Rassegna stampa – Alcaraz, obiettivo sorpasso. La favola di Victoria Mboko
Attacco a Sinner (Massimo Brizzi, La Gazzetta dello Sport)
Campione, combattente, filosofo, gaudente. È l’immagine di Carlos Alcaraz che sta per affrontare il banco di prova di Cincinnati, il Masters 1000 in Ohio iniziato ieri, primo trampolino per avviare l’attacco al numero 1 di Jannik Sinner. La rincorsa del numero 2 al mondo alla corona del campione altoatesino parte dal cemento degli Stati Uniti, prologo di quello più nobile di New York, dove dal 24 agosto si giocherà il quarto Slam stagionale, forte di due armi a suo favore nel testa a testa con Sinner: per realizzare il sorpasso, ha pochi punti da difendere da qui a fine anno, 1060 contro i 5830 di Jannik. Poi è mosso dalla gran voglia di riscattare la recente sconfitta di Wimbledon maturata contro il rivale italiano. Il loro rapporto è buono: tratteggia una rivalità vera, non macchiata però da veleni. È una cosa che Carlos aveva già detto al Financial Times dopo la finale di Church Road. «Il tennis ha sempre avuto grandi rivalità: è bello che il pubblico veda le nostre partite con entusiasmo, ma non siamo obbligati a fare come chi ci ha preceduto – le parole di Alcaraz -. Alla gente piace che fra me e Jannik ci siano delle frizioni, però io e lui vogliamo batterci duramente in campo, ma anche andare d’accordo fuori. Parliamo, a volte ci alleniamo insieme e così si instaura un bel rapporto: per me questa è una delle virtù dello sport». […] Il loro primo incrocio sul rinnovato impianto di Cincinnati («Sono sbalordito dai cambiamenti, sembra tutto nuovo, con tanti spazi in più e mi pareva di essere qui per la prima volta», ha detto Carlos), è avvenuto a bordo campo prima di un allenamento: battute sulle vacanze passate, sorrisi e cordialità, ma con una missione chiara in mente. «Il mio obiettivo da qui a fine della stagione è riconquistare il numero 1 al mondo», ammonisce Alcaraz. Considerando che fra Cincy e gli Us Open difende solo 60 punti contro i 3000 di Sinner, detentore di entrambi i titoli, e che al momento Jannik ha 3430 punti di margine, il duello per lo scettro del ranking, soprattutto dopo New York, si prospetta molto acceso. Sul ko di Wimbledon contro Sinner, il settimo Slam di fila vinto da uno dei due, a conferma di come il loro duello stia marchiando la storia recente del tennis, Carlos mostra maturità: «Prima o poi doveva accadere di perdere una finale Slam – dice lo spagnolo con saggezza -. È stata una situazione nuova per me, ma bisogna essere pronti anche a questo. Ovviamente speravo che non accadesse, non vorrei mai perdere una finale, ma sono uscito dal campo orgoglioso, pensando che è capitato a tutti nella storia del tennis. Ci ho messo alcune ore a superare la sconfitta, ero comunque grato di aver vissuto una finale di Wimbledon». Dopo il relax post Wimbledon senza tennis, per ricaricare le batterie dopo sette mesi in cui ha vinto 5 tornei (fra cui il Roland Garros) la ripresa è volta a consolidare lo stato di forma raggiunto. «Sono molto soddisfatto del mio momento: ci sono diversi miglioramenti che vorrei apportare al mio tennis, ma ora la cosa fondamentale è di mantenere la gioia in campo ed essere felice fuori». A Cincinnati, dove inizierà domenica dal 2° turno contro il vincente del match fra il bosniaco Dzumhur e il nostro Mattia Bellucci troverà un cemento più lento rispetto al passato: «È un bene per me». Occhio: la rincorsa è iniziata.
