Mboko e il torneo dei sogni: i numeri da capogiro della campionessa di Montreal
Victoria Mboko ci ha messo davvero poco. Sono serviti solo sette mesi alla 18enne canadese per sbocciare e inserirsi tra i grandi nomi del tennis. L’ultimo storico successo della nuova numero 24 al mondo è, paradossalmente, il suo primo a livello WTA, che le garantirà una testa di serie al prossimo US Open. Siccome ‘Vicky’ non ha tempo da perdere, ha deciso di partire con il botto, mettendo le mani sul National Bank Open Presented by Rogers, torneo 1000 di casa giocato in quel di Montreal. Come lei anche l’unica altra campionessa canadese di questo torneo nell’Era Open, Bianca Andreescu, che nel 2019 vinceva a Indian Wells il suo primo titolo, per poi ripetersi in Canada e infine allo US Open.
Nel percorso che l’ha portata al trofeo, la nativa di Charlotte ha sconfitto quattro campionesse Slam: Sofia Kenin, Coco Gauff, Elena Rybakina e Naomi Osaka all’ultimo atto, diventando così la seconda tennista più giovane nell’Era Open a catturare un titolo nel circuito maggiore, eliminando quattro vincitrici Major, da una certa Serena Williams capace di intascare lo Slam newyorchese a pochi giorni dal suo 18esimo compleanno. Ma anche la sesta a riuscirci in un WTA 1000, come riporta su X ‘Jeu, Set et Maths’, dopo Daria Kasatkina a Indian Wells 2018, Sloane Stephens a Miami 2018, Kiki Bertens a Madrid 2019, Madison Keys a Cincinnati 2019 e Jessica Pegula a Guadalajara 2022.
Solamente Jennifer Capriati (a 15 anni e 135 giorni), Belinda Bencic (a 18 anni e 159 giorni), Ana Ivanovic (a 18 anni e 288 giorni) e Martina Hingis (a 18 anni e 326 giorni) sono riuscite ad agguantare il titolo canadese a un’età più precoce di Mboko, vittoriosa a Montreal a 18 anni e 346 giorni.
Se da una parte Victoria ha sicuramente bruciato le tappe per arrivare sino a dov’è ora, dall’altra è giusto comprendere quanto in realtà la tennista che gioca sotto la bandiera della foglia d’acero sia partita da lontano a inizio anno (qui un approfondimento). Pronti, via e in poche settimane quattro trofei internazionali da prima classificata (tre W35 e un W75) sono piombati nella sua bacheca. Nei mesi successivi, ecco le prime ottime esperienze nel circuito maggiore (Miami e Roma), con i migliori risultati raggiunti però sempre nel tour minore (un altro titolo W75 e una finale in un WTA 125). Poi, il terzo turno al Roland Garros partendo dalle qualificazioni e quindi la cavalcata a Montreal. Per un totale di 309 posizioni lasciate alle spalle (dalla 333 di inizio anno alla 24 attuale), sei titoli, una finale, 53 successi e 9 sconfitte. Tra le top 100 è infatti la più vincente nel 2025 sommando le partite giocate in tutti i circuiti.
“Avevamo fissato la top 100 per fine anno”, aveva dichiarato pochi giorni fa Nathalie Tauziat riferendosi alla sua allieva Mboko, con la quale si erano poste come obiettivi a breve termine proprio il torneo di Montreal e lo US Open. Il primo non poteva andare meglio. Ma, secondo la coach francese, è bene continuare a volare a bassa quota. “Non dimentichiamo che ha 18 anni, quasi 19. È molto giovane. Bisogna non farsi prendere troppo dall’entusiasmo. Bisogna mantenere i piedi per terra”. Allo stesso tempo, è giusto notare i miglioramenti di Victoria, che secondo Tauziat sono significativi e potranno permetterle ben presto di togliersi altre soddisfazioni. “Va meno in panico. Il modo in cui colpisce la palla è impressionante. Ora è capace di aspettarla al momento giusto. Se è sana, lavora bene e manteniamo la routine, può battere chiunque”.
Qualche spavento c’era però stato a seguito della caduta di Mboko, che si era fatta male al polso durante il match con Rybakina. “Mi sono svegliata stamattina e in realtà avevo il polso un po’ gonfio dopo la caduta di ieri”, ha dichiarato la canadese in conferenza stampa dopo il successo su Osaka. “Siamo andati velocemente all’ospedale per fare una risonanza magnetica e i raggi-X prima che venissi al campo ad allenarmi. Una volta che abbiamo avuto il via libera sul fatto che non fosse nulla di serio al polso, sono arrivata e mi sono allenata velocemente in preparazione al match”.
Il resto è storia. Ma ‘Vicky’ vuole mantenere le sue abitudini. Dopo i meritati festeggiamenti per il sigillo appena conquistato, sarà il momento di tornare a lavorare. Non come campionessa del WTA 1000 di Montreal, ma come teenager che ha voglia di migliorarsi giorno dopo giorno. “Non voglio mettermi troppa pressione addosso, perché la vita va avanti. C’è sempre un altro torneo dopo, che tu vinca o che tu perda”. Questa settimana Mboko è l’unica rimasta in piedi. Il torneo che guardava da ragazzina, quando si ispirava a Serena Williams, ora l’ha vinto. E, facendo mente locale, si è subito resa conto di una cosa: “I tuoi sogni sono più vicini di quanto sembrino”. Non resta che aspettare il prossimo.