Roland Garros, Swiatek: “Sono stata solida, lo Chatrier mi dà energia”. E su Nadal: “Un modello per tutti”
Iga riparte da Parigi dopo la delusione di Roma. Swiatek, tre volte campionessa consecutiva di questo torneo, parte col piede giusto superando la slovacca Rebecca Sramkova per 6-3 6-3. In conferenza stampa la quinta testa di serie ha parlato delle sue sensazioni nel giocare questo Slam, e del prossimo match contro Raducanu. Soffermandosi poi sulle emozioni provate durante la cerimonia in onore di Rafa Nadal.
D: Iga, congratulazioni. Un’altra vittoria sul Chatrier. Com’è stato tornare lì?
IGA SWIATEK: “È fantastico. Credo sia stato un ottimo primo turno e una performance davvero solida. Sono felice”
D: Volevo solo chiederti di ieri. Quante volte hai pianto? Com’è stato rivedere Rafa?
IGA SWIATEK: “Non lo chiamerei un pianto vero e proprio, ma sicuramente ci sono state delle lacrime. Penso due volte durante la cerimonia, ma ho davvero cercato di trattenermi per non sembrare messa male. E’ stata una cerimonia incredibile, e sono felice che il Roland Garros abbia fatto questo per Rafa. Sono contenta che anche tutto il mondo del tennis abbia avuto l’opportunità di riunirsi e ringraziarlo. Dovremmo tutti essere grati per tutto quello che ha fatto. È abbastanza surreale averlo rivisto dopo così tanti anni di lotta e di battaglie continue. E’ un GOAT, quindi sono felice di esserci stata”
D: Giocherai contro Emma Raducanu. Hai vinto il tuo primo Slam qui a 19 anni. Lei ha vinto lo US Open a 18. Cosa pensi del suo percorso da allora? Cosa pensi di lei come giocatrice e come persona?
IGA SWIATEK: “Beh, ognuna ha un percorso diverso e dei cambiamenti differenti. Ma sicuramente è una grande giocatrice, ha un ottimo dritto e sa usare bene il topspin. Abbiamo già giocato un paio di volte, e conosciamo il nostro gioco a vicenda. Sicuramente dovrò essere intensa e concentrata su me stessa. Ma certamente, ha vinto lo US Open. Può giocare un ottimo tennis. Sarò pronta”
D: Hai avuto una vittoria piuttosto netta contro Emma a Melbourne. Cosa pensi sarà diverso qui sulla terra?
IGA SWIATEK: “Onestamente, non ho pensato molto a quel match. Stavo pensando alla nostra partita a Stoccarda, e credo che abbiamo giocato un’altra volta sulla terra dopo… non sono sicura. Non sono brava a ricordare queste cose. Ma non prendo molto da quel match a parte l’esperienza e il fatto che conosco il suo gioco. Però Melbourne e Roland Garros sono superfici completamente diverse, storie diverse. Mi preparerò tatticamente come si deve fare prima di una partita su terra, e basta”
D: Sei stata il primo match della giornata. Negli ultimi anni è stato comune che le donne giocassero per prime sul Chatrier. Cosa ne pensi? Inoltre, gli uomini ottengono la maggioranza delle sessioni serali. Cosa pensi di questo squilibrio nel programma?
IGA SWIATEK: “Sì, ne parliamo ogni anno. La mia posizione non è cambiata. Mi piace giocare di giorno, quindi sono felice di aver finito presto e di potermi riposare più a lungo. D’altra parte le persone cercano di trovare squilibri tra uomini e donne. Lo si può notare un po’ nel programma, e ci si può chiedere sempre la stessa cosa, ma onestamente le mie risposte non cambieranno, quindi non mi disturba”
D: Qual è secondo te la sfida più grande per una tennista adolescente, relativamente nuova nel circuito, più giovane di molte avversarie, nel vincere un titolo del Grande Slam?
IGA SWIATEK: “La sfida più grande per un’adolescente nel vincere uno Slam? Beh, è difficile parlare per tutti, ma penso che per un’adolescente sia più facile. Sei l’outsider, nessuno ti osserva troppo, non hai un bersaglio sulla schiena. Le aspettative sono più basse, ed è sicuramente più facile vincere uno Slam da adolescente piuttosto che, non so, come ha fatto Maddie dopo tanti anni nel tour. Tutti conoscono il tuo gioco. Probabilmente hai vissuto molte situazioni in cui non ce l’hai fatta e questo può perseguitarti. Quindi penso che vincere da adolescente sia più facile”
D: Mi chiedevo se per te il campo Chatrier è arrivato al punto in cui, appena ci metti piede per una partita, senti che migliora il tuo gioco perché hai vinto così tanto lì? Rafa diceva che quando ci entrava si sentiva talmente a casa che sembrava impossibile perdere.
IGA SWIATEK: “No, ho perso letteralmente un match alle Olimpiadi lì, quindi non è che non si possa perdere. Ma sicuramente sento una buona energia, mi sento pronta a combattere. Sono disposta a lottare, ed è bello essere carichi prima di una partita per questo motivo, quindi ne approfitto, di sicuro”
D: Ieri è stata una giornata incredibile per Rafa. Puoi parlare di lui, di cosa ti ispira? Hai una storia divertente da condividere?
IGA SWIATEK: “Beh, mi ispira in tutto, onestamente. Non solo quello che faceva in campo, che tutti hanno visto – non si arrende mai, vince partite partendo da situazioni difficili, quando il suo gioco sembra non funzionare e poi riesce a ribaltare tutto. Ma anche come tornava dagli infortuni, anche il suo atteggiamento e il modo in cui si resettava sempre e si concentrava sul punto successivo. Ma anche fuori dal campo, il modo in cui tratta le persone. Ieri si è visto chiaramente”.
“Si vedeva quanto fosse importante per lui, mostrare gratitudine verso gli altri e apprezzare il loro lavoro. Quindi sì, è davvero una persona umile e lo apprezzo molto. Penso sia un modello per tutti, soprattutto ora, in un mondo in cui le persone cercano solo drammi e luci della ribalta, mentre lui sembra concentrarsi solo sul suo lavoro, e la gente lo ama per questo”
D: Ti ha mai dato un consiglio che hai trovato utile e che ti ricordi?
IGA SWIATEK: “Non è che sia stato qualcosa da dire “eureka”, ma per lui il tennis è piuttosto semplice, e sa quali sono i suoi valori e li segue. Quindi, a volte, quando sei persa, è bello guardarlo per vedere quanto più chiari siano i suoi obiettivi. Quanto il tennis sia semplice per lui. Nel 2021, quando ha perso contro Novak in semifinale – alloggiavamo tutti nello stesso hotel, al Novotel – ricordo che ero devastata per la sua sconfitta, e il giorno dopo l’ho incontrato perché era lì seduto dopo colazione, credo. Gli ho chiesto come si sentiva. E lui era tranquillo. Mi ha detto: “Oh, è solo una partita di tennis. Avrò molte altre occasioni.” Io allora ho pensato: “Cosa? Perché sto piangendo se lui non sta piangendo?” (ride)