ATP Cincinnati, Alcaraz: “In finale voglio dare spettacolo. Ogni sfida con Sinner mi insegna qualcosa”
Carlos Alcaraz per la seconda volta in carriera giocherà l’ultimo atto del Cincinnati Open. Nel 2023 è stato sconfitto da Novak Djokovic al termine di un match spettacolare e adesso vuole rifarsi. Dall’altra parte della rete ci sarà Jannik Sinner, in quella che sarà la quarta finale di fila tra i primi due giocatori del mondo. Per lo spagnolo si tratta della settima finale consecutiva – considerando che a Madrid era stato costretto al forfait – e va alla ricerca del sesto titolo stagionale (unica sconfitta a Barcellona contro Rune).
L’obiettivo dichiarato è tornare sul tetto del mondo, riconquistando la prima posizione del ranking ATP e per lui lunedì è in arrivo il primo vero banco di prova. La semifinale contro Alexander Zverev, terminata 6-4 6-3 in favore di Alcaraz, si è conclusa con il tedesco a guardare la pallina scorrere via, senza riuscire più a muoversi. Il campione di Murcia ha attraversato qualche passaggio a vuoto, forse condizionato dal malessere di Zverev, e sa che contro Sinner non potrà permettersi cali di concentrazione simili.
Conferenza stampa: la rivalità con Sinner e le condizioni estreme di Cincinnati
D: Carlos, stai per giocare la tua quarta finale consecutiva contro Jannik, da Roma. Hai qualche pensiero in vista di questo match?
ALCARAZ: “Sono entusiasta. Sono davvero entusiasta. Sarà fantastico. Lui ha vinto l’ultima, io ho vinto le prime due finali. Quindi penso che sarà davvero interessante. Se non sbaglio, questa sarà la nostra prima finale sul cemento, se non erro (Alcaraz e Sinner avevano giocato in realtà una finale sul duro, nell’ATP 500 di Pechino lo scorso anno, ndr). Quindi sono carico all’idea di affrontare questa sfida. So che Jannik, senza dubbio, è il miglior giocatore al mondo sul cemento e probabilmente su ogni superficie in questo momento. Quindi sarà davvero una grande partita. Devo farmi trovare pronto, rivedere cosa ho sbagliato nell’ultimo match e cercare di migliorare per lunedì. Sono solo felice di essere in un’altra finale. Credo sia la mia settima consecutiva, la quarta contro Jannik. Quindi sarà davvero una bellissima giornata”
D: Congratulazioni per la vittoria. Si è detto e scritto tanto su questa rivalità, c’è molta attesa e attenzione intorno, ma mi chiedevo se potessi parlarci di cosa la rende davvero speciale, anche dal punto di vista dei fan, di quanto sia unico vedere voi due in campo
ALCARAZ: “Perché sappiamo cosa dobbiamo fare in campo se vogliamo vincere. E ogni volta che giochiamo l’uno contro l’altro, portiamo il nostro livello al massimo. E penso che quando due grandi giocatori riescono a esprimere il loro miglior tennis, il livello diventa davvero altissimo per i fans che guardano. Io, da grande appassionato di tennis, ho visto tantissime volte, ad esempio, grandi giocatori affrontarsi tra loro. E il livello del gioco che si vede in quei momenti è pazzesco. Credo che sia qualcosa di molto attraente per il pubblico, quando c’è una rivalità del genere, che è bellissima. E l’ho detto tante volte: per il tennis è fantastico avere questa rivalità, questi match e tutta l’attesa che si crea intorno alle nostre finali o alle nostre partite. Sarà bellissimo. Cercherò di giocare il mio miglior tennis per offrire uno spettacolo lunedì”
D: Considerando quanto spesso vi affrontate, sono curioso: imparate qualcosa di nuovo l’uno dell’altro ogni volta che giocate? Oppure vi conoscete ormai così bene che si tratta solo di chi riesce a eseguire meglio e ad adattarsi durante la partita?
ALCARAZ: “Direi che si tratta di piccoli dettagli. E ovviamente sto imparando. Imparo da ogni partita giocata contro di lui, perché dalla prima partita sono sicuro che lui ha fatto qualcosa di diverso nella successiva. E dopo ogni match, lui ha cambiato qualcosa, io ho cambiato qualcosa. Quindi, dopo ogni incontro, dobbiamo riguardarlo per prendere appunti, per capire come posso migliorare, per vedere tatticamente come dovrei giocare e tutto il resto. Studiare i suoi movimenti, studiare le sue tattiche, il suo stile di gioco, per poi tornare in campo un po’ diverso. È quello che farò. Lunedì vedrò cosa devo fare diversamente rispetto alle partite precedenti, o cosa invece devo mantenere uguale. Quindi sì, sto imparando da ogni singola partita che gioco contro di lui”
D: Durante il riscaldamento ti vedo spesso giocare a calcio con il tuo team e sembra davvero divertente. Sono curioso: potresti fare una classifica dei migliori e dei peggiori nel tuo team a calcio? Immagino che tu pensi di essere il migliore
ALCARAZ: “È difficile dirlo. Cerchiamo solo di divertirci il più possibile, quando possiamo. E con un po’ di ritardo per la pioggia, abbiamo giocato un po’ a calcio. Dire chi è il peggiore è complicato, perché giochiamo a “tocchi”. Direi che io sono il migliore, mio fratello il secondo. E poi direi che tra Fran e Samuel… Uno dei due è il peggiore”
D: Carlos, ora che sei qui da qualche giorno, quando cammini per il torneo o entri in campo, qual è la sensazione che rende il Cincinnati Open diverso da qualsiasi altro posto?
