Rassegna Stampa – La stagione sul verde di Sinner e Musetti (Brizzi, Bertellino, Cazzullo)
Il verde di Sinner (Massimo Brizzi, La Gazzetta dello Sport)
Jannik Sinner ha deciso di smaltire le tossine, fisiche e mentali, di un Roland Garros molto logorante nel verde della sua Val Pusteria. La casa, il nido preferito. Il posto giusto per rintanarsi e focalizzare al meglio gli alti e bassi di un torneo dall’esito non semplice da metabolizzare Jannik, cosa dimostrata con il carattere esibito nell’affrontare con personalità la vicenda Clostebol, sa come reagire alle sconfitte e imparare dalle lezioni ricevute in campo, ma mai come adesso ha avuto necessità di ritemprarsi a casa sua a Sesto. […] «Mi fa stare bene passare del tempo qui, stare con la mia famiglia, fare delle cose semplici che mi aiutano a a non perdermi», ha detto Sinner a caldo dopo la delusione della sconfitta con Carlos Alcaraz alla fine delle 5 ore e 29′ della palpitante finale del Roland Garros. […] Nel
verde delle sue montagne Jannik sta già preparando la prossima “vendetta”, sull’erba che il calendario propone come impegno immediato. La prima curva offre il torneo di Halle, in Sassonia, un ottimo warm up per scaldare i motori in vista di Wimbledon, il terzo Slam stagionale che si staglia in fondo al rettilineo. In Germania Sinner è campione uscente. Un anno fa tarò i suoi movimenti per adattarli alla rapidità di esecuzione imposta dall’erba, fino a superare in finale uno specialista come il
polacco Hubert Hurkacz. […] Un altro motivo di orgoglio che spinge l’azzurro verso Halle è l’aver ereditato in poco tempo il legame speciale che il torneo tedesco aveva con Roger Federer, la leggenda del tennis che in Sassonia ha vinto ben dieci volte. Ora il più atteso è proprio Jannik, che dopo aver dimostrato di valere lo spagnolo sulla terra, è pronto a prendersi la rivincita con l’intero bagaglio di colpi funzionale alla nuova superficie, su tutti servizio e risposta. Sull’erba possono fare molta più differenza rispetto al rosso di Roma e di Parigi, lo si è visto anche lo scorso anno a Wimbledon, quando a fermarlo nei quarti è stato più il malore con giramenti di testa che il russo Medvedev. […] Una settimana in Germania per ritrovare gli automatismi e sperimentare qualche novità (il gioco a rete?), prima di andare all’assalto di Wimbledon. Il torneo. Quello che tutti sognano di vincere.
Musetti salta il Queen’s? “Giocare è rischioso…” (Roberto Bertellino, Tuttosport)
La domanda, che non ha ancora una risposta definitiva, è se Lorenzo Musetti sarà al via nel 500 ATP del Queen’s che domani alle 12 svelerà con il sorteggio la composizione del tabellone. Ieri il carrarino, costretto allo stop sullo 0-2 del quarto set nella semifinale del Roland Garros contro Alcaraz, si è sottoposto ad altri esami strumentali (risonanza) per verificare lo stato di recupero dall’infortunio muscolare subito. E’ stata confermata la lesione di 1° grado all’adduttore della gamba sinistra. Sarà la valutazione medica programmata tra la tarda serata di ieri e oggi a dare la sentenza definitiva ma l’impressione, almeno per il Queen’s, è quella di un forfeit: «Non anticipiamo il verdetto — dice il coach dell’azzurro, Simone Tartarini — ma la risonanza ha confermato quanto era emerso già dagli esami di Parigi. Esistono tempi tecnici per il recupero e forzare non avrebbe senso». Wimbledon incalza e Musetti ha in scadenza punti pesanti, quelli di una stagione su erba, nel 2024, a dir poco esaltante. […] Le statistiche ricordano che Lorenzo nel 2024 è stato il tennista più
vincente del circuito sui “prati”. Quest’anno non si può certo definire fortunata la stagione sotto il profilo degli stop forzati: «Praticamente non abbiamo fatto la preseason a causa di un episodio influenzale che su 12 giorni ci ha consentito di lavorarne solo tre. Anche questo può avere influito sulle successive problematiche fisiche. Lorenzo non ha mai avuto infortuni gravi ì ma anche il problema al polpaccio che lo ha fermato a Buenos Aires ha inciso pensando ai mesi successivi. […] Lorenzo ha
