ATP Cincinnati, Sinner: “Mi sono fatto un bel regalo. Il regalo di Atmane? Bel momento di condivisione”
Era dal 2015 che un campione uscente non confermava la finale dell’anno precedente in quel di Cincinnati. L’ultimo a riuscirci era stato Roger Federer. Adesso anche Jannik Sinner avrà la possibilità di confermare il titolo del 2024 lunedì. La vittoria in due set, con il punteggio di 7-6(4) 6-2 su Terence Atmane, la rivelazione del Masters 1000 dell’Ohio, regala al numero 1 del mondo il 200esimo successo sul cemento e una striscia che su questa superficie si allunga ancora: 26, come Rafael Nadal. Il prossimo avversario, manco a dirlo, sarà Carlos Alcaraz, vittorioso su un Alexander Zverev alle prese con qualche acciacco fisico. Il 2025 è sempre più all’insegna della sfida Italia-Spagna.
Conferenza stampa: i complimenti per Atmane, l’attesa per l’avversario della finale e… i Pokemon!
D: Sapete che oggi è il compleanno di Jannik e vorrebbe condividere la sua torta
SINNER: ” Sì, quindi chiunque voglia, è pronta!“
D: Jannik, congratulazioni, un’altra finale a Cincinnati. Quanto ti ha impressionato Terence oggi. Raccontaci un po’ dello scambio prima del match
SINNER: “È stato davvero uno scambio simpatico, non ci conoscevamo per niente. Siccome è il mio compleanno, mi ha regalato una carta Pokemon, è stato davvero carino da parte sua. È stato un bel momento da condividere con lui prima della partita. È un giocatore incredibile e lo ha dimostrato, non solo oggi ma durante tutto l’intero torneo. ha un grande potenziale e gli auguro il meglio”
D: Buon compleanno! Mi chiedevo se potessi parlare un po’ dell’affrontare una sfida del genere, come scendere in campo contro qualcuno che non conosci. Sai che sta giocando bene, sai che ha ottenuto buone vittorie, ma non conosci molto del suo gioco. Puoi parlare di com’è affrontare un avversario così?
SINNER: “Cerchi di studiare un po’ prima della partita, ma allo stesso tempo devi sentire il suo gioco. Devi affrontare le emozioni contro ogni giocatore. Quindi ho cercato di fare questo. Ho cercato di concentrarmi su me stesso, sul mio solito modo di giocare e per poi provare ad adattarmi un po’ al suo stile di gioco. Ed è esattamente quello che ho fatto oggi. Sembrava che servisse davvero molto bene nel primo set, non ho avuto possibilità di fare il break, ma allo stesso tempo ho cercato di capire dove fosse meglio posizionarmi in un eventuale tiebreak. Quindi ho usato quei game, anche se li ho persi velocemente e facilmente, per leggere un po’ il suo servizio. La pressione era su di me. È normale, fa parte della posizione in cui mi trovo. E allo stesso tempo, lui era pronto a lottare. Chiunque arrivi in semifinale merita di esserci, merita di dimostrare perché è lì. Ed è esattamente quello che ha fatto oggi. E sento che il suo potenziale è davvero alto, e vedremo tanto da lui in futuro. Questo è ciò che penso personalmente. Ma è anche ciò di cui il tennis ha bisogno, sai? Nuovi giocatori, nuovi volti che arrivano dal nulla e ora sono qui. Ed è una cosa positiva per il tennis”
D: Ciao Jannik, bella prestazione. Stai giocando a un livello così alto in modo costante già da molto tempo e sono sicuro che da giovane guardavi la generazione precedente fare lo stesso. Sono curioso: c’è qualcosa che ti ha sorpreso riguardo a cosa serve davvero per essere un top player? Mantenere questo livello così alto in modo costante, c’è qualcosa che non ti aspettavi?
E poi, seconda domanda: da piccolo ti piacevano i Pokemon? Ci giocavi, collezionavi le carte o qualcosa del genere?
SINNER: “C’era quel gioco sul telefono in cui dovevi catturare. Ci ho giocato per due o tre giorni, ma poi ho smesso. In realtà, non sono mai stato un appassionato di Pokémon, a essere sincero. Era più una cosa di mio fratello. Però terrò comunque questa carta.
