US Open, Ruud e Swiatek: “Il servizio di Errani? Difficile rispondere se hai paura di Vavassori a rete”.
di Enrico Picone
“È stata una partita davvero divertente in un certo senso. Non ho iniziato bene purtroppo, ma questo è il tennis. Abbiamo lottato per rientrare, siamo stati a un passo dalla sconfitta nel secondo set, ma poi siamo riusciti a tirare fuori i punti giusti quando serviva”. Così Casper Ruud commenta la sconfitta in finale di doppio misto allo US Open, dove in coppia con Iga Swiatek si è arreso ai campioni in carica Sara Errani e Andrea Vavassori. Il tandem azzurro ha così difeso il titolo conquistato l’edizione precedente contro Taylor Townsend e Donald Young, imponendosi con il punteggio finale di 6-3, 5-7, 10-6. “È stato un onore condividere il campo con Iga e altri giocatori – ha dichiarato il n.12 ATP. È la prima volta che organizzano questo evento. Ci sono state tante reazioni diverse, ma è stata una scelta piuttosto audace. Non si può dire che non sia una cosa positiva per i tifosi. L’Arthur Ashe era pieno nonostante fosse la mezzanotte di mercoledì nella settimana delle qualificazioni. È stato bellissimo vedere un pubblico così coinvolto. Ci ha trasmesso molta energia. Anche quando eravamo sotto 6-3, 5-4, con loro al servizio, ci sentivamo ancora vivi. Il pubblico ci ha aiutato molto nel secondo set”.
Swiatek: “Diverso giocare contro due finalisti”
Così invece la numero 2 WTA, volata a New York dopo il trionfo di Cincinnati contro Jasmine Paolini: “Sono totalmente d’accordo con Casper. All’inizio ci siamo dovuti adattare al loro stile di gioco. Ovviamente è diverso affrontare due specialisti di doppio piuttosto che due singolaristi o una coppia mista. Siamo però comunque riusciti a fare bene e a rientrare in partita. Sara e Andrea hanno giocato sicuramente molto bene. Però anche noi abbiamo lottato ed è stato divertente per i tifosi. Ed era questo in fondo lo scopo di questo evento. È stato fantastico avere l’opportunità di giocare il doppio misto. È sempre divertente, specialmente con Casper. Penso che abbiamo formato un’ottima squadra”.
Ruud: “Ci fa quasi paura, non siamo abituati”
“Il servizio di Errani? Come molti altri anche io ho commesso errori che normalmente non faccio e che avrei voluto evitare. Vavassori si muove così bene a rete che diventa molto difficile. I singolaristi non pensano a tagliare quando qualcuno serve a 110 km/h. Abbiamo quasi paura di intervenire. Non siamo abituati a vedere qualcosa del genere sulle nostre risposte. La cosa più frustrante è quando pensi di aver risposto bene e invece lui è lì per chiudere con una volée. E così ti ritrovi a pensare: ‘Non giocare dove c’è lui, non giocare dove c’è lui’. Ma invece copre tantissimo al centro e poi all’improvviso sceglie un altro lato. Alla fine mi sono detto: ‘Scegli un angolo. Se fa una volée anche da lì, bravo lui.
“Credo che l’abbiamo brekkata almeno due volte. Non credo che Errani fosse ancora stata brekkata in tutto il torneo. Almeno in questo ci siamo riusciti. È un gioco diverso. Puoi anche farci l’abitudine, ma loro hanno una combinazione di servizio lento di Sara e di movimenti rapidissimi di Andrea che li rendono una coppia perfetta. È stato un po’ frustrante vederci steccare le risposte di diritto quando non avremmo dovuto. Ma è merito di Andrea, che si muove così bene”.
Swiatek: “Si sarebbe potuta anticipare la finale di Cincinnati”
“Il formato di due giorni? Penso sia l’unico formato che consente ai singolaristi di partecipare senza influenzare i tornei di singolare. È giusto così. Forse la finale di Cincinnati avrebbe potuto essere anticipata. Quella è stata la parte più dura per me. Ma parlo solo per me: Carlos ha finito prima, Jasmine si è ritirata. Il formato con set al meglio dei 4 game credo vada bene. È un formato corto, ma si riesce comunque a vedere chi è il migliore in campo. Così anche la finale ai 6 game ha senso, anche perché così abbiamo potuto rimontare”.
“Noi figli di Rafa”
“Giusto includere specialisti di doppio? Se questo formato verrà confermato, portato magari in altri tornei, penso che potrebbero sicuramente considerare meglio chi invitare. C’erano solo tre doppisti: Christian con Danielle, poi Sara e Andrea. Capisco la frustrazione dei doppisti a non essere inclusi. Forse potrebbero invitarne di più. Magari ci penseranno per il prossimo anno. In ogni caso, è stato giusto che abbiano vinto quelli che erano destinati a vincere. Noi però abbiamo reso la partita avvincente. C’è stata pressione, sia per loro che per noi, come in una finale Slam. Era proprio questo l’obiettivo. Se Iga fosse uscita prima dal singolare, non so se avremmo comunque provato il doppio misto. Abbiamo già giocato il misto alla United Cup in passato, ma mai insieme. Penso che abbiamo una buona chimica. Siamo simili, persone semplici. Iga è umile”, ha risposto provocando la reazione ironica di Swiatek: “Siamo figli di Rafa”. “Così dicono alcuni” ha concluso Ruud. “È stato facile andare d’accordo, trovare intesa e chimica”.