fatto un grande salto di qualità e tutti lo abbiamo visto — prosegue Tartarini — sotto ogni punto di vista. Il suo e nostro rammarico più grande è quello di non aver potuto finire i match clou di questa prima sezione del 2025, nei quali aveva confermato di essere altamente competitivo. A Montecarlo ha vinto il primo set ed è rimasto in campo per “onor di firma” dopo essersi fatto male rischiando anche di farsi ancora peggio. A Parigi ha conquistato il primo set e nel secondo ha giocato alla pari perdendo solo al tie-break. Sullo 0-2 del terzo mi ha fatto segno con la racchetta di essersi fatto male all’adduttore della gamba sinistra». L’erba è una superficie affascinante ma anche infida: «Il terreno può essere anche molto scivoloso e gli adduttori vengono molto sollecitati. […] Cercheremo in ottica futura di capire l’origine di questi problemi considerando che anche il fisico deve abituarsi a grandi maratone come quelle
alle quali si è sottoposto Lorenzo negli ultimi mesi».
La battaglia dei sessi nel tennis di oggi (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera)
[..] Quando chiesero a Rafael Nadal, che resta tra i più intelligenti nella storia dello sport, se riteneva giusto di guadagnare più della numero uno del mondo, rispose ricordando che una top model
guadagna più dei modelli uomini Aveva ragione. Non intendeva dire che ci sono «sport da donne» e «sport da uomini»- tutti gli sport possono essere praticati da tutti. Ma la ginnastica artistica maschile non ha lo stesso fascino della ginnastica artistica femminile Dall’altra parte, il calcio femminile non suscita lo stesso entusiasmo del calcio maschile. Il volley femminile, a mio avviso, non ha nulla da invidiare a quello maschile. Il tennis femminile un pochino sì. Poi certo dipende dai personaggi. La rivalità Navratilova-Evert valeva quella Borg-McEnroe. Billie Jean King ha ispirato uno dei più bei film sullo sport degli ultimi anni, «La battaglia dei sessi». Serena Williams e Maria Sharapova hanno segnato un’epoca. Questa fase del tennis femminile a mio avviso è meno affascinante. E il doppio ha meno presa del singolare. Tuttavia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di cui tutto si può dire tranne che non sia uomo accorto, al Foro Italico andò a vedere la finale di Jasmine Paolini, atleta straordinaria e donna deliziosa, sempre presente al Quirinale quando invitata, sempre presente alle Olimpiadi, dov’è stata la prima tennista italiana a conquistare
una medaglia d’oro, insieme con Sara Errani. Mattarella vide la Paolini trionfare agli Internazionali d’Italia. II giorno dopo non venne alla finale maschile, che purtroppo non finì altrettanto bene.
Pera a fettine: Cocciaretto rifiorisce e vola ai quarti (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Nel 250 Wta di s’Hertogenbosch finalmente un sorriso per Elisabetta Cocciaretto che per la seconda volta in stagione ha raggiunto i quarti in un torneo del circuito maggiore. Le era successo in febbraio sul veloce indoor di Cluj Napoca, fermata
poi da Lucia Bronzetti e ieri si è ripetuta sull’erba olandese. In due set e sempre al comando delle operazioni la marchigiana ha piegato la mancina americana di origine croata Bernarda Pera, che in 1° turno si era sbarazzata della n° 31 del ranking, la polacca Linette. Un successo importante anche per il morale
dell’azzurra che a inizio settimana è uscita dalle top 100 a causa dei punti che le sono scaduti degli ottavi 2024 al Roland Garros. Per la Cocciaretto anche la soddisfazione di aver battuto una giocatrice contro la quale aveva perso 4 volte su 5. […] Domani nei quarti l’azzurra sarà chiamata a sfidare la vincente tra l’olandese Lamens e la cino-americana Ann Li in programma oggi.