WTA Bad Homburg: Iga Swiatek torna in finale dopo oltre un anno e cerca un nuovo traguardo
Sull’erba prestigiosa di Bad Homburg, Iga Swiatek ha centrato uno di quegli obiettivi che fino a pochi mesi fa apparivano ancora come una zona d’ombra nella sua carriera: raggiungere la sua prima finale su erba (la prima in generale da oltre un anno, dalla finale del Roland Garros 2024 vinta contro Jasmine Paolini). Già, perché dopo anni in cui l’attuale numero 8 del mondo ha dominato sulla terra battuta e ha brillato anche sul cemento, il suo cammino sull’erba era rimasto il grande “se” della suo percorso. Fino ad ora. Sì, perché con una prestazione convincente e chirurgica in semifinale, Iga è riuscita a superare ancora Paolini con il punteggio finale di 6-1 6-3 in appena 66 minuti. Un risultato che segna non solo il passaggio in finale al torneo tedesco, ma anche e soprattutto una sorta di pietra miliare: Iga ha detto la sua anche sull’erba.
Del resto, quello di Swiatek, a soli 24 anni, è già un cammino di tutto rispetto: oltre ai 5 titoli slam conquistati (il Roland Garros nel 2020, 2022, 2023, 2024 e lo US Open nel 2022), Iga – che nell’anno in corso, va detto, non sta vivendo la sua migliore stagione – è diventata n.1 del ranking WTA nel 2022, mantenendo stabilmente la vetta per oltre 120 settimane. Non solo. Ha una percentuale di vittorie sulla terra battuta superiore all’88%, tra le più alte dell’Era Open e il suo gioco — basato su rotazioni pesanti, mobilità laterale impressionante e un’intelligenza tattica fuori dal comune — ha trovato sulla sunnominata superficie la sua culla naturale.
Ma l’erba, con la sua imprevedibilità e velocità, ha richiesto un adattamento radicale. E l’adattamento di Swiatek non è avvenuto da un giorno all’altro. Dopo diverse edizioni di Wimbledon con eliminazioni premature (terzo turno nel 2021, quarto nel 2023, ottavi nel 2024), il team della polacca ha intrapreso un lavoro tecnico molto preciso. Degli esempi? La posizione in risposta. Nel corso degli ultimi incontri disputati, Iga ha accorciato la distanza dalla linea di fondo, prendendosi più rischi in risposta e cercando di accorciare gli scambi. E poi, ancora, i miglioramenti nel servizio: oggi serve in media tra 175-180 km/h con oltre il 70% di prime in campo, più piatte e dirette, ideali per i campi in erba. E cosa dire dell’approccio alla rete? Nelle ultime gare, infatti, ha vinto oltre il 70% dei punti giocati a rete, variando maggiormente il proprio gioco e utilizzando molto di più il backspin. Degli elementi che prima erano poco presenti nel suo repertorio e che oggi rappresentano delle armi chiave per controllare il ritmo e neutralizzare le avversarie più aggressive.
Appare chiaro, naturalmente, che solo la finale in terra teutonica potrà raccontarci – in maniera definitiva – del feeling ritrovato (o appena nato, fate vobis) con l’erba. A Bad Homburg, Swiatek affronterà Jessica Pegula, numero 3 del mondo. Sarà un test molto probante, ma perfetto per capire quanto sia cresciuta Iga su questa superficie. Inoltre, il timing non potrebbe essere migliore: il torneo tedesco precede l’inizio di Wimbledon 2025, dove la nativa di Varsavia ha come miglior risultato i quarti di finale conquistati nel 2023. E chissà che una vittoria in Germania non possa cambiarne narrativa e aspettative. Va anche sottolineato che il tabellone dello slam per eccellenza potrebbe mettere sulla strada di Iga – non prima dei quarti di finale – la fresca vincitrice del Roland Garros, Cori “Coco” Gauff. Ma nel tennis, si sa, bisogna procedere un punto alla volta e adesso per Iga c’è l’eventuale primo titolo sull’erba a cui pensare.