Per quanto riguarda l’altra domanda che hai fatto: mi sorprendo di me stesso. Niente è normale, perché anche quando ottieni un grande risultato, non sai mai quando riuscirai a raggiungere di nuovo quel livello. Che sia una finale di un Masters 1000, di uno Slam o anche un 500, non puoi saperlo. Quindi, ogni volta che ti trovi in quella posizione, cerchi di godertela, ma anche di lottare per mantenerla. È un buon equilibrio tra le due cose. E come ho sempre detto, non ho mai pensato che sarei diventato numero uno al mondo quando ho iniziato la mia carriera, anni fa. Non sono mai stato quel tipo di persona che diceva: ‘Diventerò il numero uno’, e non lo sarò mai. Non è nel mio modo di essere, non è qualcosa che sento giusto dal mio punto di vista. Quindi cerco sempre di dare il 100%, e continuerò a farlo, cercando di mantenere questo livello, spero. Ma allo stesso tempo, se vuoi migliorare come giocatore, a volte devi anche accettare di scendere un po’ di livello, perché stai provando cose nuove. Magari provi a fare serve & volley qualche volta in più. E se vuoi diventare un giocatore migliore, devi farlo. Ed è proprio questo il mio obiettivo da ora in avanti”
D: Innanzitutto, buon compleanno Jannik. Quest’anno, con il cambio di format del torneo, c’è un giorno di pausa per i giocatori ATP tra la semifinale e la finale. Ti piace avere questo giorno libero? Oppure preferiresti giocare direttamente la finale domani e finire il torneo? E poi, cosa hai intenzione di fare durante questo giorno di pausa?
SINNER: “È una domanda che ora ha poco senso, perché ci troviamo già in questa situazione. Dal mio punto di vista personale, io amo i tornei che durano una settimana. Mi piacciono, ad esempio, i tornei come quello di Monaco o Monte Carlo dove c’è una settimana di gare e già dal primo turno ci sono partite incredibili. E se uno dei giocatori testa di serie perde, anche il turno successivo è comunque una partita straordinaria. Quando compri i biglietti sai esattamente che vedrai i quarti di finale. Poi le semifinali il sabato e la finale la domenica. Ora invece ho un po’ perso il senso di quando sia effettivamente la finale, perché prima era sempre la domenica. Ora qui è lunedì, a Toronto è mercoledì o giovedì. È difficile, anche per noi giocatori, perdiamo un po’ il senso dei giorni della settimana, direi.
Per quanto riguarda il giorno di pausa, può essere positivo. Se oggi faccio una partita di tre ore, domani avere un giorno libero è ottimo. Se invece non è così, preferirei giocare domani. Ma se oggi dovessi fare una partita lunghissima, allora preferirei giocare lunedì. Quindi dipende sempre dai punti di vista”
D: Non sappiamo ancora chi affronterai in finale, ma volevo chiederti se puoi parlare un po’ della finale e delle due possibili situazioni, magari analizzando la sfida contro Sasha e quella contro Carlos
SINNER: “Ho giocato contro Sasha l’anno scorso qui. È stata una partita davvero, davvero difficile. Lo abbiamo visto anche oggi: quando qualcuno serve molto bene, è difficile fare il break. Quindi, se sarà lui, cambierà sicuramente un paio di cose, magari perché le ultime volte ha perso contro di me. Quindi devo farmi trovare pronto. Se invece sarà Carlos, lo conosco meglio. Abbiamo giocato diverse volte di recente, quindi anche quella sarà una partita molto, molto difficile. Ma spero che, in ogni caso, sia una bella partita. Spero che sia un match di altissimo livello. Questo è ciò che conta per noi giocatori, ma anche per chi guarda da fuori. Speriamo sia una bella finale, e poi vedremo che tipo di divertimento ci aspetta lunedì”
Tennis Channel: la torta alle fragole e il desiderio di migliorare ancora
Gli impegni davanti a un microfono non si esauriscono con la consueta conferenza stampa. Sinner ha fatto la sua comparsa anche a Tennis Channel. Incalzato su quante volte abbia vinto il giorno del suo compleanno, non ha le idee molto chiare: “Domanda tosta. Ma sono sempre qui da qualche anno ormai. Di solito credo che giocassi il match di primo o secondo turno, per un paio d’anni ho giocato sul Grandstand la prima partita delle 11 di mattina. Mi ricordo la sfida contro Kokkinakis. Sono sempre qui e sono molto felice, è un posto speciale dove trovarsi”. Poi aggiunge una considerazione sulla vittoria in semifinale: “Sono molto contento della performance di oggi. Mi sono fatto un bel regalo, ma soprattutto sono contento di avere delle belle persone attorno a me, che fanno di me la persona che sono”.
E tra una torta alle fragole che richiama in un certo senso Wimbledon e lo storico trionfo e uno sguardo alla seconda semifinale, Sinner non nega di voler migliorare ancora qualche aspetto del suo gioco per rimanere in vetta il più a lungo possibile. Serve and volley, il gioco a rete, ma anche le variazioni con lo slice e una costanza di rendimento con il servizio sono le parti sotto la lente di ingrandimento del numero 1 del mondo.