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ATP Cincinnati: Shelton è scarico, Zverev vince rapido. In semifinale c’è Alcaraz

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[3] A. Zverev b. [5] B. Shelton 6-2 6-2

Grande attesa nel pubblico e quindi al termine del match grande delusione per un confronto che non c’è realmente stato tra Alexander Zverev e Ben Shelton, soprattutto per demeriti di quest’ultimo. Bisogna intendersi, il campione tedesco ha disputato un ottimo incontro, ma l’impressione che ci ha dato Shelton è quella di un giocatore mentalmente scarico dopo l’impresa canadese e gli ultimi tre match giocati in giorni consecutivi, quindi poco disposto a soffrire per rimediare ai problemi che l’avversario gli proponeva.

Il più importante tra questi ha riguardato il servizio: nel primo set Sascha ha risposto praticamente sempre, mandando un segnale molto chiaro al rivale sulle fatiche che stava per incontrare. In second’ordine la buona preparazione atletica del tedesco, capace di coprire il campo in orizzontale con buon agio. Shelton non ha saputo reagire se non nel finale di set, per il resto ha commesso diversi errori in spinta, alla ricerca di profondità o di angoli difficili; nella seconda frazione è partito meglio, anche perché Zverev ha per un attimo rallentato, ma alla prima difficoltà Alexander gli ha sfilato il servizio e lui è parso arrendersi dal punto di vista nervoso.

Zverev centra così la ventiduesima semifinale in un Master 1000 (12-9 il bilancio), la quarta in Ohio e la prima con Carlos Alcaraz dall’altra parte della rete; per Shelton è il momento giusto di una pausa prima di affrontare al meglio il suo Slam.

Primo set: Zverev splendido in risposta, Shelton non riesce a opporsi

Shelton lascia una buona impressione quando manovra nei primi scambi con il rovescio tagliato, un colpo che sta cercando di migliorare e che lo può aiutare tanto in contenimento per contrattaccare Zverev, ma l’atleta di Amburgo fa ancora meglio perché prende presto confidenza con la battuta dell’americano e lo costringe a costruire dalla linea di fondo. Ne consegue che Ben, nonostante tre ace nei primi due turni di corvée, si trovi presto ad affrontare pericoli e la volée incrociata di rovescio sulla seconda palla-break è troppo complicata e casca in corridoio.

Zverev impressiona per come riesce a coprire gli spazi e ad allungare lo scambio ma soprattutto per come addomestica la cannonball di Shelton, quasi sempre costretto ad arretrare o a colpire di volo in condizioni disagiate e sostanzialmente difensive; sul punteggio di 1-3 Ben risale con fatica da 0-40 e fronteggia una quarta palla-break con un dropshot di dritto geniale quanto spericolato. Shelton si batte con audacia ma in questo momento non pare poter competere con uno Zverev davvero impeccabile e prodigioso in ricezione e alla quinta occasione il figlio di Bryan allunga troppo la parabola della seconda palla e concede il secondo break.

Il sesto game si apre con una bella sfida di tocco a rete e nella tenzone tra fiorettisti è Shelton a presentare la punta al petto del rivale con la volée di rovescio, ma nel prosieguo del gioco non c’è fortuna per il fresco campione di Toronto, che non ha risorse per difendersi dal forcing della terza testa di serie. Ben ribadisce sull’1-5 di essere a proprio agio più del rivale, ma è davvero l’unico aspetto positivo di un parziale che si chiude al termine del gioco successivo, con Zverev che annulla la prima palla-break della partita e sigilla la vicenda con un ace: Shelton serve il 70% di prime palle, dato tutt’altro che negativo e superiore di quasi venti punti a quello del rivale.

Secondo set: Zverev scappa ancora 5-1 e chiude facilmente

Zverev fatica a tenere anche il primo turno di battuta, accusando qualche incertezza nello spingere con il dritto, soprattutto le soluzioni senza peso del rivale, ma nei frangenti più delicati il servizio lo sorregge a dovere e il rovescio di Shelton involontariamente collabora; per lo statunitense non è davvero una giornata positiva, gli errori proseguono anche quando serve e un dritto in rete sancisce il terzo break a favore di Alexander. Al cambio di campo sul 2-1 la terza testa di serie manifesta qualche problema fisico legato all’asma, ma al rientro riprende a marciare con profitto.

Shelton apre il quinto gioco inviando un dritto inside out molto oltre la linea del corridoio e scaglia con rabbia la racchetta; il giudice di sedia lo perdona, forse intuendo il momento difficile del ragazzo, che assomma altre imprecisioni, tra le quali un doppio errore, e regala letteralmente un altro break al rivale. Da qui Shelton dà l’impressione di aver mentalmente ceduto e Zverev passeggia facilmente e per la seconda volta fino al 5-1. Per Ben ci sono quattro ace nel game che lo porta sul 2-5 ma il match finisce poco dopo con Zverev che chiude al secondo matchpoint.