Alcaraz, obiettivo sorpasso (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)
«Il mio obiettievo è quello di tornare numero uno al mondo entro la fine dell`anno». Lo ha detto chiaro e tondo Carlos Alcaraz, che ha lanciato la sfida a Jannik Sinner, attuale leader del ranking ATP. Comincerà a Cincinnati il rush finale di una stagione che mette in palio ancora tanti punti e coni due giocatori pronti a lottare per la vetta della classifica. Al momento al comando c`è Sinner, che ha toccato quota 61 settimane consecutive da numero 1. Tuttavia tra Cincinnati e lo US Open avrà 3.000 punti da difendere contro i soli 60 di Alcaraz. Inoltre hanno un peso notevole i tre mesi di sospensione per il caso Clostebol. Non a caso a guidare la Race, con un vantaggio di 1.540 punti, è lo spagnolo, che pure ha vinto uno Slam in meno nel 2025. Le condizioni di gioco da qui a fine stagione favoriscono Jannik, come certifica il finale dello scorso anno con l`azzurro capace di fare man bassa di titoli. Tuttavia è Alcaraz a occupare una posizione migliore, non dovendosi preoccupare di inseguire. La possibilità che il numero uno possa assegnarsi alle ATP Finals di Torino non è così remota, ma già dopo i prossimi tornei sul cemento nordamericano si potrà avere un quadro più completo della situazione. Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del torneo di Cincinnati, Alcaraz ha parlato delle sue ambizioni in
questa seconda metà di stagione ma ha fatto anche un bilancio di quanto accaduto nei primi sette mesi dell`anno: «Sono davvero contento di tutto quello che sto facendo finora e cercherò di continuare così. Al momento il mio obiettivo è quello di sempre: essere felice e godermi il tempo sia dentro che fuori dal campo». […] Quando si parla di Alcaraz è quasi obbligatorio citare anche Sinner considerando il dualismo che si venuto a creare, suggellato dalle ultime due finali Slam. Lo ha fatto anche lo stesso Carlos, riconoscendo l`impatto avuto dalla loro rivalità sul mondo del tennis: «Sono molto felice di aver costruito una rivalità così forte contro Jannik. Credo che entrambi abbiamo già fatto grandi cose nel tennis in così poco tempo. Tuttavia non penso alla storia che stiamo scrivendo, di quello lascio che siano le persone a parlarne. Penso che abbiamo una lunga carriera davanti a noi per vedere fin dove possiamo arrivare e se abbiamo già fatto o meno la storia del tennis». L`ultimo capitolo della rivalità […] è andato in scena sui prati londinesi e ha visto prevalere Sinner. L’azzurro ha così accorciato le distanze sull`8-5 e interrotto una striscia di cinque successi consecutivi in favore di Alcaraz. Forse anche per questo Carlos ha vissuto la sconfitta in maniera molto serena, quasi con un sollievo: «Ho lasciato il campo con un sorriso, pensando “Prima o poi avrei dovuto perdere una finale Slam. È successo a tutti”. Ovviamente non è che volessi perdere nessuna delle finali giocate, ma ho lasciato il campo felice e orgoglioso».
Alcaraz: “Per fine anno voglio tornare n. 1” (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
«Tornare al numero 1 del ranking entro la fine dell`anno. Sarà
questo l`obiettivo di questa seconda metà di stagione». É il messaggio, forte e chiaro, che lancia Carlos Alcaraz, indirizzato soprattutto a Jannik Sinner, che lo ha sconfitto a metà luglio sull`erba di Wimbledon. Una situazione inedita per lo
spagnolo, che a Londra ha dovuto sperimentare per la prima volta in carriera cosa significa perdere una finale Slam. «E` stato un qualcosa di nuovo per cui devi comunque farti trovare pronto. Io non vorrei mai perdere nessuna delle finali che gioco, ancor più se si tratta di Wimbledon o altri Slam. Ma ho lasciato il campo sereno e orgoglioso, sorridendo e dicendomi che prima o poi avrei dovuto perderla una finale Slam, è capitato a tutti – il commento del campione del Roland Garros -. Dopo quel match le cose da migliorare sono ancora molte, ma mi sono bastate alcune ore, neanche giorni. Devo solo essere grato per quel che sto costruendo e sto vivendo, e aver giocato una finale a Wimbledon è un qualcosa di ancora più grande. Quindi, anche se ho perso, sono uscito dal campo fiero e felice per quel che ero riuscito a fare». Ora i due, dopo un breve periodo di vacanza, fanno ritorno nel tour al Masters 1000 di Cincinnati, dove proprio l`altoatesino é il campione in carica mentre il murciano dodici mesi fa usci al primo turno per mano del francese Gael Monfils. Il gap tra lo spagnolo e