinamente fatto scivolare fuori dalla Top 100.

Anche se il talento non impazza tra le mura austriache, la disciplina e il duro lavoro sono alla base del modus operandi di Melzer, che con i mezzi a sua disposizione, ha riportato i biancorossi alle Finals 8 di Davis Cup dopo 13 anni di digiuno. Fu soltanto nel lontano 2012 che l’Austria vide per l’ultima volta i quarti di finale, fermata poi dal muro iberico. Per risalire al miglior risultato fatto registrare in Davis, invece, bisogna andare a ritroso di ben 25 anni, quando Thomas Muster si mise sulle spalle l’Austria trascinandola sino in semifinale, lì dove gli Stati Uniti di Andre Agassi s’imposero per 3-2, trionfando in quell’edizione della Davis Cup battendo l’Australia nell’atto decisivo.

Ma chi sono i protagonisti della qualificazione alle Finals 8? I ragazzi di Jurgen Melzer sono volati a Debrecen per il round decisivo dei Qualifiers, ospiti dell’Ungheria di Kornel Bardoczky. I padroni di casa, forti della presenza del talentuosissimo Marozsan e del navigato Fucsovics, partivano parecchio favoriti alla vigilia dello scontro, ma il numero 157 del mondo, Jurij Rodionov, ha deciso di far saltare i piani degli ungheresi. Le sue due vittorie, abbinate al successo ottenuto dal connazionale Neumayer ai danni di Fucsovics, hanno consentito agli austriaci di staccare il pass per i quarti. Deludente invece la prestazione di Erler e Miedler, specialisti del doppio ma senza una super classifica (rispettivamente #41 e #28 del mondo di doppio), sconfitti con un doppio 7-6 dal duo formato da Marozsan e Piros.

Ricapitolando: il “numero uno” austriaco, secondo il ranking, è Filip Misolic, che non è stato chiamato in causa dal Capitano nella sfida contro l’Ungheria. Il numero 92 del ranking non ama particolarmente le condizioni veloci, e sul cemento indoor le sue stats sono abbondantemente sotto la media rispetto a quelle fatte registrare sul rosso. Infatti, le uniche due volte in cui Misolic ha preso parte a dei match di Davis, si è trattato in entrambi i casi di sfide disputate sul mattone tritato, dove ha ottenuto infatti un doppio successo. Non stupisce dunque la scelta – a questo punto tecnica – di Melzer, che ha preferito a Misolic un giocatore che invece passa gran parte della sua stagione a racimolare punti sul duro. Rodionov (classe ’99, numero 157 del ranking) è un mancino dotato di colpi che, come dimostrato contro gli ungheresi, in determinate condizioni sono tremendamente ostici per gli avversari. Rivedremo senz’altro lui, a Bologna, contro gli azzurri di Volandri.

Tra i convocati dell’ultimo Tie, appaiono nella breve lista anche Lukas Neumayer e i doppisti Erler e Miedler. Il singolarista classe 2002 è da poco entrato nella Top 200, e con la divisa austriaca ha uno score più che positivo: 4 vittorie ed una sola sconfitta, rimediata alcuni giorni or sono contro l’ungherese Piros. Nonostante le 0 partecipazioni nei Grand Slam, e la poca abitudine a palcoscenici prestigiosi, il giovane Lukas ha dimostrato una dose ragguardevole di personalità contro l’esperto Fucsovics, superando anche l’ostile clima della Fonix Arena.

Insomma, l’overperformance dei due singolaristi ha reso possibile l’accesso alle Finals, poiché Erler e Miedler, che assieme hanno collezionato 7 titoli ATP in doppio, non sono riusciti a fermare il duo ungherese improvvisato, ripassando il calderone bollente in mano ai connazionali. In un ipotetico match di doppio con il team tricolore, difficilmente il duo austriaco potrebbe insidiare i “Vavalelli” o Sinner, accompagnato molto probabilmente da Sonego in caso di 2vs2.

Il quarto di finale per l’Italia si presenta come una formalità, anche se conosciamo l’imprevedibilità dello sport e del tennis, specialmente. Ma al netto di (brutte) sorprese, gli azzurri potrebbero agevolmente conquistare un posto in semifinale, per poi trovarsi di fronte ad una tra Francia e Belgio. I transalpini, che vantano 10 rappresentati nella Top 100, hanno delle pedine importanti nella scacchiera. Un mix di talento, potenza e sana follia che può arrecare problemi a qualsiasi nazione, anche agli azzurri Campioni in carica. Il belgio, da underdog, ha sconfitto nell’ultima fase dei qualifiers l’Australia di Alex De Minaur, ma non partiranno favoriti nella sfida con la Francia di Arthur Fils.