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WTA Palermo, Furlan: “Sinner è un Djokovic 2.0. Per US Open mi aspetto Fonseca…”

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La splendida annata del 2024 affianco a Jasmine Paolini, ha permesso a Renzo Furlan di conquistare il premio di Coach dell’anno, raggiungendo dei risultati straordinari che hanno trascinato sino al quarto posto del ranking la tennista azzurra. L’ex numero 19 del mondo, oggi coach e opinionista, è presente al Palermo Ladies Open, dove ha seguito – e seguirà per tutto il mese di agosto – la nuova promessa del tennis italiano, Tyra Grant, appena 17enne. Renzo ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di TRM – l’emittente TV locale -, trattando diverse tematiche circa il panorama tennistico attuale.

Innanzitutto, Furlan, si è focalizzato sul rapporto tra Coach e Atleta: “Il coach è quella persona che riesce a trasferire le sue esperienze attraverso il gioco, una volta che le ha codificate. C’è un percorso da fare dopo aver giocato a tennis, più che altro a comunicare con i giovani ragazzi, e aiutarli a tirar fuori il loro potenziale. Credo molto, non nell’imposizione, ma in quella che è la condivisione. Il coach è colui che deve condividere con l’atleta un percorso e un metodo. Ovviamente ci deve essere una fiducia reciproca che sia uguale e identica. L’atleta deve avere fiducia nel coach e viceversa”

Il lungo capitolo al fianco di Jasmine Paolini è stato più che edificante. La nativa di Castelnuovo di Garfagnana è “sbocciata” relativamente tardi, ottenendo i migliori risultati della carriera a 28 anni: “Difficilissimo capire a livello numerico dove possa arrivare un giocatore. Sicuramente vedevo tantissime qualità in Jasmine, e io ragiono in una maniera. Quando vedo qualità fisiche, tecniche e tanta motivazione è impossibile calcolare le potenzialità di un giocatore. Perché può arrivare ovunque. Aveva tutte le carte al posto giusto, ma necessitava di un lavoro lungo per consolidare quella che era la consistenza da giocatrice”

Un fisico che forse poteva rivelarsi limitante per l’azzurra, ma Furlan è riuscito a tirare fuori il meglio da Paolini, facendo della dinamicità il suo punto di forza: “Jasmine è alta 1.60, quindi “piccolina” se la compariamo alle Top 10 di adesso che sono tutte intorno all’1.80, però è altrettanto esplosiva, e altrettanto veloce, ha una fibra muscolare notevole. Quando una giocatrice ha una tale fibra muscolare ci sono pochi limiti”

Il Coach dell’anno 2024 ha poi parlato del numero uno del mondo che tutti ci invidiano, Jannik Sinner: “Considero Sinner un Novak Djokovic 2.0, questa è la mia idea. È un Agassi e un Djokovic molto più evoluto – ha dichiarato Furlan ai microfoni di TRM, aggiungendo sulla rivalità con Carlitos Alcaraz – Hanno entrambi un desiderio di emularsi, di migliorarsi e si osservano molto. Questo fatto alimenta molto la rivalità. Come mezzi sono i due che ne hanno nettamente di più rispetto agli altri. Sembrano destinati, perlomeno nei prossimi anni, ad essere i primi due punti di riferimento del tennis mondiale. Ma il tennis riserva sempre qualche sorpresa, arriverà sempre qualcuno. Può essere anche un Musetti, che ha un talento straordinario, un Shelton. Qualcosina arriverà“.

Durante l’intervista, condotta dal capufficio stampa del Palermo Ladies Open, Nino Randazzo, è intervenuta anche la diciassettenne Tyra Grant, purtroppo sconfitta all’esordio al Country Time Club. L’azzurra ha dichiarato apertamente di preferire, a livello maschile, il 24 volte Slam, Novak Djokovic: “Mi è sempre piaciuto molto da quando ho iniziato. Ci sono molte cose dove cerco d’ispirarmi a lui”.

Sui programmi futuri, circa il rapporto lavorativo con Grant, Furlan ha poi specificato: “Tyra è seguita da Matteo Donati, lui ci sarà sempre. Io e lei faremo qualche altra settimana, potrebbe essere già tra agosto e settembre. Poi vedremo di fare un programma da ottobre in poi – e sugli obiettivi stagionali, ha detto – il valore di Tyra è ben superiore alla Top 200. Però si, credo possa essere un obiettivo tranquillamente alla portata.

Data la location, Renzo ha aperto una breve parentesi sul PLO ’25, esprimendo il suo parere sulle giocatrici presenti e sulle favorite: “Prima che si ritirasse, avrei detto Sherif. Una giocatrice che sulla terra ha un valore notevole. A questo punto il torneo è estremamente aperto. Da Jamrichova ci si aspettava di più, Quevedo invece è estremamente in crescita. Molto interessante, molto buona fisicamente. Lei l’ho vista giocare qui, è anche discretamente completa. Ha vinto un turno annullando dei match point e quando vinci annullando match point diventa sempre pericoloso il torneo“. Al country Time Club, l’attenzione si è spostata su Silvia Ambrosio, la 28enne nata in Germania che ha colpito tutti col suo tennis d’attacco: “Giocatrice interessante – ha detto l’ex numero 19 del mondo – Ha iniziato a fare le cose seriamente, non che prima non le facesse, forse non ci credeva, non era pronta. Lei ha fatto il college, quindi ha fatto un percorso diverso. Qui c’era la chance di prendere la wild card, la federazione gliel’ha data, quindi brava questa ragazza che sta provando a fare qualcosa per trovare il meglio di sé stessa“.

L’intervista si è chiusa con un breve pronostico sull’ultimo Slam dell’anno, che prenderà il via il 25 agosto: “Mi aspetto qualche americano. Fritz, Paul o Shelton. Mi aspetto un Fonseca che possa esprimersi a livelli… sono pronti quando li vedi che vincono. I numeri uno e due sono intoccabili. Tra le donne Sabalenka o Gauff“.