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ATP Cincinnati, Atmane: “Lavorerò per sfidare Sinner più volte possibile. Ma adesso piedi per terra e scelte giuste”

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A volte non serve alzare un trofeo per uscire vincitori da un torneo. La storia di Terence Atmane lo conferma. Partito dalle qualificazioni, il numero 136 ATP si è issato fino alla semifinale, dove a bloccare la sua avanzata è servito il miglior giocatore del mondo. Nel bel mezzo del percorso ha colto vittorie importanti, contro Cobolli, Fritz e Rune, risultati che lo accompagnano direttamente in top 100 – live ranking alla mano è alla posizione 69. Contro Jannik Sinner per un set è riuscito a offrire una prestazione alla pari, poi la classe e il talento dell’azzurro sono emersi e non hanno lasciato scampo al francese. Terence, tuttavia, adesso può iniziare a costruire una nuova tappa della propria carriera, perché a 23 ani il futuro è ancora tutto da scrivere. Di seguito le sue parole dopo il match contro il n. 1 del mondo, riportate da l’Équipe.

D: Avevi detto che avresti visto cosa significa il livello altissimo. Cosa si prova a giocare contro Jannik Sinner? È davvero così superiore?
ATMANE: “Tennisticamente parlando, resta alla portata. Ma è dal punto di vista fisico e mentale che prende tutta un’altra dimensione. Il solo fatto di riuscire a conquistare un punto richiede una concentrazione e un’energia intensissime. Penso che sia proprio questo a fare la differenza tra lui e gli altri giocatori, altrimenti non sarebbe il numero 1 al mondo. Tennisticamente, quello che propone è già eccezionale. Ma ciò che offre a livello mentale e fisico è di un altro livello

D: Dopo la partita vi siete scambiati qualche parola che sembrava calorosa. Possiamo chiederti cosa vi siete detti?
ATMANE: “Mi ha augurato il meglio, di continuare su questa strada e di continuare a lavorare. Io gli ho detto che farò del mio meglio per riuscire ad affrontarlo il maggior numero di volte possibile nella mia carriera. Dovrò lavorare duro per essere al livello dei migliori

D: Il primo set si è giocato su pochi punti al tie-break. È l’esperienza a fare la differenza?
ATMANE: “Sì, è stato più bravo di me a partire dal tie-break fino alla fine del match. Non l’ho iniziato bene, con il doppio fallo. Lui ha cambiato posizione in risposta e questo mi ha destabilizzato sulla seconda, che è uscita in lunghezza. Ho sbagliato una risposta che era alla mia portata. Poi un dritto. E andare sotto 3-0, contro questo tipo di giocatori, non perdona. L’ho lasciato scappare nel tie-break e lui ha saputo cogliere le occasioni. Nel secondo set, non c’è nulla da dire: è stato semplicemente più forte di me. Complimenti a lui e buona fortuna per la finale, se la merita

D: È stato un bel gesto regalargli una carta Pokemon per il suo compleanno. Ma come facevi ad avere delle carte con te?
ATMANE: “Avevo aperto delle carte Pokémon a Toronto con Gaël Monfils e avevo trovato un bellissimo Pikachu. Ho pensato che ciò che simbolizza al meglio i Pokemon, quindi perché non regalargli una carta per il suo compleanno? Mi ha fatto piacere offrirgliela, perché è un mondo che mi appartiene, quindi perché non condividerlo con Jannik? È venuto tutto in modo naturale. Ho scelto la carta ieri sera (venerdì sera) prima di andare a dormire. Ho pensato che gliel’avrei data prima del match e gli avrei augurato buona fortuna per la semifinale

D: Riparti da Cincinnati con un bel prize money. Hai detto che lo investirai nella tua struttura. Ma forse servirà anche a trovare una o due carte rare, no?
ATMANE: “Ovviamente, non lo si nega (ride). Grazie a questo, forse entreranno due o tre carte in più nella mia collezione. Ma la cosa più importante è restare con i piedi per terra, investire nel mio team e riuscire a tenere queste persone con me durante tutta la stagione