WTA Cincinnati, la legge di Sabalenka: sconfigge una Raducanu straordinaria e vola agli ottavi dopo tre ore
[1] A. Sabalenka b. [30] E. Raducanu 7-6(3) 4-6 7-6(5)
Aryna Sabalenka batte per la seconda volta nelle ultime settimane Emma Raducanu (22 anni, numero 39 del ranking WTA) e si qualifica agli ottavi di finale del Cincinnati Open: la numero 1 del mondo ha confermato la vittoria di Wimbledon e si è imposta, nel match più atteso di tutta la giornata del WTA 1000 dell’Ohio, con il punteggio di 7-6(3) 4-6 7-6(5) in tre ore e 10 minuti di gioco al termine di una grande partita, che ha perfino superato le (altissime) aspettative degli appassionati. Sabalenka ha dovuto sfoderare tutta la classe della campionessa per sconfiggere un’avversaria in stato di grazia, affidandosi alla grande certezza del suo 2025, e ci riferiamo ai tie break: con i due di oggi Aryna è arrivata a quota 18 vinti nel corso dell’anno, il record femminile assoluto dell’era Open. Raducanu è stata impeccabile dall’inizio alla fine, sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista tattico, sostenuta, in tribuna, dai consigli del suo nuovo coach Francisco Roig: Emma ha messo in mostra il suo miglior tennis, ha rimontato la campionessa in carica dopo un primo set durissimo, ha servito, a tratti, in maniera mostruosa, disegnando il campo con la seconda di servizio al corpo e, infine, nel corso del terzo e decisivo set, nonostante servisse per seconda, ha ribattuto, colpo su colpo, ai tentativi di strappo dell’avversaria, difendendo oltretutto un turno di battuta (ottavo game) di 32 punti e arrendendosi in volata solamente all’esperienza e alla classe della numero 1, che ha chiuso il match con l’ottavo ace della propria partita. Sabalenka – alla 20esima vittoria della carriera al Cincinnati Open, meglio di lei, nell’era Open, solamente Jankovic, Serena Williams e Halep – negli ottavi di finale affronterà Jessica Bouzas Maneiro, che nel primo match della giornata aveva sconfitto Taylor Townsend per 6-4 6-1.
LA PARTITA- Raducanu sta bene, si porta subito in vantaggio di un break, vince i primi 9 punti della partita e approfitta della ruggine dell’avversaria, al primo torneo del suo post-Wimbledeon: Sabalenka, con il passare dei minuti, mette a posto il mirino dei propri colpi, alza l’intensità del grunting e della rapidità dei piedi, vince quattro giochi di fila e si porta sul 4 a 2. La britannica, nonostante l’evidente sofferenza con la seconda palla di servizio (chiuderà il primo parziale con un misero 4/15), non demorde, ricuce lo svantaggio (4 pari) e riesce a portare l’avversaria al tie break. La legge di Sabalenka (18esimo tie break vinto nel 2025, record femminile nell’era Open), però, non perdona, e la numero 1 gioca i migliori punti del suo pomeriggio, mette a segno due ace, trova gli angoli più acuti in risposta e vince il primo set (7 punti a 3) dopo 56 minuti di gioco di ottimo tennis.
La qualità dell’incontro continua a migliorare con il passare dei minuti, stabilizzandosi sui binari ordinati dei turni di battuta. Raducanu reagisce alla delusione del primo set sfoderando la migliore versione di sé stessa e sul 3 pari riesce a trovare gli impatti migliori anche in fase di risposta (break e 4-3), completando l’opera nei minuti successivi con una prestazione mostruosa alla battuta: per lei, nel secondo set, 3 ace, l’82% di prime palle in campo e otto punti persi in 5 game al servizio. La prima scivola sulla superficie rapida del P&G Center Court, la seconda al corpo si infila nelle pieghe delle aperture, un po’ ampie, dell’avversaria e, infine, il controbalzo riesce a sfidare la potenza di Sabalenka, togliendole il tempo. Emma – sostenuta dalla saggezza e dalle idee tattiche del nuovo coach, Francisco Roiig – chiude senza problemi per 6-4, rimandando, dopo un’ora e 40 minuti, l’esito di un match spettacolare al terzo e decisivo set.
Sarebbe, teoricamente, il momento della bagarre e della tensione, ma, in realtà, nonostante il caldo e la stanchezza, diventa il momento del tennis: le due protagoniste non sbagliano una scelta, Sabalenka continua a fare la partita ma Raducanu vola, recuperando anche le accelerazioni più esplosive, per poi contrattaccare. La numero 1 sopravvive – grazie alla classe della campionessa – a un paio di turni di battuta pericolosi (2 a 1 e 3 a 2) mentre Emma, nonostante un paio di occasioni mancate, rimane aggrappata mentalmente alla lotta, difendendo un turno di battuta infinito (4 pari dopo 32 punti e quattro palle break cancellate). Si arriva, dopo 3 ore di gioco, al secondo tie break del match, che diventa la fotografia di una partita da ricordare: le due rivali condensano, in pochi punti, il meglio della propria giornata ma la legge di Sabalenka fa, ancora una volta, la differenza. La numero 1 chiude con freddezza una delle partite più spettacolari dell’anno. vince un altro tie break (7 a 5) grazie all’ottavo ace del pomeriggio, per poi consolare Raducanu con un abbraccio sincero: 7-6(3) 4-6 7-6(5) in tre ore e 10 minuti di grandissimo tennis.