ALCARAZ: “Il caldo! No, scherzo… Non lo so, è solo che l’atmosfera qui è pazzesca. La adoro. Ovviamente, devi essere pronto alla sfida di giocare a Cincinnati, perché le condizioni sono estreme. Credo siano le condizioni più estreme in cui giochiamo durante il tour: il caldo, il campo, l’umidità… tutto è davvero difficile da gestire. Quindi direi che è questo che rende Cincinnati speciale. Ma ovviamente anche il pubblico e l’atmosfera che si respira sono davvero incredibili”
D: Carlos, negli anni precedenti le finali si giocavano il giorno dopo le semifinali. Quest’anno, invece, i ragazzi hanno un giorno di riposo tra semifinale e finale. Ti piace avere questo giorno in più oppure preferiresti giocare la finale il giorno successivo alla semifinale?
ALCARAZ: “Considerando che sto facendo la conferenza stampa quasi alle 23, sono contento di avere un giorno in più per recuperare. Ma allo stesso tempo sarà strano giocare una finale di lunedì. Mi sentirò tipo: “Che sta succedendo?” Non lo so, è una sensazione diversa. Mi piace giocare la finale di domenica, però bisogna vedere tutto da un’altra prospettiva. Come ho detto, farò cena tardi, avrò trattamenti tardi, andrò a letto tardi. Quindi avere quel giorno in più sarà sicuramente meglio per essere pronto per lunedì. Ma allo stesso tempo siamo abituati a vedere le finali di domenica, quindi sarà strano”
D: Ultima domanda su Jannik: c’è molto rispetto tra di voi e lo avete sempre dimostrato apertamente. Qual è, secondo te, la qualità che lo rende diverso dagli altri giocatori?
ALCARAZ: “La sua capacità di non avere punti deboli, perché è pazzesco. Gioca sempre al massimo, sembra che tu debba guadagnarti ogni punto, ogni game. Ti fa soffrire dal primo punto della partita fino all’ultimo scambio. La sua capacità di stare lì mentalmente, punto dopo punto, senza cali durante il match, lo rende davvero speciale. Il modo in cui si muove, il modo in cui colpisce la palla, è incredibile. È davvero difficile trovare dei buchi nel suo gioco ed è questo che lo rende così speciale. Gioca in modo aggressivo, ma se deve difendere, difende molto bene. Passa dalla difesa all’attacco in un solo colpo, è incredibile. Risponde bene, serve bene, fa tutto molto bene. Sto dicendo molte cose positive su Jannik, ma è proprio questo che lo rende davvero speciale”
Intervista a fine match: dalla preoccupazione per Zverev alla finale in arrivo
Anche nella consueta intervista sul campo, appena concluso il match, l’attenzione è tutta per la finale di lunedì, con il 15esimo atto della rivalità tra Sinner e Alcaraz. Prima, però, Carlos ci tiene a dedicare un pensiero a Alexander Zverev, che è rimasto in campo fino al termine della semifinale, nonostante le condizioni fisiche precarie: “Non è mai facile giocare contro qualcuno che sai non essere al 100%. È ancora più difficile quando si tratta di Sascha, una persona fantastica fuori dal campo, con cui ho un ottimo rapporto. È stata una situazione complicata” dichiara a caldo. “Penso che abbiamo iniziato la partita giocando un buon tennis, ma all’improvviso lui ha iniziato a sentirsi male e io mi sono concentrato su come stava invece di pensare a me stesso e giocare bene. Per me è stata una situazione davvero difficile e gli auguro solo il meglio”.
Poi lo sguardo volge già alla finale e all’ultimo avversario che lo separa dal primo titolo in Ohio: “Non vedo davvero l’ora di affrontarlo di nuovo. Grazie a lui riesco a tirare fuori il mio miglior tennis durante la partita. Anche per il pubblico è fantastico guardare i nostri incontri. Alziamo il livello al massimo e portiamo in campo un tennis davvero bello. Sono pronto ad accettare la sfida. Sono pronto a rivedere le cose che ho sbagliato nell’ultima partita, cercando di migliorare per lunedì. Domani sarà un giorno di riposo. Cercherò di adattare un po’ meglio il mio gioco per essere pronto al 100%, mentalmente e tatticamente, per essere pronto e perfetto. Domani sarà una bella giornata e sono entusiasta per lunedì”.