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Per una doccia Rosenkranz perde la partita: il curioso episodio al Challenger di Hersonissos

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L’afa di Cincinnati tiene banco nelle discussioni tennistiche dell’ultimo periodo. In Ohio non passa giorno in cui non si registri un ritiro o un malessere da parte di giocatori e giocatrici. La questione è complessa e la soluzione non è di certo a portata di mano per gli organizzatori. La heat policy, che prevede sospensioni se il termometro dovesse spingersi oltre determinate soglie e una pausa di 10 minuti tra il secondo e il terzo set in certi casi, sono già attive per la WTA, ma non per l’ATP a Cincinnati.

E, a proposito di condizioni estreme, c’è da registrare una storia che arriva dall’Europa. L’episodio è di quelli singolari, che si diffondono capillarmente in rete perché sembrano troppo assurdi da sembrare reali. Eppure succedono davvero. È il caso di Mats Rosenkranz squalificato dal Challenger di Hersonissos dopo appena un set. Il pomo della discordia? Una doccia.

Mats Rosenkranz e la doccia della discordia

Il 27enne tedesco, numero 358 ATP, stava prendendo parte al Challenger 50 sull’Isola di Creta e, dopo aver vinto il primo set contro l’italiano Pietro Fellin, ha lasciato il campo, come di diritto, per il toilet break. Ed è stato proprio durante questa piccola pausa che Rosenkranz ha infranto il regolamento: una doccia. Il caldo torrido di questi giorni non risparmia nessuno e il giocatore, forse ignaro della norma specifica che lo proibisce (da regolamento è infatti vietato farsi la doccia durante l’incontro, pena appunto la squalifica) , ne ha approfittato per rinfrescarsi un po’ sotto l’acqua corrente. Il giudice di sedia è stato prontamente avvisato dall’ufficiale di gara deputato ad accompagnare Mats negli spogliatoi e non ha potuto far altro che comminargli una squalifica. “È durata 10 secondi”, ha provato invano a spiegare il tedesco, ma le regole sono chiare: sarebbe un vantaggio unilaterale nei confronti dell’avversario.

I precedenti storici: quando il toilet break diviene shower break

Rosenkranz può amaramente consolarsi con gli annali. Il tedesco non è, infatti, il primo ad incappare in una squalifica per una doccia proibita. Certo, i precedenti non sono così frequenti, ma qualcuno prima del numero 358 del mondo ha provato il brivido di perdere una partita negli spogliatoi.

È il caso di Nicolas Moreno de Alboran. Nel 2022 lo statunitense durante la sfida contro Federico Delbonis nel Challenger di Siviglia si era recato in bagno alla fine del secondo parziale e, secondo la versione prodotta dal protagonista, non riuscendo a mandare via la terra rossa dalle gambe, si è sciacquato con il soffione. A rendere edotto l’arbitro in quel caso è stato l’avversario stesso e il match è stato assegnato a tavolino.

Il capostipite di queste particolari squalifiche è stato Jaime Yzaga. Nel 1997, all’ultima partita della sua carriera, è stato estromesso dalla propria sfida di Coppa Davis, tra Cuba e Perù. Yzaga ha usufruito del toilet break al termine del secondo set, finendo per farsi una doccia. La sanzione più pesante è stata immediata, con il rischio, poi scampato, di compromettere definitivamente il percorso della compagine peruviana nella competizione.

C’è però chi ha potuto tirare un grande sospiro di sollievo. Nel 2016 nel Challenger di Manerbio Corrado Summaria ha accusato Pedro Martinez di aver approfittato della pausa per farsi una doccia, richiedendone la squalifica. Lo spagnolo è stato graziato dal giudice di sedia e i contorni di quella vicenda sono rimasti sempre sfumati.