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WTA Austin: Pegula si impone su una buona Tomljanovic, seconda finale in stagione per l’americana

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[1] J. Pegula b. [WC] A. Tomljanovic 6-1 4-6 6-3

Jessica Pegula cede il primo set all’ATX Open in scena ad Austin ma approda ugualmente alla sfida decisiva di domenica contro la vincente della seconda semifinale che vedrà in campo la belga Greet Minnen e l’americana McCartney Kessler.

La finalista dell’ultimo US Open ha vinto con estrema facilità la prima frazione, mulinando in maniera ineccepibile il dritto al cospetto di un’Ajla Tomlianovic vivace ma molto fallosa in battuta. Qui l’americana si è rilassata troppo, dando ossigeno alla rivale, errore da non fare con l’australiana, che durante la settimana ha mostrato notevoli doti di combattività. Pegula ha ceduto il secondo set al decimo game e ha avuto ragione della rivale solo con il break nel quarto game del set decisivo: da lì in poi la numero quattro del ranking ha saputo difendere il vantaggio fino alla fine.

Per Jessica c’è la finale numero 17 in carriera (7-9 il bilancio provvisorio), che è anche la seconda del 2025 dopo quella persa ad Adelaide contro Madison Keys; per Ajla è in arrivo da lunedì il rientro in top 100.

Il match

Come starà Ajla Tomljanovic dopo le due ore e mezzo passate in campo con Shibahara nei quarti di finale? Il dubbio è lecito e la fasciatura che l’atleta australiana sfoggia sulla coscia sinistra comunica qualche perplessità sulla sua tenuta. Pegula le lascia il servizio iniziale e fa bene perché finisce per incassare tre doppi errori e trova il primo break; Ajla non trova la misura con la battuta ma nel palleggio mostra vivacità soprattutto con il rovescio incrociato, che obbliga la favorita del torneo a colpire male in allungo e a cedere terreno.

Pegula sembra viceversa in grado di tenere senza problemi sul dritto, con il quale fa ripartire lo scambio fino a ribaltarlo a suo favore, ma soffre la risposta della rivale, incisiva e profonda, e cede subito il vantaggio iniziale. Tomljanovic è brillante nel rispondere ma nei minuti successivi Jessica alza il ritmo e, oltre ad alleviarsi le fatiche sul settore sinistro del campo, riesce a spostare la rivale, evidenziando qualche lacuna nella rapidità dalla parte del rovescio. La wild card australiana avrebbe bisogno della migliore prima palla per rendere meno faticoso il palleggio ma dopo tre game la percentuale con il servizio principale supera di poco il 50% e ci sono cinque doppi falli complessivi.

Dopo mezz’ora di match nel 4-1 che premia Pegula ci sono tre break subiti su altrettanti turni di battuta per Tomljanovic; l’atleta statunitense gioca con crescente serenità mentre la sua avversaria smarrisce la via per rubarle il tempo in contrattacco, perdendosi in altri doppi errori: al termine del set, dopo trentacinque minuti, sono ben sette, lo stesso numero dei game che compongono la prima frazione a favore della numero quattro del ranking.

Pegula parte bene nel secondo parziale ma forse sottovaluta le capacità di reazione della numero 111 della classifica, che non rinuncia a spingere e pesca l’americana in atteggiamento di sufficienza: Pegula perde continuità con il dritto, sin lì perfetto, e rincuora la contendente in pieno arrembaggio da fondocampo. Dopo venti minuti, il tabellone si illumina di un 4-1 con doppio break per Ajla inimmaginabile solo mezz’oretta prima.

La numero uno del seeding prova ad alzare la traiettoria del drive per ritrovare la dimestichezza smarrita ma il feeling con le righe della metà campo opposta stenta a riprendersi. Jessica deve annullare due palle per l’1-5, poi arrivano anche due chance per dimezzare il numero di break di ritardo, ma le manovre della rivale con la palla corta di rovescio sventano il rischio. L’americana ha però i colpi migliori nel frangente e si issa sul 3-4, con un solo turno al servizio da riguadagnare.

Tomljanovic però sta servendo con il 70% di prime palle e nel parziale in corso giocherà un solo doppio errore, nel decimo game; poco prima ha spedito l’ace del 40-0, che perfeziona poco dopo con un vincente che sancisce la parità nel conto dei set dopo un’ora e venti di partita.

Pegula riparte e approfitta immediatamente del classico calo d’intensità che subisce l’atleta sfavorito dal pronostico quando conquista un successo parziale; oltretutto l’americana torna ad irrobustire il palleggio e, pur senza eliminare completamente le incertezze del set di mezzo, dà l’impressione di poter tornare a comandare lo scambio.

Tomljanovic cede il servizio nel secondo game ma palesa coraggio e caparbietà: si serve dello slice di rovescio lungolinea a una mano per disorientare l’avversaria e arriva persino a chiudere un bel punto nei pressi del net. Il resto lo aggiunge la favorita del lotto con un paio di errori nella misura del dritto, e il contro-break arriva subito. Ajla non riesce però a mantenere continuità di fronte a una Pegula non esente da difetti ma comunque in grado di garantire una più che discreta velocità media; l’americana si giova di un comprensibile momento di pausa della contendente per operare un nuovo break e salire fino al 4-1 che pare l’inizio della fine del match. Tomljanovic è brava a non perdere ulteriore terreno ma Pegula sul 5-3 comincia con due ace consecutivi, non concedendosi più alcuna distrazione: dopo due ore di gioco è lei la prima finalista.