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Coppa Davis, Ferrer: “Alcaraz? Accettiamo le assenze, siamo comunque leggermente favoriti”

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Alla vigilia della sfida valida per un posto nelle Finali di Coppa Davis 2025, la Spagna si appresta ad affrontare la Danimarca di Holger Rune con non poche defezioni. Mancheranno all’appello di coach David Ferrer Carlos Alcaraz, Alejandro Davidovich Fokina e Marcel Granollers; “le accettiamo e andiamo avanti, sono cose che possono succedere”, così ha detto il capitano. L’impresa non è impossibile considerando che nella prima eliminatoria contro la Svizzera, giocata lo scorso febbraio, la stessa squadra, con gli stessi assenti, ha fatto faville.

“Siamo insieme solo da un giorno e mezzo, ma ci conosciamo già grazie alla Coppa Davis, e conoscersi è fondamentale per avere fiducia. Jaume arriva con molta fiducia, dopo un grande risultato nell’ultimo Slam. Roberto è migliorato fisicamente, sia lui che Pablo hanno giocato sulla terra battuta la scorsa settimana, ed è fondamentale per un’eliminatoria come questa. Sappiamo che sarà una sfida difficile, ma, onestamente, abbiamo delle chance, e se stiamo bene, siamo leggermente favoriti.”, ha detto il capitano Ferrer in conferenza stampa.

Jaume Munar, Pedro Martínez, Roberto Carballés Baena e Pablo Carreño Busta sono un quartetto di tutto rispetto, con molta esperienza e tanta voglia di fare. “Siamo molto felici di essere qui, per ciò che rappresenta e per la voglia che abbiamo di far parte della Nazionale. Personalmente ho avuto ottimi risultati qui a Marbella, ho grandi ricordi delle volte che ho giocato qui“, ha esordito Munar.

La coesione della squadra è un aspetto importante per Carballés Baena, che con i suoi compagni ci è cresciuto: “Siamo un gruppo che si conosce da tempo, siamo cresciuti insieme da piccoli e questo si nota: l’ambiente è fantastico.” Per Martínez, “sarà uan sfida difficile, non c’è dubbio, ma ho fiducia che possiamo farcela”. Carreno Busta è sulla stessa lunghezza d’onda: “Jaume e Pedro stanno giocando molto bene negli ultimi mesi, Roberto ha dimostrato all’inizio dell’anno di avere un gran livello e sta pian piano riprendendo ritmo dopo l’infortunio. Siamo pronti per questa sfida.”

Con tutte questa assenze a qualcuno tocca prendere le redini della squadra in qualità di leader, ruolo che spetta a Jaume Munar. “Essere il leader o il numero uno della squadra non cambia nulla. In Svizzera avevamo una squadra molto simile e io ero il numero tre. Ora abbiamo anche Pablo, sappiamo bene che livello ha e dove è arrivato. Non mi considero migliore di nessuno, sono uno dei quattro giocatori a completa disposizione del capitano. Ovviamente sono orgoglioso di avere quella posizione nel ranking, ma finisce lì. Tutti abbiamo una gran voglia di contribuire a questa competizione“.

Infine non si poteva non toccare l’argomento Carlos Alcaraz, fresco vincitore di Flushing Meadows. È lo stesso Munar a parlarne con ammirazione: “Ha giocato a un livello di tennis altissimo, prima di tutto. È salito di un livello ancora, secondo me è stato lo Slam che ha vinto in modo più costante dall’inizio alla fine. Parliamo di un talento generazionale, di qualcuno che lotterà per superare record. Come tennista e avversario non mi entusiasma troppo (sorride). Ma come compagno e spagnolo, ovviamente bisogna goderselo e essere consapevoli di quello che abbiamo in casa.”