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Learner Tien, lo spauracchio dei top 10

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Il 2025 ha già superato più di metà della sua stagione agonistica; giocati già tre slam su quattro, il cemento americano è il penultimo km di una stagione che ha regalato tante prime volte e nuove statistiche. Tra queste ce n’è una che magari non sarà roboante come le altre, come ad esempio la prima vittoria di Sinner a Wimbledon o la striscia di 24 partite vinte consecutivamente da Carlos Alcaraz, ma che comunque ha una sua rilevanza non da poco, soprattutto se questa statistica proietta un giocatore, giovane, nel futuro. Se sei un top 10 e al secondo turno incroci Learner Tien, comincia a preoccuparti. Con la vittoria ottenuta a Washington su Andrey Rublev, numero 10 del mondo, il diciottenne californiano ha portato il suo incredibile record stagionale a 4 vittorie e 0 sconfitte contro giocatori presenti nella top 10 del ranking esclusivamente nel secondo turno dei tornei. Una statistica che ha del paradossale, ma per certi versi, anche del clamoroso.

Era partito tutto a gennaio, con un’impresa da prima pagina a Melbourne: secondo turno dell’Australian Open, Tien batte Daniil Medvedev, allora numero 5 al mondo. Una partita vinta con testa e gambe, e con la faccia tosta di chi non sa ancora cosa significhi tremare davanti a un curriculum. Un mese più tardi, ad Acapulco, stesso turno, stesso esito: stavolta la vittima illustre è Alexander Zverev, numero 2 ATP. In giugno, sull’erba di Mallorca, il match con Ben Shelton ha più il sapore della sfida generazionale tra connazionali: vince ancora Tien, in rimonta e con tanto di tie-break decisivo.
E ora, a Washington, arriva il poker: eliminato anche Rublev, numero 10 al mondo, con un convincente 6-4 6-3. Nessun set perso nelle ultime due sfide, e sempre con l’atteggiamento di chi sembra già sapere come si costruiscono le grandi carriere.

Il 4-0 che non ammette repliche

A leggere i numeri, si direbbe quasi che Learner Tien sia un giocatore “di occasione”. Quando c’è da fare il salto di qualità, al momento giusto e contro l’avversario più difficile, lui si accende. Eppure il suo stile è tutt’altro che spettacolare: pochi fronzoli, colpi asciutti, ma soprattutto una testa da veterano. Ha fatto tutta la trafila juniores, compreso un passaggio da finalista agli US Open under 18, ma è tra i pro che sta bruciando le tappe.
Non ha ancora compiuto 19 anni e vanta già uno score da far invidia a chiunque fuori e dentro la classifica dei primi 10 al mondo. Nessuno nella top 100 può vantare un 4-0 contro i top 10 stagionali. E nessuno lo ha fatto in modo tanto metodico: sempre al secondo turno, sempre come sfavorito, sempre con un tennis pulito, ordinato, efficace. La dimostrazione plastica che  molte volte non servono particolari magie per far fuori i grandi, basta sapere esattamente quando stringere. E Learner evidentemente lo sa.

Un 2025 nel segno della continuità

Per ora, Tien si diverte a fare lo spauracchio dei big, ma con un po’ di continuità, il ruolo potrebbe ribaltarsi: da outsider implacabile a nome fisso nei tabelloni importanti. Il suo prossimo obiettivo deve essere quello di continuare a dare un seguito a questi risultati, non fermandosi al solo exploit ma diventando anche un punto di riferimento per i coetanei della sua generazione, un classe 2005 pronto al grande salto: le basi ci sono tutte e i risultati, finora, sembrano sorridergli.