l`azzurro é di 3.430 punti, ma nella Race per Torino è il pupillo di Juan Carlos Ferrero a precedere l`italiano di 1.540 punti. Sarà dunque un testa a testa su due corsie parallele, destinate a incrociarsi forse solo nell`ultimo segmento della stagione. «Mi piace come sta crescendo questa rivalità con Jannik – sottolinea Carlitos – Credo che sia io che lui abbiamo già fatto grandi cose. Abbiamo ancora una lunga carriera davanti per scoprire fin dove arriveremo e se riusciremo o meno a scrivere la storia nel tennis, ma è una discussione che riguarda solo la gente». Ciò che invece riguarda la sua sfera più intima resta il santino che porta sempre nel suo borsone da tennis e quindi pure a Cincinnati. Il campione spagnolo è devoto alla Virgen de la Fuensanta, che va sempre in campo con lui grazie all`icona regalatagli dalla nonna. […]
Stelle d’Italia (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
È un’Italia a cinque punte quella che occupa il tabellone principale del Masters 1000 di Cincinnati. Cinque teste di serie, come mai era accaduto in precedenza nella storia del nostro tennis. L’Italia brilla, a partire dalla sua stella più luminosa, Jannik Sinner, il numero 1 al mondo e del seeding che arriva in Ohio con il titolo da difendere e un bottino importantissimo da gestire da qui a fine stagione per preservare la vetta del ranking. L’altoatesino inizierà domani (l’orario non è ancora stato definito) la sua difesa del titolo contro il colombiano Galan. Ricaricato dopo quasi un mese senza tornei – l’ultimo match risale al 13 luglio, giorno scolpito nella memoria del tennis come quello del trionfo a Wimbledon – Jannik si è allenato una settimana sui campi nuovi di zecca della sede rinnovata del torneo: «È tutto bellissimo – ha detto – le condizioni sono simili a quelle dell’anno scorso ma molto dipenderà dal vento, che qui cambia le cose. Non gioco dalla finale di Londra, quindi la prima partita sarà molto difficile e sono davvero curioso di vedere come andrà». E se Jannik Sinner è la stella polare, Lorenzo Musetti non vuole certo vivere di luce riflessa. Dopo una stagione eccellente sulla terra, il numero 2 italiano, testa di serie numero 8 del torneo che da quest’anno presenta il megatabellone a 96. Entrato in Top 10 a inizio maggio, Lorenzo ha un doppio obiettivo: restare tra i primi 10 al mondo e soprattutto guadagnarsi un posto a Torino, dove l’Italia, in singolare, avrebbe la gioia e il privilegio di schierare due “maestri” su otto alle Finals. Per fare questo, però, bisognerà tornare sui binari giusti anche sul cemento, con cui dovrà per forza fare amicizia. Tra l’infortunio in semifinale al Roland Garros contro Alcaraz, e il virus gastrointestinale che gli ha tagliato le gambe a Wimbledon impedendogli di difendere i punti della semifinale 2024, il numero 10 al mondo ha perso per strada un po’ di posizioni in classifica. A Washington è uscito al secondo turno, a Toronto al terzo ma ora sta bene e le condizioni dei nuovi campi a Cincy lo incoraggiano all’ottimismo: «Questi campi mi piacciono, penso possano darmi una mano a esprimere il mio gioco – ha detto il n.2 azzurro, che domani inizia dal francese Bonzi -. Aver giocato già sul cemento nelle settimane precedenti è una cosa sicuramente positiva soprattutto perché in questo torneo non sono mai riuscito a esprimermi al massimo». Procedendo in rigoroso ordine di tabellone, la terza stella azzurra è Flavio Cobolli, che può salire ancora in classifica e, perché no, fare un pensierino a ritoccare il best ranking di numero 17 raggiunto dopo Wimbledon. Il romano ha cambiato completamente l’approccio nei confronti del proprio lavoro: «Ora mi comporto da professionista, sono molto più attento a tutto. Dal riposo al cibo. Poi, per carità, allenarmi non è mai stata la mia passione, ma sto crescendo». […] La garra argentina di Luciano Darderi e il cuore Toro di Lorenzo Sonego completano la cinquina di star azzurre al via tra domani e dopodomani. Darderi è la testa di serie numero 30 e Sonny 32, ultima casella disponibile grazie anche al forfait di Djokovic. […]
Musetti: per gli Us Open al top (Giorgio Capodaglio, Corriere dello Sport)
«L’obiettivo è fare veramente bene in questo Masters in cui non
