ATP Toronto, Fonseca e un 2025 in chiaroscuro: tra scelte di programmazione e aspettative troppo alte
Il primo turno del National Bank Open 2025 presented by Rogers è stato di livello non altissimo, in attesa che scendano in campo le prime teste di serie. Tra i tennisti impegnati, però, ce ne sono stati alcuni di una certa caratura o che comunque ambiscono ad averla e in questa ristretta cerchia rientra anche Joao Fonseca. Il brasiliano, però, è uscito immediatamente di scena (7-6(5) 6-4) per mano di quel Tristan Schoolkate che ad inizio anno rubò un set a Jannik Sinner all’Australian Open 2025. La sconfitta del quasi 19enne carioca impone delle necessarie riflessioni sull’annata che sta vivendo e sulle aspettative – al momento – non del tutto rispettate.
La stagione di Joao Fonseca
L’inizio del 2025 – reduce dal trionfo alle Next Gen ATP Finals – è stato scoppiettante, con il successo nel Challenger di Canberra, l’accesso al main draw all’Happy Slam tramite le qualificazioni e la vittoria contro Andrey Rublev, prima di fermarsi con Lorenzo Sonego. In seguito è giunto un altro acuto, con il primo titolo ATP della carriera a Buenos Aires, prima di perdere a Rio de Janeiro, in casa, fermato da Alexandre Muller. Ed è lì che sono cominciati gli alti (pochi) e i bassi (tanti) della sua stagione in chiaroscuro. Caduta netta contro Jack Draper al Masters 1000 di Indian Wells al secondo turno e affermazione al Challenger di Phoenix.
E poi di nuovo partecipazione a Miami, sconfitto al terzo turno da Alex de Minaur, e a Madrid, dove a fermarlo è stato Tommy Paul nel suo secondo match, prima di perdere al debutto al Challenger di Estoril con Jesper De Jong. Agli Internazionali BNL d’Italia 2025 di Roma, dove le attese erano altissime, ha salutato la compagnia all’esordio per mano di Fabian Marozsan, e in seguito si è dovuto inchinare di nuovo a Jack Draper, che gli ha impartito un’altra severa lezione al Roland Garros 2025. Giunto lo swing sull’erba sono arrivate le eliminazioni ad Halle con Flavio Cobolli (primo turno), ad Eastbourne con Taylor Fritz (secondo), e a Wimbledon con Nicolas Jarry (terzo). Prima, ovviamente, dell’ultima caduta con Tristan Schoolkate, forse la più sorprendente e pesante da digerire, anche per il livello attuale dell’avversario.
Il confronto tra Joao Fonseca e Luciano Darderi
A conti fatti, al di là di qualche ottimo lampo, emerge una curiosità molto interessante rispetto a Joao Fonseca. Il classe 2006, infatti, non gioca sostanzialmente tornei ‘intermedi’ o se lo fa questo accade in rarissime occasioni. Passa dai Masters 1000 e gli Slam ai Challenger, ma si contano sulle dita di una mano gli ATP 250 o 500 a cui ha preso parte. Sicuramente questa è una scelta di programmazione, ci permettiamo di dirlo, non del tutto oculata. Per fare un confronto con un altro tennista ultimamente sulle prime pagine, Luciano Darderi, la situazione è l’opposta. L’italiano, infatti, ha individuato tornei magari di medio livello, ma è stato un cecchino e su quattro finali disputate ha conquistato altrettanti titoli.
E lui stesso, a Wimbledon 2025, ha dichiarato di aver bisogno quasi di lasciare il Brasile per fare base in Europa e crescere tecnicamente e come tennista. Proprio ai Championships ha palesato una condizione fisica non ottimale, apparendo leggermente fuori forma, sebbene si tratti di un aspetto su cui può lavorare benissimo con il suo team nel corso dell’off-season. Infine, un’ultima considerazione nel paragone con un altro talento della nuova generazione, Learner Tien. L’hype intorno allo statunitense è decisamente minore, ma in questa stagione ha già ottenuto quattro vittorie contro i top 10 (Daniil Medvedev all’Australian Open 2025, Alexander Zverev ad Acapulco, Ben Shelton a Mallorca ed Andrey Rublev a Washington). Insomma, quel che emerge è che Joao Fonseca ha tanto ancora su cui lavorare e che ogni tanto bisognerebbe considerare tutti gli elementi prima di affrettare conclusioni sul futuro di questi ragazzi.