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Discontinuità e talento: chi è Veronika Kudermetova, prossima avversaria di Jasmine Paolini

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Ci sono carriere che sembrano sempre a un passo dal decollare. Quando tutto è pronto per spiccare il volo, però, qualcosa si frappone e allora il rodaggio si prolunga più del necessario. Gli anni passano e anche le occasioni, a volte. E così è stato a lungo per Veronika Kudermetova. La 28enne russa ha sempre dimostrato di avere le potenzialità per ritagliarsi il suo spazio nel circuito WTA. Qualcosa le è sempre mancato, però. Una tendenza all’incostanza, a cancellare la potenza dei suoi colpi a suon di passaggi a vuoto le ha negato maggiori soddisfazioni. Neppure aver superato il traguardo della top 10, con il raggiungimento della nona posizione nell’ottobre del 2022, le ha regalato un barlume di continuità.

In questa stagione, tuttavia, Kudermetova sembra voler accantonare ogni promessa incompiuta e dare un senso all’attesa. In semifinale all’Open di Cincinnati affronterà Jasmine Paolini.

Dagli esordi fino alla top 10: storia di un percorso complesso

Nata a Kazan da una famiglia di sportivi – il padre Eduard è stato un campione di hockey sul ghiaccio e anche la sorella minore Polina è una tennista professionista (attualmente n. 60 WTA) – Kudermetova ha incrociato sulla sua via la racchetta all’età di 8 anni, senza separarsene più. Dopo un passaggio non così semplice dal circuito ITF a quello maggiore, i primi risultati di spessore arrivano nel 2019, quando accede con continuità ai tabelloni principali WTA e degli Slam. La prima vittoria in un Major è di quelle pesanti: sul Philippe Chatrier estromette all’esordio del Roland Garros Caroline Wozniacki, reagendo a un primo set terminato 0-6. A lungo quello rimane lo squillo più intenso, l’unico degno di nota. E allora decide di aprire gli orizzonti.

Dopo la pandemia che ha paralizzato il mondo, Veronika scopre un nuovo amore. E no, il riferimento non è all’allenatore Sergey Demekhine, sposato nel 2017, bensì al doppio. La russa inizia a frequentare assiduamente la specialità, fino a raggiungere la semifinale allo US Open 2020, in coppia con Anna Blinkova. Giorno dopo giorno, Kudermetova fa un passo avanti nel suo processo di crescita tennistica e attende con pazienza che arrivi il suo momento. Nel 2021 incastona un tassello prezioso nella sua carriera: il primo titolo WTA. Sulla distintiva terra verde di Charleston, si impone in due set su Danka Kovinic e, alla seconda finale in carriera, inaugura la sua bacheca di trofei, con un prestigioso 500.

Anche l’avventura in doppio si rivela prolifica. Il carattere pieno di intemperie di Kudermetova è reificato dall’avvicendamento di tenniste che la accompagnano. Sembra difficile per lei trovare una compagna per dare avvio a un progetto a lungo termine, che si discosti dalla sporadicità. Nelle sue incursioni, c’è spazio per grandi soddisfazioni. Insieme a Elena Vesnina si ritrova a giocare la prima finale Slam a Wimbledon nel 2021. L’esito è una sconfitta con tanti rimpianti per la coppia russa, che cedono con un match point sfumato a Hsieh/Mertens.

Fermatasi a un passo dalla top 10, il ranking comincia a sorridere a Veronika, che nel 2022 si lancia all’inseguimento di quel limite ormai a portata di mano. E infatti a ottobre si piazza alla nona posizione della classifica. Tutto sembra aver trovato il giusto spazio. Il singolare la proietta ai vertici del tennis mondiale e anche il doppio fa dei grandi regali. Trovata una compagna stabile, quella Elise Mertens che l’aveva sconfitta ai Championships – ma, si sa, le affinità elettive sono inarrestabili – la qualificazione alle WTA Finals di specialità consacra un’annata trionfale. Ma non finisce qui. Kudermetova e Mertens si laureano campionesse e la russa termina la stagione come seconda forza del ranking di specialità.

Il crollo in classifica e la risalita

L’imprevedibilità è per lo sport una componente ineliminabile. Quando meno te lo aspetti, entra in gioco e scombussola tutti i piani. La carriera di Kudermetova per un biennio fatica a mantenersi ai livelli del 2022. In singolare le sconfitte premature minano la classifica, nonostante il secondo titolo nel WTA 500 di Tokyo, e anche in doppio l’addio a Elise Mertens porta più guai che benefici. Però forse tutto questo è Veronika Kudermetova. Nel mezzo, anche l’interdizione dalle Olimpiadi di Parigi, per una sponsorizzazione di una società petrolifera russa che le fa fallire il test di neutralità.

Si deve attendere questa stagione per vederla nuovamente protagonista. Il ricongiungimento con la giocatrice belga la proclama come una delle doppiste più affermate, con il recente coronamento del sogno Slam. E poiché vincere aiuta a vincere, anche quando si ritrova in campo da sola pare aver rimesso in ordine il suo tennis. A Cincinnati ha eliminato, oltre a Lamens al primo turno, tre teste di serie – nell’ordine Bencic, Tauson e Linette – e Gracheva per approdare in semifinale.

Tra Paolini e Kudermetova ci sono quattro precedenti, anche se ormai vetusti. La russa guida per 3-1; l’ultimo incrocio risale al 2021 proprio in Ohio, con la vittoria in due set per Veronika. Con questo risultato l’attuale numero 36 WTA prenota una testa di serie allo US Open, dato che anche in caso di sconfitta tornerebbe tra le migliori 30 del mondo dopo aver iniziato la stagione addirittura fuori dalle prime 70.

Per concludere il quadro, la personalità complessa di Kudermetova la si ritrova anche nelle dichiarazioni pubbliche. Durante il podcast di Vesnina si è lasciata andare a una confessione che potrebbe aver messo in imbarazzo Holger Rune. “Mi ha scritto Rune di recente” dice a proposito dei corteggiamenti da parte dei colleghi. “Io gli ho detto che probabilmente sono troppo vecchia per lui, e che se avesse guardato il mio Instagram avrebbe visto che sono sposata“. Ha poi rincarato la dose aggiungendo che il danese da quel momento le ha tolto il saluto.