ATP Queen’s: Bautista Agut elimina un Rune confusionario e sconclusionato e sfiderà Alcaraz
R. Bautista Agut b. [4] H. Rune 7-6(5) 6-7(4) 6-2
Roberto Bautista Agut batte per la prima volta in carriera Holger Rune, dopo 2 ore e 28 minuti di gioco. Lo spagnolo dà dunque continuità alle maratone contro Borges e Mensik e raggiunge la semifinale del Queen’s, dove affronterà il connazionale Carlos Alcaraz. Difficile commentare la prestazione offerta dal danese, numero 9 del mondo, che ha giocato una partita senza un filo logico. Colpi episodici e una tattica rimasta latente per tutta la partita, il tutto condito da un atteggiamento non proprio determinato a voler trovare una soluzione.
42 vincenti e 62 errori non forzati: ecco la sintesi numerica di quanto fatto da Rune. Holger, inoltre, chiude l’incontro con zero palle break conquistate e una prova disastrosa in risposta. Ciononostante, si è pure ritrovato in parità nel computo dei set. Bautista Agut, numero 51 ATP, è stato capace di leggere il match e abile nel non lasciarsi innervosire dalle tante opportunità sfumate. Lo spagnolo ha fatto fronte a un avversario imprevedibile e illeggibile, oggi più che mai, senza calare di intensità o concentrazione. Un solo passaggio a vuoto, quando sul finale del secondo tie-break, ha commesso un doppio fallo che lo ha condannato al terzo set.
Primo set: Bautista è perfetto al servizio e si prende il set al tie-break contro un Rune confuso
Nel primo set Bautista Agut è pressoché impeccabile al servizio, rendendo impossibile per Rune solo avvicinarsi alla possibilità di break. Il danese, al contrario, in battuta tiene un rendimento rapsodico e riesce a salvarsi solamente grazie al suo talento e all’istinto di chi sa di avere nelle sue corde un buon bagaglio di soluzioni. I problemi per Holger iniziano già nel secondo gioco, quando è chiamato a cancellare la prima palla break, con un servizio vincente. È il quarto game, però, quello in cui la pressione dello spagnolo si fa più stringente. Su quattro occasioni di break il numero 51 ATP non riesce a incidere neppure una volta, complice anche qualche bel colpo di Rune. Per il terzo turno di fila il danese offre chance a Roberto, ma i tempi non sono ancora maturi per il break. Dopo questo momento, la partita si regolarizza e procede senza sussulti verso il tie-break. Sul 5 a 6 il 22enne batte per salvare il set e si porta sul 40-0. Tornano d’improvviso tutte le incertezze nel gioco di Rune e si ritrova nuovamente sottopressione. Con una seconda sulla riga si prende il vantaggio e poi il game. Il tie-break non è, con tutta onestà, la fase di match più godibile, con molti errori, anche da parte di un Bautista che per quasi un’ora non ha concesso alcunché. Due minibreak consecutivi inaugurano l’ultima frazione di gioco; Rune poi si porta sul 3 a 2 e due servizi a sua disposizione. La battuta, tuttavia, si conferma problematica per il numero nove del mondo e cede i due punti. Lo spagnolo non si lascia scappare il regalo e allunga fino al 6-3. Holger annulla due set point, ma per Bautista arriva poi l’opportunità pesante, ovvero quella al servizio. Il 37enne iberico imposta uno scambio tipico dei suoi tempi migliori: lontano dalla linea di fondo e pronto a correre su ogni pallina, induce Rune all’errore con un colpo profondo e si prende il primo set.
Secondo set: Bautista continua a servire alla grande, ma un doppio fallo nel tie-break lo condanna
Nella seconda frazione di gioco l’atteggiamento di Rune, poco incline all’impegno, non varia e i problemi per lui iniziano nell’immediato. Nel primo game salva due palle break, con un ace prima e con un diritto in avanzamento vincente poi, e nel terzo è chiamato a cancellarne addirittura quattro, con la complicità di Bautista, specialmente in un’occasione, quando non trova un passante tutt’altro che impossibile. Come nel parziale precedente, la partita nella seconda metà di set vive un momento di caos – quello di Rune – calmo, in cui i giochi scorrono via senza sussulti. La conclusione naturale è dunque un nuovo tie-break. Era forse tangibile la sensazione che questo match avesse qualcosa di inespresso pronto a emergere da un momento all’altro, ma forse chi ha assistito aveva perso le speranze. Finché un doppio fallo non rimette in discussione tutto. Nella fattispecie, a commetterlo è Bautista Agut, che si condanna così al terzo set.
Terzo set: Bautista trova il primo break dell’incontro (e anche il secondo) e elimina Rune
Holger Rune trascina la partita al terzo set, con zero palle break all’attivo e 12 tentativi di break rispediti al mittente, equamente distribuiti nelle due frazioni. Al posto di lasciarsi entusiasmare da una situazione francamente singolare, il danese tenta in tutte le maniere di mettersi nei guai. Nel secondo gioco, rischia nuovamente al servizio, con qualche errore di troppo. Bautista Agut ha fiutato l’attimo e, senza rischiare con i propri fondamentali, lascia che sia l’avversario a fare il bello e il cattivo tempo. Il numero 9 al mondo manda lungo un rovescio lungolinea che vale il primo break del match. Lo spagnolo allunga sul 3 a 0, in un momento in cui Rune si mostra ancor più sconclusionato di quando già non lo fosse. Discese a rete in controtempo, accelerazioni strappate a tutto braccio, soluzioni al limite del pirotecnico. Le prova tutte Holger, senza riuscire ad aggiungere niente alla sua semifinale, se non ulteriore frustrazione. Nell’ottavo gioco Rune conferma di essere fuori dalla partita e concede, sul suo servizio, due match point. A Bautista basta il primo per approdare in finale dopo 2 ore e 28 minuti di partita.