WTA Cincinnati: Paolini fatica ma è la regina del tie-break. Battuta Krueger, ora la rivincita con Krejcikova
[7] J. Paolini b. [26] A. Krueger 7-6(2) 6-1
Per un’ora, il tempo di durata del primo set, Jasmine Paolini fa rivivere agli appassionati presenti e in TV una sorta di continuazione del match con Sakkari: errori, qualche prodezza e le due protagoniste che procedono a scatti, incapaci di prendere il largo e abili solo a inseguirsi a vicenda. Paolini si batte con la consueta disponibilità alla lotta ma riesce a imbrigliare le trame potenti e profonde di Ashlyn Krueger solo a tratti; l’americana, del resto, sa essere tremendamente efficace ma si concede pause importanti e litiga spesso con la seconda battuta.
L’azzurra è come sempre brava a non perdere per prima la lucidità e ritrova i sentimenti necessari a neutralizzare l’avversaria per due volte a due punti dal set e per una al setpoint. Fino al tie-break, che al Cincinnati Open sembra un tipo di tana dove Jas trascina la preda per infliggerle il morso decisivo. Il secondo set non ha storia: Paolini trionfa per 6-1 ma onestamente non fuga i dubbi in merito a una condizione che ne esalta le qualità gladiatorie ma che non la preserva dal profondere preziose energie fisiche e nervose, utili quando le avversarie avranno nomi più altisonanti. Come per esempio il prossimo, che è quello di Barbora Krejcikova, ancora non al meglio certo ma già capace di far balenare la racchetta nell’aria con sufficiente estro per trasformare il prossimo incontro in una sfida degna del palcoscenico di un Master 1000. Vedremo come andrà.
Primo set: in un set senza padroni Paolini vince il terzo tie-break del torneo
Alle 14 locali le duellanti riescono a dividersi i primi due punti prima che le nubi color della pece scarichino mezzoretta di pioggia che rimanda di circa quarantacinque minuti la ripresa del gioco. I primi due game mettono in evidenza la differenza di efficacia tra le due battute, a favore della statunitense, e di mobilità, atout fondamentale per la tennista azzurra. Jasmine serve dapprincipio male ma la rivale risponde peggio e nello scambio aperto l’azzurra sembra più in vena rispetto al match con Sakkari e con una buona ricerca della profondità mina gli appoggi della ragazza del Missouri, togliendole la battuta al termine del terzo game.
Al promettente inizio Paolini non riesce a dare continuità, circostanza già annotata durante l’incontro con la giocatrice greca: Jas serve pochissime prime e se non ha il tempo per reggere la guida dello scambio allora Krueger è pericolosa tanto di dritto che di rovescio e coglie l’immediato contro-break. Di nuovo Jasmine è in difficoltà e se va a sedersi con un nuovo vantaggio di un break sul 3-2 è soprattutto perché l’avversaria le consegna le chiavi di casa con tre doppi falli. Come si può intuire la contesa per il momento non brilla per esecuzioni spettacolari o per raffinate strategie e Paolini si fa preferire in quanto è la meno diabolica nel perseverare negli errori: Ashlyn riannoda comunque i gangli del movimento di battuta e rintuzza la fuga dell’azzurra facendo 3-4 in trentacinque minuti.
L’atleta toscana non risolve i propri impacci al servizio, non riesce ad allontanare la rivale dalla riga di fondo e Krueger può dar sfoggio di reale eleganza ed efficacia nei colpi a rimbalzo con cui tartassa le difese di Jas; l’incontro non ha padroni e vive di continui rivolgimenti con l’americana che trova un altro contro-break ma che nel nono game è in ritardo 15-40. Paolini vince uno scambio strepitoso concludendo una autentica danza sulla linea di fondo per coprire l’esuberanza di Ashlyn con un passante di rovescio in mezza volata che è un prodigio di equilibrio e coordinazione.
È il preludio a un nuovo tentativo di fuga della testa di serie numero sette ma Krueger non ci sta e la sua reazione è ugualmente spettacolare, sostanziandosi in un dritto incrociato di vero pregio, sia pure favorito da un errore di direzione del dritto precedente di Jasmine; il livello di qualità degli scambi rinfranca un tantino il pubblico oppresso dalla calura e Krueger si siede sul 6-5 in suo favore senza (altri) break. Jasmine si iscrive al terzo tie-break del suo torneo dopo i due vinti con Sakkari ma non prima di aver annullato un setpoint grazie a un dritto largo della rivale.
Non ci sono minibreak nei primi quattro punti ma da quel momento, esattamente come nel match con Sakkari, Paolini regge la scena mentre l’avversaria si scioglie, forse frustrata dalla palla-set mancata: finisce 7-2, Jas fatica per tutto il set ma nelle fasi roventi non trema.
Secondo set: Krueger dura per cinque minuti, poi scompare
Krueger commette sei doppi errori; alcune sue soluzioni fanno risaltare la naturalezza con cui imprime accelerazioni notevolissime alla pallina, ma le incertezze alla battuta si sono rivelate ossigeno prezioso per la nostra portacolori, che ha saputo capitalizzare con intelligenza le magagne dell’americana. Così anche nel secondo parziale, dopo un inizio piuttosto tranquillo e sotto il controllo delle rispettive battute, nel quarto game la giovane statunitense, vincitrice di Gaibledon nel 2023, rivede le streghe in battuta: Paolini fiuta l’affare e si fa trovare pronta, anche perché l’azione di Ashlyn è meno fluida e più strappata, l’impatto si fa più frontale e il dritto si fa strada nelle terre proibite del corridoio qualche volta di troppo.
Jas non trasforma tre palle-break ma sulla quarta arriva il doppio errore che redime gli sbagli dell’azzurra e fa sprofondare la bionda nata a Springfield: 3-1 per la ragazza toscana, che la sa troppo lunga per non capire che il serbatoio sia fisico che nervoso di Krueger ha la lancetta sul rosso. Paolini tiene il campo senza cercare eccessi e incassa gli errori a ripetizione della rivale, fino al 6-1 che la iscrive agli ottavi di finale.