ATP Toronto, il primo rintocco di Big Ben Shelton: è lui il terzo incomodo tra Sinner e Alcaraz?
Forse è stato leggermente oscurato dalla nascita della stella Victoria Mboko a Montreal, ma a 542 km di distanza, a Toronto, Ben Shelton ha provato a ritagliarsi, grazie al successo in 6-7(5) 6-4 7-6(3), un proprio spazio nel tennis mondiale. Il classe 2002, infatti, ha conquistato il primo titolo Masters 1000 della propria carriera, imponendosi in finale al National Bank Open 2025 presented by Rogers. Ai nastri di partenza, anche per l’assenza degli assi Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, era effettivamente uno dei più attenzionati, o comunque uno di quelli da cui ci si poteva aspettare il grande torneo. E così è stato anche per una serie di grandi prestazioni all’interno di un tabellone nemmeno così semplice in cui se l’è dovuta vedere con Brandon Nakashima, Flavio Cobolli, Alex de Minaur, Taylor Fritz e Karen Khachanov.
Non che prima di questo exploit non fosse considerato come uno dei possibili nomi emergenti all’interno del panorama tennistico internazionale. D’altronde aveva già fatto semifinale sia allo US Open sia all’Australian Open, a cui si aggiungono i quarti di finale a Wimbledon. C’è da dire che, però, ha spesso incocciato contro i migliori e ha sempre dato la sensazione di avere qualche lacuna, più che altro nella costanza nel corso dell’intero incontro. Tanti picchi, anche in grado di mettere in difficoltà i primissimi della classe, ma anche altrettanti bassi, che di fatto non gli hanno mai permesso di trovare quella continuità necessaria per vincere un titolo importante.
Shelton il vero anti-Sinner e anti-Alcaraz?
Ci è riuscito troppo tardi? A 23 anni questo non si può assolutamente dire, anche se è giusto ed onesto sottolineare come l’exploit sia arrivato in assenza di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. A questo punto viene da chiedersi se sia effettivamente lui il terzo incomodo, soprattutto in vista dello US Open, tra il n° 1 e il n° 2 del mondo (anche se i precedenti suggerirebbero il contrario). Le difficoltà di Alexander Zverev in questa fase sono piuttosto chiare, Taylor Fritz sta trovando una certa costanza ma è stato battuto dal nativo di Atlanta proprio in Canada. Anche per una questione di superficie, di risultati conquistati in carriera e di supporto del pubblico, sembra essere proprio lui la mina vagante più pericolosa, senza mai dimenticare l’imprevedibilità del fenomeno Novak Djokovic.
I numeri del successo di Shelton
La svolta di Ben Shelton è rappresentata anche dalla classifica. N° 6 del ranking ATP, n° 4 della Race e con un piede a Torino – a meno di qualcosa di clamoroso – ora lo statunitense ha di fronte a sé due tornei in cui testarsi anche al cospetto di quelli a cui si vorrebbe avvicinare. E, tra Cincinnati Open 2025 e US Open 2025, lo farà di fronte al pubblico amico.
Ci sono inoltre alcuni numeri che testimoniano la grandezza di quanto ha fatto. Dal 1990 ad oggi, infatti, il nativo di Atlanta è il sesto tennista a stelle e strisce a vincere un Masters 1000 prima dei 23 anni. Insieme a lui ci sono Andre Agassi, Michael Chang, Jim Courier, Andy Roddick e Pete Sampras. Non solo, perché dal Roland Garros 2025, con 17 successi, è il terzo più vincente alle spalle di Taylor Fritz (19) e Carlos Alcaraz (18).