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ATP Doha: non basta il cuore di Berrettini, Draper vola in semifinale

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[8] J. Draper b. M. Berrettini 4-6 6-4 6-3

Jack Draper si qualifica per la nona semifinale ATP della carriera dopo aver battuto Matteo Berrettini nei quarti del Qatar ExxonMobil Open di Doha: il 23enne britannico si è imposto con il punteggio di 4-6 6-4 6-3 in 2 ore e 22 minuti di gioco al termine di una partita di ottimo livello. Draper ha disputato un match davvero eccellente in risposta, partendo da lontano e riuscendo ad anestetizzare la potenza del ‘martello’ dell’avversario: Berrettini, dal canto suo, ha pagato le fatiche dei giorni precedenti ma ha in ogni caso dimostrato di stare bene, lottando fino all’ultimo punto. Il romano non è riuscito a trovare la consueta precisione con la prima di servizio (nonostante i 16 ace) ed è stato soprattutto tradito da un dritto stranamente balbettante: per lui, infatti, addirittura 42 errori non forzati con quel colpo. Draper, che nella semifinale di venerdì affronterà Jiri Lehecka, grazie a questa vittoria ritoccherà il proprio best ranking, salendo (almeno) fino al numero 14 (numero 2 dei mancini, dopo Ben Shelton): se l’inglese dovesse alzare il trofeo dell’ATP 500 di Doha si porterebbe a una manciata di punti dal primo ingresso in Top 10 della carriera.

Berrettini – sostenuto in tribuna dal tifo di Valentino Rossi – saluta invece Doha con la delusione di una sconfitta dolorosa ma, allo stesso tempo, con l’ottimismo una settimana davvero incoraggiante, contrassegnata da tre ottime prestazioni, da due belle vittorie (con Djokovic e Griekspoor), da una condizione fisica praticamente perfetta e dal rientro in top 30.

Primo set: Matteo approfitta dell’unico passaggio a vuoto dell’avversario, annulla tutte le palle break e chiude il parziale

Nel secondo game suona subito l’allarme rosso per Berrettini, che paga immediatamente le scorie nervose della battaglia con Griekspoor di appena 24 ore fa: il romano regala una serie di errori gratuiti con il dritto ma riesce a sopravvivere aggrappandosi al servizio e annullando un paio di palle break grazie anche alla complicità di una risposta tremebonda dell’avversario (1 pari). Il punteggio della partita a questo punto si stabilizza, come prevedibile, sui binari ordinati dei turni di battuta ma nel settimo game il britannico si distrae, subisce un meraviglioso passante di Matteo e, di conseguenza, il primo break di tutto il match (4-3 Italia). Berrettini alza i giri del motore del proprio tennis, lascia andare il braccio, si fa trascinare dall’adrenalina, conferma il vantaggio, e si porta sul 5 a 3: nel momento di chiudere, però, l’ex numero 6 del mondo smarrisce la prima di servizio, si complica la vita, annulla tre palle break (una delle quali con un delizioso passantino lungolinea in back, che anestetizza l’attacco in controtempo di Draper) e, finalmente – al terzo set point e dopo una cinquantina di minuti di gioco – chiude la pratica (6-4) , spazzando via la tensione di un game infinito e faticoso grazie all’ottavo ace dell’incontro.

Secondo set: Berrettini prova a sopravvivere al cambio di marcia di Draper ma alla fine regala il parziale con una brutta volèe

Il britannico cambia marcia fin dai primi scambi, alzando la voce e il livello dell’intensità fisica e mandando così un messaggio molto chiaro all’avversario: Berrettini non arretra di un centimetro, accetta il salto di qualità della partita e lo scambio da fondocampo ma non riesce più a rendersi pericoloso in risposta, condannando sé stesso alla fatica e alla lotta dei turni di battuta. Il servizio non fa la differenza e, inoltre, il dritto, continua a scricchiolare, disegnando un piccolo ma fastidioso punto di domanda nell’umore del romano: nel sesto game Matteo si salva dal 15-40 (3 pari), respira, ma, nel decimo game è costretto a cedere, nel modo più doloroso, dopo aver sprecato cinque palle del 5 pari (di cui due consecutive, dal 40-15). Draper risponde dalla tribuna ma riesce a trovare lo stesso la profondità giusta, per poi lavorare ai fianchi l’avversario grazie alle rotazioni pesanti del suo tennis: l’inglese spreca il terzo point (e l’undicesima palla break della partita) con la meno elegante delle smorzate ma alla quarta occasione chiude il parziale approfittando di un errore a rete di Matteo. 6-4 Draper dopo un’ora e quaranta minuti di gioco: si va al terzo set.

Terzo set: Draper scappa subito nel punteggio, Matteo prova a reagire ma ormai è troppo tardi

Matteo all’inizio del parziale subisce il contraccolpo fisico ed emotivo della delusione del secondo set, lasciando strada libera a Draper, che si porta rapidamente sul 4 a 1, sfruttando la fatica dell’avversario: Berrettini, però, nel momento più complicato (1-4 e 15-30), ritrova le energie mentali, reagisce e decide di crederci: l’italiano aumenta il volume del grunting, butta in campo tutta la benzina rimasta, ritrova finalmente la traiettoria slice da destra (2 a 4) e si procura addirittura una palla del controbreak, che però viene annullata dal britannico con il settimo ace della partita. Berrettini ci prova fino all’ultimo ma Jack, dopo aver sprecato il primo match point con un doppio fallo, chiude la pratica con il punteggio d 4-6 6-4 6-3 con la consueta traiettoria mancina da sinistra dopo 2 ore e 22 minuti di gioco.