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ATP Indian Wells, Draper: “Brooksby tornerà ai livelli passati, con Fritz sempre belle battaglie”

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Jack Draper è volato agli ottavi di finale del BNP Paribas Open 2025: superato 7-5 6-4 il rientrante Jenson Brooksby. Nel primo set, il mancino britannico ha dovuto rimontare, in svantaggio 4-1. Buona, dunque, la prova del caratteristico statunitense – decisamente peculiare nel suo stile tennistico, che molto probabilmente ha inciso sugli infortuni che lo hanno per lungo tempo tenuto lontano dal campo – dopo la doppia operazione ai polsi e la squalifica per il mancato test antidoping.

In conferenza stampa, in seguito al successo, il nativo di Sutton ha analizzato con dovizia di particolari l’avversario sconfitto tessendone le lodi prima di proiettarsi verso il prossimo turno dove se la vedrà contro Taylor Fritz (2-2 i confronti diretti: l’incrocio al 3°T di Wimbledon 2022 e lo scontro a Bercy 2024 li ha vinti Draper; i quarti a Monaco di Baviera 2024 e il duello olimpico lo scorso agosto sono andati a favore di Taylor) Non sono mancati, ovviamente, neppure i soliti quesiti sulla superficie e più in generale un confronto con le condizioni dello US Open. Infine, gli Stati Uniti: terra di tornei, dove il buon Jack si esalta apprezzandone la vivace atmosfera.

D. Djokovic, domenica, ha dichiarato che le condizioni del campo centrale sono totalmente diverse da quelle riscontrabili sui campi esterni. Quanto è stato difficile adattarsi? Come hai trovato lo Stadium 1 1 rispetto al resto dell’impianto?

Jack Draper: “E’ certamente un campo molto difficile sul quale giocare, soprattutto se ti ritrovi a giocarci senza aver avuto molte possibilità di provarlo in precedenza. Comprendo perfettamente che le condizioni in questo torneo siano particolari e decisamente peculiari, con la palla che viaggia tantissimo in aria. Perciò, consapevole di questo, ho accettato già prima dell’inizio del torneo che sarei incappato in alcuni errori poco ortodossi, che normalmente non commetto. Forse definirli “non ortodossi” non è proprio la parola più giusta da utilizzare, diciamo così: sapevo benissimo di andare incontro ad errori inusuali per il mio tennis, quest’oggi acuiti dalle caratteristiche del mio avversario. Difatti, sul campo durante la partita ho chiaramente avvertito che non stessi esprimendo un gioco pulito. Ci sono stati momenti della partita, in cui avrei voluto fargli giocare un colpo in più e in generale mostrare un tennis migliore, ma purtroppo non sempre ci sono riuscito. Allo stesso tempo, tuttavia, so di possedere la capacità di risolvere i problemi che un match mi mette di fronte, anche quando sono imprevisti. Non importa quanto mi possa sentire a disagio in campo, sono cosciente e consapevole che anche i miei avversari lo avvertiranno. Non sempre il tennis che mostri può essere perfetto e quando capita, da giocatore è sempre una bella sfida“.

D. Fisicamente, come ti senti? Vieni da due partite consecutive disputate dopo una serie di problemi che hai subito nella prima parte di stagione e anche in off-season. Come stai ora sul piano fisico?

Jack Draper: “Mi sento benissimo, a tal punto che giocherà anche in doppio questa settimana. E credo che quando un tennista sceglie di disputare anche il torneo di doppio, nella stessa settimana in cui è presente nel tabellone del singolo, si tratta di un incontrovertibile segno di buona condizione fisica e momento positivo del corpo. Mi sento molto bene, ora come ora, sul piano atletico. Sento che i problemi fisici di cui ho sofferto, sono definitivamente spalle. Perciò, mi auguro di riacquistare il prima possibile la costanza di rendimento, spero già questa settimana. Nel complesso, sono comunque davvero contento di come ho gestito gli ultimi due mesi. Tant’è che venendo in California, arrivando al torneo, mi sono sentito bene fin da subito con ottime percezioni in campo, il che mi ha immediatamente reso felice“.

D. Hai affermato poco fa che lo stile di Jenson non sia ortodosso, nessuno gioca come lui. Potresti entrare più nel dettaglio, rivelandoci con più profondità ciò che si prova giocarci contro? In che modo, eventualmente, il suo personale tennis ha modificato il tuo approccio tattico alla partita o il tuo modo di stare in campo?

Jack Draper: “Penso che il suo tennis sia molto articolato, in grado di generare diverse variazioni con ogni fondamentale. Il suo servizio, ad esempio, può cambiare velocità e rotazione in ogni direzione. Ha molta potenza dal lato del diritto per comandare lo scambio, mentre con il rovescio è in grado di generare angoli decisamente più acuti. Insomma, si parla un repertorio a dir poco completo. Sa alternare sapientemente la tipologia dei colpi, delle volte ti arrivano palle molto lente che ti danno la sensazione quasi di non rimbalzare. Modifica velocità e ritmo al palleggio, ma lo fa in maniera diversissima rispetto alla quasi totalità degli altri giocatori. Sa anche venire avanti abbastanza bene, in maniera fluida. Possiede, inoltre, una buonissima mobilità per uno della sua altezza e della sua corporatura, senza tralasciare il fatto che sia un ottimo agonista. Per cui penso che abbia moltissime abilità, che combinate danno vita ad un bel connubio di talento. Quando ci giochi contro, non sai mai cosa potrà accadere da lì a poco. Può portarti a giocare in un modo che non è il tuo e che non sai governare, ovvero ciò che è esattamente accaduto in avvio di gara. Ero bloccato dal modo in cui stava giocando, era stato capace di impostare la partita su suoi ritmi. Successivamente, nel secondo set sono riuscito a ribaltare la situazione esprimendomi alle mie condizioni. Sono migliorato man mano che la partita andava avanti“.

