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Tsitsipas riesuma il rovescio: merito della nuova racchetta?

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È stato necessario stropicciarsi ripetutamente gli occhi, prima di appurare che quello visto nell’incontro di semifinale a Dubai – contro Tallon Griekspoor – fosse realmente Stefanos Tsitsipas. Lo stesso Tsitsipas capace di auto-eliminarsi da Doha dinanzi a un Medjedovic claudicante, che su una gamba sola è riuscito ad ingannare la mente del greco, il quale, ha dunque abbandonato nell’immediato la prima tappa del doppio appuntamento sulle coste del Golfo Persico.

A un tiro di schioppo da Doha, però, la musica pare ben diversa. Nel corso del debutto a Dubai contro Lorenzo Sonego, nessuno può fare a meno di notare qualche dettaglio differente nello strumento del tennista greco: Non v’è dubbio, la racchetta del buon Stefanos non è uguale a quella usata sino a pochi giorni or sono. È lui stesso a confermarlo nel post-gara contro l’azzurro: “Credo che il motivo che mi abbia portato a prendere questa decisione sia abbastanza facile da intuire. Molti Top 10 hanno affrontato apertamente la questione relativa alle palle e ai campi, e al fatto di come siano diventati sempre più lenti nelle ultime stagioni. Così, da giocatore io cerco solo di adattarmi al cambiamento per provare ad usare queste nuove condizioni di gioco a mio vantaggio”.

Avvalendosi della lente d’ingrandimento, in molti hanno decretato che il nuovo telaio “in incognito” utilizzato dal greco, sia lo stesso di Carlitos Alcaraz, ovvero il modello Pure Aero marchiato Babolat. La scelta quasi improvvisata pare stia sortendo un ottimo effetto sul gioco di Stefanos, che ha, come d’incanto, riesumato dal suo arsenale tennistico, il fatidico “colpo perduto”, il rovescio. Lo splendido stile old style del greco è stato apprezzato per anni dagli appassionati, ma ultimamente il suo rovescio a una mano ha quasi sempre faticato contro i solidissimi bimani in circolazione, pagando dazio. Come accennavamo precedentemente, la novità introdotta dall’attuale numero 11 del ranking ha cambiato le carte in tavola, e i numeri degli ultimi match, in particolare la semifinale disputata contro Tallon Griekspoor, ne evidenziano il radicale miglioramento. Il rovescio di Tsitsipas, nell’incontro con l’olandese, sfiora la perfezione, raggiungendo una shot quality pari al 9.8, con ben 8 vincenti realizzati soltanto col suddetto colpo.

Tra un progresso tangibile, e chissà, anche un “effetto novità”, il greco torna magicamente in finale dopo quasi un anno d’assenza (Barcellona ’24 l’ultima volta), nella quale incontrerà il canadese Felix Auger-Aliassime, che sarà l’avversario con il ranking più basso mai affrontato in una finale ATP 500, dove non è mai riuscito ad imporsi nelle 11 precedenti occasioni. La nuova racchetta e il “”basso”” ranking del canadese riusciranno a instradare il greco verso il primo ‘500’ della carriera?