La corsa alle WTA Finals di Riyad: Jasmine Paolini sogna la seconda qualificazione consecutiva
Dalla prossima settimana, con il torneo 500 di Seoul, il circuito femminile si trasferirà in Asia per l’ultimo spicchio della stagione 2025 e a quel punto si accenderà la corsa verso le WTA Finals di Riyad, in programma nella prima settimana di novembre (1-8) presso la King Saud University Indoor Arena. Le prime due giocatrici del ranking – Aryna Sabalenka e Iga Swiatek – hanno già ufficialmente staccato il biglietto per l’evento conclusivo dell’anno: la bielorussa (che non ha mai trionfato alle Finals) ha conquistato per il secondo anno consecutivo lo US Open arrivando così a 9610 punti stagionali, con un solidissimo vantaggio nei confronti di Iga (che ha già vinto il titolo di ‘Maestra’ nel 2023), pari ad oltre 2mila punti (7533).
Al terzo posto della classifica Race (con 5184 punti) troviamo la campionessa in carica del Roland Garros e anche delle stesse Finals, Coco Gauff, reduce da un periodo complicato, contrassegnato dalla crisi di risultati (dopo il Roland Garros ha raggiunto i quarti di finale solamente a Cincinnati) dai problemi al servizio e dall’improvviso cambio di allenatore (prima di New York ha infatti salutato Matt Daly per affidarsi a Gavin McMillan). In ogni caso la sua qualificazione per Riyad – così come quella della numero 4 Amanda Anisimova (4908 punti e due finali slam consecutive) – non dovrebbe essere in dubbio. Anisimova, grazie ai risultati di Wimbledon e di New York, ha accumulato un vantaggio di oltre 1400 punti sulla nona piazza – attualmente occupata da Jasmine Paolini, ma ci arriveremo – e addirittura di oltre 2mila punti nei confronti della decima, Ekaterina Alexandrova. La situazione, di conseguenza, sembra abbastanza delineata: la maggior parte dei punti ancora validi per l’Arabia Saudita verranno messi in palio nei tornei 1000 di Pechino (24 settembre- 5 ottobre) e di Wuhan (6- 12 ottobre) mentre a livello di 500 ci saranno ancora, oltre a quello di Seoul, gli eventi di Ningbo (13-19 ottobre) e di Tokyo (20-26 ottobre). Anche la presenza della quinta in classifica – la campionessa dell’Australian Open Madison Keys (4450 punti) – non sembra essere a rischio, nonostante la sorprendente sconfitta al primo turno dello US Open con Renata Zarazua.
JESSICA PEGULA (6° posto – 4209 punti)
Pegula non è riuscita a difendere i meravigliosi risultati della scorsa estate, quando aveva vinto l’Open del Canada per poi perdere le finali di Cincinnati e US Open: la semifinale di New York ha però ridato fiato ed entusiasmo alla 31enne di Buffalo, che lo scorso anno a Riyad si ritirò dal torneo dopo le prime due partite del girone, perdute nettamente con Krejcikova e Gauff.
MIRRA ANDREEVA (7° posto – 4189 punti)
A pochi punti da Pegula troviamo la giovanissima star del tennis mondiale: la 18enne russa, dopo un avvio di stagione strepitoso, caratterizzato dai successi di Dubai e di Indian Wells e dal best ranking di numero 5, ha faticato a ritrovare il suo miglior tennis. Dopo il successo nel deserto della California non ha più raggiunto neanche le semifinali in un evento WTA, perdendo in particolare tre partite con rimpianti nei tornei dello slam (nei quarti di Parigi con Boisson, nei quarti di Wimbledon con Bencic e al terzo turno US Open con Townsend). Per lei so tratterebbe, ovviamente, delle prime Finals della carriera. Riuscirà a reagire in Asia?
ELENA RYBAKINA (8° posto – 3751 punti)
Più staccata Elena Rybakina (26 anni), che al momento occupa l’ultima piazza valida per la qualificazione a Riyad: la stagione della kazaka – che nel 2024 venne eliminata ai gironi dopo essersi presentata in condizioni piuttosto precarie – è stata contrassegnata dagli alti e bassi delle sconfitte più rocambolesche e, in particolare, dal valzer degli allenatori (l’ultimo a essere licenziato è stato Davide Sanguinetti) e dalla surreale (per utilizzare un eufemismo) vicenda “Vukov”, lo storico coach e compagno di Elena, al centro dell’attenzione per i suoi comportamenti “al limite” (altro eufemismo). Rybakina ha raggiunto la semifinale sia a Montreal che a Cincinnati mentre a New York è stata eliminata agli ottavi da Marketa Vondrousova dopo aver dominato Raducanu al turno precedente. Sarà volata con Paolini?
JASMINE PAOLINI (9° posto – 3526 punti)
Già, la volata con Paolini: Jasmine ha vissuto una strana stagione di assestamento, caratterizzata dall’ansia dei punti da difendere, dallo storico successo di Roma, dalla crisi di Montreal con Ito, dalla splendida finale di Cincinnati con Swiatek, dai cambi di allenatore (con l’addio, dopo una vita, a Renzo Furlan e dalla delusione di un Marc Lopez, evidentemente, non ritenuto all’altezza) e da una serie di sconfitte abbastanza crudeli nei tornei dello slam. Uno strano frullato di emozioni, che però, a conti fatti, ha permesso alla 29enne toscana di rimanere lì – senza il sorriso dei giorni più spensierati ma dopotutto vicino al gotha del tennis mondiale – e di giocarsi le sue carte in vista di Riyad, dove lo scorso anno venne eliminata ai gironi (vittoria proprio con Rybakina, sconfitte con Zheng e Sabalenka). 200 punti non sono poi molti, ma servirà un grande risultato nei 1000 di Pechino o di Wuhan.
EKATERINA ALEXANDROVA (10° POSTO – 2871 punti)
La matematica lascia spazio anche alla numero 10 della race, Ekaterina Alexandrova (30 anni, nel pieno del miglior momento della carriera), ma, considerando il distacco dall’ottavo posto (quasi 1000 punti) e, con tutto il rispetto, lo spessore d una giocatrice che non ha mai superato gli ottavi di finale di un torneo dello slam, la sua rimonta sembra oggettivamente improbabile. A New York ha raccolto appena 4 game con Swiatek mentre tra Montreal e Cincinnati aveva vinto gusto un paio di match, costringendo sé stessa alla scomoda trasferta di Monterrey, nella settimana precedente allo US Open, dove aveva perso in volata la finale con la connazionale Shnaider. Riyad, per lei, avrebbe la forma del miracolo.
Chiudiamo questa panoramica con l’undicesimo posto di Elina Svitolina (2606 punti), con il dodicesimo di Clara Tauson (2553 punti), il tredicesimo di Emma Navarro (2310 punti) e il quattordicesimo di Naomi Osaka (2244 punti). Proprio la giapponese, dopo la fiducia della semifinale dello US Open, potrebbe provare a sognare la rimonta impossibile ma il suo distacco dall’ottavo posto sembra quasi incolmabile (oltre 1500 punti).