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ATP Cincinnati, il torneo di Atmane: il QI altissimo, la ripida salita e le vittorie prestigiose

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C’è un mancino da tenere d’occhio. Non è Jack Draper, non è Ben Shelton e nemmeno Denis Shapovalov. È francese, ma non è Ugo Humbert, Corentin Moutet o Adrian Mannarino. Si chiama Terence Atmane e al Cincinnati Open sta sbaragliando la concorrenza. Prima Yoshito Nishioka, poi Flavio Cobolli, Joao Fonseca e Taylor Fritz. Sono tutti caduti come tessere del domino dinanzi al tennis del transalpino, che con questo risultato supererà il milione di dollari in montepremi nella sua carriera ed entrerà per la prima volta in top 100. Ma quando è iniziata la carriera di ‘le magicien’ (il mago, suo soprannome perché fa effetti di magia con le carte, come il connazionale Gael Monfils)?

Atmane nasce a Saint-Martin-Boulogne il 9 gennaio 2002. Più che di tennis praticato, da piccolino Terence predilige il mondo dei videogiochi ed è qui che si appassiona allo sport racchetta e pallina per eccellenza. Sua mamma gli compra quindi una racchetta e il piccolo francese inizia a esercitarsi sui campi del club locale. Cresce avendo come idolo Fernando Gonzalez, ma in adolescenza non c’è solo il tennis a divertirlo. I manga, gli anime, i videogiochi come Fortnite e Minecraft, ma anche i Pokemon, delle cui carte è un accanito collezionista.

Si dedica un po’ all’attività junior, anche se non ottiene risultati di spicco se non qualche titolo in tornei minori. Nel settembre del 2019, a 17 anni, disputa i primi eventi ITF, che non gli regaleranno un titolo fino al giugno 2022, quando entrerà poche settimane dopo in top 500. Tre finali perse nel mentre. Poi, lo scatto che gli permette di centrare ben quattro sigilli (tre M15, un M25) in un anno e di addentrarsi nel circuito Challenger per cercare di fare le prime esperienze. Questa volta, le gioie non si fanno attendere.

Nel settembre 2023, in Cina, Atmane alza al cielo due coppe Challenger da primo classificato e viene catapultato tra i primi 150 tennisti mondiali. Il 2024 gli regala poche soddisfazioni: i primi due tabelloni principali Slam (Australian Open, in cui ruba un set a Daniil Medvedev, e Roland Garros, dove rischia di farsi squalificare), il terzo turno al 1000 di Roma, partendo dalle qualificazioni, in cui Grigor Dimitrov gli sbarra la strada, e un’altra finale nel circuito minore che lo porta al best ranking di numero 118 ATP. A fine anno mette in difficoltà Taylor Fritz nel Masters 1000 di Shanghai e lo costringe a un doppio tie-break in una partita di due ore.

Quindi il 2025 e un’altra doppietta in Oriente con i titoli Challenger a Busan e Guangzhou durante la primavera. Il 193 cm francese diventa poi l’ultimo tennista a essere sconfitto da Richard Gasquet, al primo turno del Roland Garros. Poche settimane dopo, eccoci a Cincinnati. L’allievo di Guillaume Peyre non aveva mai sconfitto un top 30 in una partita completa. Ora ne ha battuti due in un solo evento, tra cui il numero 4 al mondo Fritz. Il prossimo impegno sarà Holger Rune. Non c’è motivo di frenare proprio adesso l’entusiasmo. Di certo non sarà il favorito, ma c’è una partita intera da giocare. E Terence, a farsi valere contro avversari di una certa caratura, ci sta prendendo gusto.