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Berrettini non trova pace: salterà il torneo del Queen’s e non sarà testa di serie a Wimbledon

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Il tempo stringe. La stagione su erba è appena cominciata, ma in questo periodo dell’anno le occasioni sono poche. Tre sono le settimane per abituarsi ai prati verdi. Poi, borsone in spalla e tutti pronti per Wimbledon. Chi c’è c’è, chi non c’è saluterà Londra anzitempo, con ancora dubbi su come gestire i rimbalzi rapidi sulla superficie. Matteo Berrettini sa perfettamente come amministrare quelle palle che schizzano basse sul manto erboso. Ma prima di rimembrare dolci ricordi azzurri legati a queste settimane dell’anno, come sta Berrettini?

Le ultime puntate della serie ‘Io e i miei infortuni’ mostrano il 29enne romano che si ritira a Madrid contro Jack Draper e a Roma contro Casper Ruud. Poi, la botta definitiva con il forfait al Roland Garros. Delle noie fisiche del tennista azzurro se n’è parlato tanto, soprattutto per quanto riguarda quella maledetta zona addominale, da sempre la sua croce. Dodici maggio, dodici giugno. È trascorso un mese dall’ultimo incontro disputato da ‘The Hammer’, che pochi giorni fa ha ufficializzato la separazione dal preparatore atletico Umberto Ferrara e ha posticipato il suo rientro alle competizioni tirandosi fuori prima dal BOSS Open di Stoccarda, torneo da lui vinto nel 2019 e nel 2022, e da poco anche dal HSBC Championships di Londra.

Matteo è anche finalista uscente nel torneo tedesco, dove nel 2024 perse in tre set contro Jack Draper, che con quel titolo alzò il primo trofeo nel circuito. Numero 28 al mondo questa settimana, lunedì 16 giugno Berrettini perderà i punti della finale teutonica e scivolerà all’incirca verso la 33esima posizione in classifica. Inoltre, la settimana successiva il giocatore italiano perderà 50 punti ulteriori dovuti agli ottavi raggiunti ad Halle nel 2024.

E con questi, pure la speranza di essere testa di serie a Wimbledon, dato che sarà fuori dal lotto dei migliori 32 di almeno tre posizioni (e difficilmente ci saranno altrettanti ritiri tra chi gli sta davanti in classifica). Con ciò, sarà esposto a qualunque genere di sorteggio. Potrà quindi incrociare teste di serie già all’esordio o, come accaduto nel 2024, al secondo turno, come in quella serata indimenticabile sul Centre Court nel quale battagliò per quattro set contro il primo favorito del tabellone, l’amico e connazionale Jannik Sinner.

Sappiamo benissimo quanto Berrettini sia in grado di tornare dopo un lungo periodo e piazzare subito ottimi risultati. Specialmente in questa fetta di stagione. Basti pensare al 2022, annata in cui il romano stette fermo ai box per tre mesi, salvo poi tornare in occasione dei tornei su erba e vincere uno dietro l’altro il 250 di Stoccarda e il 500 del Queen’s. O ancora al già citato 2024 (tornare dopo due mesi di stop, raggiungere la finale a Stoccarda e disputare quel gran match contro Sinner ai Championships non è di certo cosa da poco). Delle qualità di ‘The Hammer’ sul verde non si discute. Il 2021 ce lo ricordiamo tutti. Prima vittoria al Club della Regina e cavalcata trionfale verso la finale di Wimbledon, persa in quattro set contro Novak Djokovic.

Se in buona condizione, Matteo rimane quindi uno dei primi giocatori al mondo su erba. Lo sappiamo noi, lo sa anche lui. Gli auguriamo quindi di tornare quanto prima a competere, magari intrufolandosi al Rothesay International di Eastbourne, ATP 250 inglese che si gioca la settimana prima di Wimbledon, a cui attualmente non risulta iscritto. Ma innanzitutto la priorità è saperlo in salute. Poi arriva il tennis. E lì nessuno nutre dubbi nei suoi confronti.