ho mai ottenuto bei risultati e cercare di avere la migliore preparazione possibile per gli US Open». Lorenzo Musetti ha le idee chiare alla vigilia del Masters 1000 di Cincinnati, nel quale è stato inserito nella parte alta del tabellone. Testa di serie n. 8 del torneo, il carrarino inizierà direttamente dal 2° turno affrontando il francese Bonzi che ha piegato Arnaldi in tre set. Ovviamente è tanto invitante l`ipotesi di arrivare a un probabile derby, quello possibile contro Jannik Sinner ai quarti di finale. Ma prima di tutto per Musetti sarebbe importante, intanto, vincere ed avanzare il più possibile nel torneo per poter accumulare partite di alto livello, cosa che gli è mancata
praticamente per tutta l`estate. L’azzurro stava esprimendo il suo miglior tennis fino alla semifinale del Roland Garros persa contro Carlos Alcaraz, quando Musetti era stato costretto a ritirarsi a causa di un problema muscolare, che si era poi rivelato essere una lesione di primo grado all`adduttore della coscia sinistra. Uno stop che non gli ha permesso di preparare al meglio la stagione sull`erba, facendogli così perdere la possibilità di raccogliere punti importanti anche nella Race che porta alle Nitto ATP Finals di Torino, grande obiettivo del tennista italiano. L’assenza al Queen`s ha pesato tanto sul ventitreenne toscano, non soltanto per non aver potuto difendere i punti ottenuti nel 2024 grazie alla finale, ma soprattutto per non aver avuto l`opportunità di preparare in maniera adeguata il torneo di Wimbledon, dove è stato subito eliminato da Basilashvili, fermandosi così ben prima rispetto alla semifinale ottenuta nella
stagione precedente. La prossima settimana, terminato il Masters 1000 di Toronto, Lorenzo Musetti si ritroverà fuori dalla top ten della classifica ATP per la prima volte dopo tre mesi e nono nella Race 2025. […] A Cincinnati, l`azzurro cerca di arrivare con sensazioni positive: «È bello ritornare qui a Cincinnati – ha detto incontrando i media – tra l`altro quest`anno ci sono anche tanti cambiamenti e miglioramenti nel torneo. Secondo me ci sono anche delle condizioni leggermente diverse che possono aiutarmi». Dal Master 1000 in Ohio, nel quale non è mai andato oltre il secondo turno, Musetti cerca una bella spinta per gli US Open, con l`obiettivo di crescere di condizione e migliorare le proprie prestazioni anche sul cemento, che fin qui non gli è stato così amico. «Ovviamente è una superficie dove non mi sento ancora al mio meglio, sulla quale per il momento non riesco ad esprimere il mio miglior tennis. Però il fatto di aver giocato alcune settimane prima di questo torneo, mi fa ben sperare di potermi adattare nel modo migliore possibile». […]
La favola della diciottenne Mboko (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)
Vicky non è mai stata in Africa. Ma con la finale di Montreal è diventata il manifesto di quel mondo ancora inespresso nel tennis donne, per via di mamma e papà, Cyprien e Godee, transfughi politici dalla Repubblica Democratica del Congo agli USA – a Charlotte, North Carolina, dove Victoria Vanessa Mboko è nata il 26 agosto 2006 – e poi il Canada, la terra promessa di cui sbandiera il passaporto. La 18enne fenomeno, a inizio anno numero 333 del mondo, con la finale nel “1000” canadese, salirà al 34, col miraggio delle top 25 pre-sfida da sogno con la ritrovata Naomi Osaka. Mboko sfiora l`1.80, ha la pelle nera e scatto e forza, ma soprattutto ha cuore e orgoglio, tantissimo orgoglio. Lo sanno bene i fratelli maggiori che ha imitato con la racchetta, in casa, e le avversarie di tutti i livelli, dagli ITF da 35/75mila dollari, che ha dominato a inizio stagione a Rome (Georgia, Usa), Manchester (Ing) e Porto (Portogallo), per transitare per le qualificazioni superate a Roma, la finale del 125mila dollari di Parma, le qualificazioni che ha passato al Roland Garros e a Wimbledon, fino a infilare tre ex campionesse Slam nel mega torneo davanti alla sua gente: Kenin, Gauff e Rybakina. Contro Coco (2 del ranking) ha riscattato il ko al Foro Italico per 6-1 6-4, contro Elena (12) ha cancellato Washington salvando un match point e rimontando 1-6 7-5 7-6, a dispetto del polso fasciato per una pericolosa caduta. […] Sembra una favola. «A ogni match ho preso sempre più fiducia, ho trovato il timing e mi sono imposta di potenza, senza farmi comandare. Anche se sto imparando ad andare a rete con lo slice e a difendermi, grazie alla migliore condizione fisica. Comunque, senza di voi, gente, non ce l`avrei fatta», ha festeggiato Vicky. Mentre la maga, l`ex pro Nathalie Tauziat, deliziosa interprete del servizio-volée, finalista a Wimbledon 1998, spiega: «Sta imparando a dosare la potenza e ad aspettare palla ed occasione giuste». […]