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Federico Bondioli si racconta: “Sinner un esempio e anche un amico. Nadal il mio idolo” [ESCLUSIVA]

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Seconda giornata di match all’Aspria Harbour Club di Milano dove si è chiuso il tabellone di qualificazione e contestualmente inaugurato il main draw del torneo Challenger di categoria 75. Fronte tabellone principale non sono arrivati risultati positivi per i giocatori italiani impegnati. In attesa di Vasamì, Cecchinato e Travaglia, hanno infatti perso piuttosto nettamente sia Giustino (6-0 6-2 dal talentuosissimo 18enne spagnolo Jodar) che Piraino (6-1 6-4 dal numero 1 del seeding Prizmic). In compenso, dalle qualificazioni sopraggiungono i rinforzi. Tre azzurri hanno ottenuto un posto nel main draw: Jacopo Berrettini (autore di una grande prova contro l’ex numero 50 del mondo Mikael Ymer), Giovanni Fonio e Federico Bondioli. Con quest’ultimo, vittorioso sul tedesco Moelleker, abbiamo avuto la possibilità di fare una piacevole chiacchierata.

Classe 2005 e attualmente numero 403 del ranking (ma la prossima settimana entrerà tra i primi 400 raggiungendo il suo nuovo best ranking), Bondioli aveva eliminato al primo turno delle qualificazioni un ex top 100 come lo slovacco Gombos e si è ripetuto alla grande anche contro Molleker battuto con un doppio 7-5.

Federico si è già fatto conoscere al grande pubblico poche settimane fa. È stato lui, infatti, insieme a Carlo Alberto Caniato a battere al Foro Italico la coppia di doppio più forte d’Italia (e tra le più forti al mondo): quella composta da Bolelli e Vavassori. Federico ci ha raccontato le emozioni vissute quel giorno, ma sono stati diversi gli argomenti di cui ha parlato ai nostri microfoni: dalla stretta attualità degli ultimi match ai suoi obiettivi stagionali e di carriera passando per il suo rapporto con Sinner, conosciuto al Piatti Tennis Center di Bordighera.

D. È la tua prima volta qua a Milano, come sta andando?

Bondioli: Caldo a parte, sta andando molto bene! Ho giocato due giorni alle 10 quindi sveglia presto però magari è un po’ più fresco. Se avessi giocato all’ora di pranzo, avrei rischiato di svenire in campo! Per il momento è andata abbastanza bene.

D. Hai vinto due belle partite. Contro Molleker hai avuto una grande reazione dopo che ti ha annullato match point sul 5-4.

Bondioli: Sì, ho sentito un po’ la partita in chiusura però come hai detto tu ho avuto una grande reazione sul 5-5 quando sono riuscito a brekkarlo di nuovo. Poi sul 6-5 sono andato convinto a servire per chiudere il match. Non ho avuto delle grandissime sensazioni durante il match però ho lottato tanto e sono stato sempre dentro la partita e questo era l’importante.

D. Sul 6-5, eri 30-15 e hai fatto serve and volley sulla seconda… incoscienza o è una cosa che fai spesso?

Bondioli: No, sulla seconda non lo faccio quasi mai, però ho visto che lui era tanto dietro e per tutta la partita con la risposta mi aveva fatto sempre e solo giocare al centro. Allora ho pensato che poteva essere una scelta giusta e ha funzionato.

D. Raccontaci qualcosa di te. Come hai iniziato a giocare?

Bondioli: Ho iniziato a giocare grazie a mio padre. Lui giocava a beach tennis a livello professionistico, anche al torneo del Foro italico. Andando con lui ho iniziato a giocare nei campetti di prova lì al Foro e da lì ho voluto iniziare a giocare. È l’unico sport che ho provato. Ho iniziato a giocare a 5 anni e fino ai 12 sono stato a Ravenna, al Circolo Tennis Zavaglia, poi mi sono spostato un anno a Sassuolo. Poi sono stato quasi 3 anni a Bordighera da Piatti e poi adesso da 3-4 anni sono tornato a Sassuolo dove gioco la Serie A e mi alleno.

D. E il tuo idolo chi era?

Bondioli: Sicuramente Rafa, sono cresciuto guardando soprattutto lui. Non è un caso visto che sono mancino!

D. E quindi la terra è la tua superficie preferita?

Bondioli: Sì, ma non ho grandissime preferenze. Mi piace giocare anche sul veloce.