D. Jenson ha 24 anni. Pensi che possa tornare al livello che aveva raggiunto prima degli infortuni e delle operazioni?

Jack Draper: “Sì, certo. È ancora molto giovane. I suoi risultati delle ultime settimane suggeriscono che non ha giocato molto ultimamente, ma ricordo di essere stato a casa un paio di settimane fa e di averlo visto giocare contro Tommy Paul. Stavano disputando una battaglia vera. Tommy è un Top 10. Poi, Jenson in questa settimana ha sconfitto Felix che era in ottima forma e ha messo me in seria difficoltà. Io, in questo momento sento di avere un livello alto ma la partita è stato tutto fuorché una passeggiata. Un grande test per entrambi, decisamente duro e complicato. Ritengo che sia più che in grado di ritornare al livello che ha toccato in passato, e sono fermamene convinto che ci riuscirà“.

D. Jack, pensi che l’inizio lento da parte tua possa essere anche dipeso dal fatto che ti dovessi adattare alle condizioni meteorologiche, certamente diverse da quelle che hai affrontato la scorsa settimana o non è stato un fattore che ha contribuito in tal senso e si trattato semplicemente di avvio a rilento?

Jack Draper: “Un po’ entrambe le cose, credo. Sicuramente, come ho detto prima, l’avversario ha inciso. Ti devi abituare alle difficoltà che l’avversario ti presenta. Poi, il campo centrale è una bella sfida, estremamente diverso da quelli laterali con la palla che vola tantissimo in aria. Naturalmente, anche le palline contribuiscono: soprattutto all’inizio quando sono ancora nuove. All’inizio ho commesso un po’ troppi errori, alcuni veramente inspiegabili. Inoltre sentivo di avere un’energia piatta, il che non aiuta ma a volte succede. In quei casi, tocca a te giocare cambiare la situazione e tirare fuori da te stesso l’energia necessaria. Non puoi sempre sentirti al 100%, quando inizi un partita. E’ fisiologico che ogni tanto tu possa sentirti scarico, dopodiché però devi essere capace di superare quell’ostacolo mentale. Però anche in quella porzione di partita, sicuramente difficile per me, non posso che ritenermi soddisfatto e felice avendo comunque rimontato dal 4-1. Perché se sei consapevole del tuo valore, sai che puoi avere opportunità anche in quei set dove appari spacciato. I primi tre game della partita si sono comunque decisi sempre ai vantaggi e questo mi ha dato ancora più fiducia per continuare a crederci, anche quando sono andato sotto nel punteggio. Stavo giocando un buon tennis, ma semplicemente in quel preciso frangente non girava per il verso giusto“.

D. Hai fatto molto bene negli Stati Uniti, sia allo US Open che qui a Indian Wells. Sono curioso di sapere se è possibile, dal tuo punto di vista, confrontare le due superfici di gioco e se si può affermare che giocare negli Stati Uniti ti dia una spinta motivazionale ulteriore.

Jack Draper: “In generale, posso dire che quando fa molto caldo e la palla rimbalza abbastanza alta, indubbiamente sono condizioni che valorizzano il mio gioco. In questo momento, mi sento molto a mio agio in campo sia con il rovescio, sia con il dritto. In particolare, il diritto è in grande forma, lo sento in palla e ho ottime sensazioni quando colpisco. In più in queste condizioni, il mio servizio schizza tanto verso l’alto, in questo periodo sto anche rispondendo bene. In una prospettiva più ampia, è dunque vero che il mio tennis sul cemento funzioni alla perfezione in tutte le sue componenti. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, probabilmente l’atmosfera più vivace credo si adatti al meglio al mio carattere. Sul confronto tra i campi, ho sentito dire che i campi dei due impianti sono simili. Ma, voglio dire, le condizioni invece sono estremamente differenti. La palla qui viaggia molto di più in aria. Quindi, in conclusione Indian Wells e lo US Open sono profondamente diversi, non sono paragonabili. Sai, forse la superficie è simile, ma sicuramente le condizioni rendono l’esito finale ben diverso“.

D. Il tuo prossimo avversario sarà Taylor Fritz. Quali sono i tuoi pensieri in vista di questo ottavo?

Jack Draper: “Innanzitutto, affronterò qualcuno che ama giocare negli Stati Uniti. Ha vinto il torneo un paio d’anni fa, lo scorso anno ha disputato la finale dello US Open. Uno dei migliori servizi del circuito, molto solido da fondo in entrambi i lati. Si muove bene, è agonisticamente preparato. Giocatore decisamente completo, che ha già ottenuto tanto nella sua carriera. Abbiamo avuto delle belle battaglie ogni volta che abbiamo giocato contro. Nelle prime nostre sfide, c’è stata parecchia distanza in suo favore con vittore nette in due set. Mentre, contrariamente, le ultime volte che l’ho incontrato il nostro livello è stato molto più vicino. In ogni caso, mi aspetta una partita durissima, una bella battaglia con la speranza di riuscire a replicare un buon tennis“.