ATP Umago, Darderi: “Non me l’aspettavo di vincere. Facevo fatica a camminare stamattina”
È un Luciano Darderi soddisfatto e felice quello che entra nella stanza delle conferenza stampa all’interno del Goran Ivanisevic Stadium, accolto da un applauso di tutti i presenti dopo la vittoria in finale contro Taberner e la conquista della 35esima edizione del Croatia Open di Umago. Desideroso di voler accanto a sé il trofeo appena vinto, tanto da chiedere che glielo portino prima di sedersi a rispondere alle domande dei media presenti (arriverà appena terminato di parlare con i giornalisti italiani, ndr).
[Vidovich, Ubitennis] Congratulazioni. Una partita molto bella la tua oggi. Hai dominato, possiamo dirlo, e hai sfruttato meglio le condizioni. Il che non era scontato: eri tu il favorito e magari potevi accusare un po’ di nervosismo per la situazione (l’inizio ritardato di oltre mezz’ora e la pioggia durante il match, ndr). E invece è stata una prestazione se non perfetta, quasi.
“Sì, non me lo aspettavo. Non ho detto niente finora, ma stamattina quando mi sono alzato facevo fatica a camminare: avevo molto male sotto al piede. Quindi ad un certo punto, a colazione, ho detto al mio allenatore che non sarei riuscito ad entrare in campo. Perché avevo talmente male al piede che avevo fatto fatica ad andare in bagno e a scendere a fare colazione. Poi, man mano che la giornata passava, con il piede è andata meglio. Ma è stato davvero un momento difficile. Per questo ero anche molto nervoso nei primi game, perché non sapevo come sarei riuscito a stare in campo. Non me l’aspettavo di poter vincere oggi: sono molto contento, sono molto felice, sono riuscito a giocare al 100%, per fortuna. Nell’ultimo game mi sono un po’ storto la caviglia, che già da stamattina era un po’ debole per il dolore al piede, tanto che ero tutto fasciato, ma per fortuna sono riuscito a finire la partita. Penso perciò che non giocherò a Toronto: non lo so, devo ancora decidere con il mio team. Ma per fortuna sono riuscito a vincere e questa è la cosa importante. Adesso ci sarà tempo per recuperare.”
[Vidovich, Ubitennis] Ieri ci hai parlato dei tuoi obiettivi: la top 20, fare bene sul cemento. Cambia qualcosa questa vittoria, ti dà ancora più fiducia, considerato che questi numeri (tre tornei vinti in stagione, ndr) li hanno solo i top player.
“No, l’obiettivo è sempre quello: arrivare in top 20. Al di là dei grandi nomi, io sono Luciano, cerco di fare la mia strada. Sono tanti questi titoli per me, non me l’aspettavo. Men che meno in questo 2025, dove ero partito male: ho avuto un virus sia a gennaio che a febbraio. Quindi per me è qualcosa di forte, non me l’aspettavo di vincere due tornei così. Quindi sono molto felice dei miei successi. Ho un grande team al mio fianco, con cui lavoriamo tutti i giorni. Ho più di 8/9 persone che mi seguono in questo torneo: manager, il preparatore atletico, il fisioterapista, mio padre – che è tanto tempo che lavoriamo insieme – quindi devo ringraziarli tutti tantissimo. In particolare mio padre, che è sempre dietro di me, mi supporta, anche quando sono nervoso in campo… non è facile per loro. In campo a volte sono un po’ matto, quindi devo ringraziarli che mi supportano giorno dopo giorno, non è facile (sorride, ndr) stare in campo con me tutti i giorni.”
Come è stato giocare con la pioggia e com’era il campo?
“Un po’ più pesante, penso però sia stato a mio favore. Perché il campo era più pesante e io riuscivo a spingere di più e la palla restava sempre dentro. Penso anche di aver giocato tatticamente in maniera molto intelligente. Anche con la pioggia, sono riuscito a sfruttare i momenti in cui ci siamo fermati: dopo lo stop sono sempre partito bene con il servizio, è stato un aiuto per me. Non so come sarebbe andata senza pioggia, quindi è andata bene così. Succede, durante le partite. Ad un certo punto avevo trovato un buon ritmo e quindi volevo continuare… Poi comunque la pioggia ha smesso, quindi avremmo finito comunque.”