Rassegna stampa – Sinner in palestra: parte l’operazione rientro
Sinner al lavoro in palestra, comincia l’operazione rientro (Gaia Piccardi, Il Corriere della Sera)
Oggi comincia l’operazione-rientro. A tre settimane dall’inizio della sospensione di tre mesi patteggiata con la Wada (9 febbraio), a 63 giorni dal ritorno alla normalità (le 23.59 del 4 maggio), Jannik Sinner ricomincia a lavorare insieme alla metà del team che dovrà accompagnarlo alla ripresa dell’attività in perfetta forma. Non è difficile trovare una palestra privata a Montecarlo: è tra panca e attrezzi che il n. 1, con la testa sgombra dopo la vacanza (seppure forzata), può iniziare una preparazione mirata agli obiettivi che ha in mente. Marco Panichi, ex saltatore in lungo, viene dall’atletica e ha già lavorato in coppia con Ulises Badio ai recuperi post-infortunio di Djokovic.
Ha tutti gli strumenti per gestire la situazione («Avere così tanto tempo, quasi una preparazione da atletica leggera, ci consentirà di andare a toccare profondamente le caratteristiche e le condizioni che vogliamo migliorare» ha spiegato) mentre il coach Simone Vagnozzi, atteso a Montecarlo la settimana prossima, valuta le opzioni del ritorno al tennis. Esclusa l’Italia, la ricerca di un campo fuori dall’egida delle federazioni (il Montecarlo Country Club, preso subito in considerazione anche per una massima economia dei costi, non ha i requisiti) conduce all’estero. Dubai (la ripresa del l’attività può avvenire anche sul veloce, per poi passare alla terra battuta), Miami (lì però la terra è soprattutto verde, più veloce di quella rossa europea) o Montecarlo e dintorni, per sfruttare l’effetto-casa. La sensazione è che a decidere il luogo sarà lo sparring partner (no professionisti, no junior, no tesserati), in questo momento il rebus più complicato da risolvere […].
Schiavone: “Io, influencer della racchetta (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Paolo Schiavone, 21enne con doppio passaporto, italiano e svizzero, è il quinto tennista più seguito sui social, dopo Sinner, Berrettini, Fognini e Musetti però quello più attivo perché oltre al tennis giocato è in primo piano in quello digitale. Ha oltre 100.000 followers su Instagram, circa
90.000 su Tik Tok, è presente su YouTube con i suoi video, ha un sito web con un alto volume di traffico e ha studiato format di successo sui social per promuovere il tennis e i suoi protagonisti. Potremmo definirlo un giovane imprenditore in racchetta, attrezzo che abbraccia fin da bambino: «Il mio primo sport – racconta – è stato lo sci che ho
iniziato a praticare a 3 anni. Da “malato” di movimento quale sono mi mancava però il poterlo fare in estate. Così passando davanti ai campi. da tennis del mio paese, Ospitaletto, e chiedendo a mia madre cosa fossero quelle coperture invernali, a 6 anni ho avuto il primo approccio con il tennis. Classici tornei under provinciali, regionali e poi internazionali. Mi è rimasto nel cuore un torneo in Islanda da under 16 dove ho raggiunto la finale. Il giorno prima mi ero goduto, senza dormire, lo spettacolo dell’aurora boreale. Una settimana da ricordare». Come indimenticabile rimane la conquista dei primi punti ATP nello scorso ottobre a Pula, in doppio con Kivatsev.
Paolo Schiavone si allena un po’ in Italia, nella sua Ospitaletto, e un po’ in Slovenia, con l’ex n° 42 ATP Aijaz Bedene: «Ci siamo conosciuti sul web quando mi sono offerto come sparring. All’epoca lui era già sceso attorno alla 400^ posizione ATP. Mi ha risposto dicendomi di raggiungerlo e non ho ci ho pensato molto. Ho accettato e ne è nata un’amicizia, anche una collaborazione professionale. È uno dei giocatori del circuito con i colpi più puliti in assoluto». Paolo Schiavone influencer è poliedrico: «Sono due i format proposti. Uno si chiama “un giorno da tennista». Porto influencer e celebrità a vivere un allenamento con me, con tanto di interviste durante le pause.
Un altro è legato all’allenamento di Luca Campolunghi (il più noto influencer sportivo in Italia con oltre 3 milioni di follower). La sfida è farlo diventare un 3^ categoria entro fine anno partendo da zero. Per ora fa amichevoli e io cerco di trasmettergli il mio tennis. Nascono dei video, divisi in puntate, molto seguiti su YouTube. L’idea è quella di far capire al pubblico come iniziare a giocare a tennis o come riprendere. Soprattutto accendere una luce su tutto ciò che si cela dietro agli allenamenti, alla fatica, alle emozioni. Focalizzando l’attenzione anche sui dubbi e i pensieri che si accavallano nella mente di un tennista, a ogni livello» […].