D. Qual è il tuo colpo più forte e quello su cui stai lavorando di più?

Bondioli: Il mio colpo è il rovescio e sto lavorando tanto sul dritto per cercare di attraversare il campo sempre anche nei momenti più importanti, andare convinto per fare la scelta giusta.

D. Sei stato a Bordighera da Piatti e lì hai conosciuto Sinner. Che rapporto hai con lui? Vi sentite ogni tanto?

Bondioli: Non ci sentiamo più tanto perché comunque lui ha molto da fare adesso. Però sì, siamo amici, ci conosciamo, a Bordighera avevamo un bel rapporto. Adesso capita che magari ci sentiamo per giocare alla Playstation ogni tanto, per una partita a Fortnite. Oppure ogni tanto gli scrivo un messaggio quando fa un bel risultato. Lui è stato un grande esempio per me in quei due anni lì. Adesso ci siamo visti a Roma e lui è sempre molto carino.

D. C’è un aspetto di Jannik che magari dall’esterno si percepisce poco e che invece tu hai avuto modo di conoscere?

Bondioli: Dall’esterno può sembrare molto chiuso, però fuori dal campo è veramente un bravissimo ragazzo, una brava persona e anche uno che si sa divertire. La cosa che mi colpiva di più era proprio come gestiva i momenti fuori e dentro il campo… magari fuori dal campo scherzava, stava con noi, ci divertivamo e poi dentro al campo invece cambiava completamente l’attitudine. Ha una grande attitudine al lavoro ma questo si sa.

D. Sei stato numero 12 a livello junior. Hai avuto modo di incontrare giocatori come Fonseca, Tien, ma qual è stata l’esperienza più formativa per te?

Bondioli: Il percorso junior sicuramente mi è servito tanto per la mia crescita. Giocare tutti e quattro gli Slam è stata una grande esperienza. In particolare l’Australian Open che è il mio Slam preferito. E poi anche Roma a maggio è stato qualcosa di incredibile.

D. A proposito di Roma, cos’è successo in quella partita contro Bolelli e Vavassori?

Bondioli: Non lo so! Abbiamo fatto una partita incredibile. Loro sicuramente avranno sentito la pressione di giocare con due italiani giovani. Noi abbiamo provato a lottare il più possibile, siamo stati tanto attaccati al nostro servizio, abbiamo giocato tre tie-break e al tie-break può sempre succedere di tutto. Abbiamo avuto una grande reazione nel terzo set perché dopo non aver sfruttato 4 match point nel secondo tie-break sinceramente non pensavo di vincere, però il terzo poi l’abbiamo giocato molto bene.

D. Che ricordo hai della reazione del pubblico e delle tue emozioni?

Bondioli: Inizialmente erano tutti per loro poi io ho provato a portare più persone dalla nostra parte e a cercare di sfruttare la spinta del pubblico visto che eravamo sfavoriti senza dubbio. Ho provato ad aiutarmi un po’ con il pubblico fuori caricandomi e gasandomi e credo che sia stata una forza in più per vincere la partita.

D. Non è l’unico risultato importante che hai raggiunto in doppio.

Bondioli: Sì, con Caniato quest’anno abbiamo perso solo due partite. Quella a Roma dopo la vittoria con Bolelli e Vavassori e poi una finale in un future. Per il resto solo vittorie. Poi ho vinto un Challenger con Travaglia a Vicenza poche settimane fa. Il focus primario rimane sul singolo, però anche il doppio sta andando bene, è una cosa che mi viene bene e più avanti vedremo se investirci di più.

D. Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?

Bondioli: Sento di star giocando bene, voglio continuare così, giocare a livello Challenger e se finissi intorno alla posizione 330 secondo me sarebbe una grande stagione. Adesso salire diventa sempre più difficile. Il sogno sono le qualificazioni degli Slam.

D. Pensi sia fattibile già per l’Australian Open?

Bondioli: Sì dai, però nel tennis una settimana può cambiare la stagione quindi non saprei. Adesso devo pensare a continuare su questa strada qua, continuare a lavorare bene e vedremo quello che succederà.

D. Guardando più avanti qual è il tuo obiettivo di carriera?

Bondioli: Mi piacerebbe fare una carriera da top50, giocare con continuità i main draw degli Slam, e fare bene a Roma, magari sul Centrale!