Amanda Anisimova: dal ritiro alla rinascita
“Per me è diventato insopportabile partecipare ai tornei di tennis“. Con questa frase, Amanda Anisimova, nel maggio 2023, si congedava dal mondo del professionismo, ignara della piega che avrebbe preso la sua vita qualche anno dopo. La tennista statunitense, futura promessa e campionessa allo US Open junior 2017, scosse il circuito mondiale con un post sui social, nel quale confessava di non star bene mentalmente e preferire uno stop alla sua attività professionistica. Il malessere psicologico di Anisimova affondava le sue radici in un evento drammatico che ha sconvolto la sua crescita, ovvero la morte del padre e allenatore Kostantin, deceduto nel 2019 a causa di un infarto: “È stato il momento più difficile della mia vita e la cosa più difficile da superare, non ne parlo mai con nessuno“, aveva confessato la giovane tennista statunitense, che dopo il trauma iniziale, aveva proseguito a gonfie vele la sua attività nel circuito, culminato proprio nel 2022 con il raggiungimento dei quarti di finale a Wimbledon, momento in cui, invece, Amanda iniziò a patire una forte stress mentale, che la trascinò alla drastica decisione presa nel maggio 2023.
Capitolo 2, rinascita. Il “ritiro” di Amanda Anisimova non è definitivo, la giocatrice americana necessita solo di svariati mesi di digiuno dal tennis per eliminare lo stress accumulato e tornare ad apprezzare appieno il lavoro e il divertimento sul campo. Esattamente 8 mesi dopo l’annuncio, Amanda torna a riprendere una racchetta tra le mani, ad Auckland, grazie ad una wild card concessa dall’organizzazione del torneo. Il debutto in tabellone è sorprendente: pesca la tosta Pavlyuchenkova al primo turno, e la mette K.O in due set. La ceca Bouzkova arresta il suo cammino agli ottavi di finale, ma l’Australian Open 2024 ha in serbo qualcosa di speciale per Amanda. La tennista di origine russe raggiunge il terzo turno, dove incontra la spagnola Paula Badosa, sconfitta in due set, poi esulta sui social: “Facciamogli sapere che sono tornata”.
Un nuovo inizio per Anisimova, che finirà il suo Slam tra le migliori 16 giocatrici del torneo, perdendo dalla vincitrice di Melbourne, Aryna Sabalenka. La statunitense torna a sorridere. Il best ranking (N.21) raggiunto nell’ottobre 2019 è ancora lontano, ma poco importa. Il tennis torna ad essere parte della sua vita, ma ha imparato a non trascurare i momenti di condivisioni insieme ai propri a cari, e i tornei della prima metà del 2024 si contano appena sulle dita di una mano. Una stagione magra di risultati, con un solo picco registrato a Toronto – dove arrivò in finale, sconfitta da Pegula – lascia il posto a quella che potremmo definire la settimana della rinascita, una seconda chance: Doha 2025. Amanda Anisimova supera ogni aspettativa, sbarazzandosi delle avversarie con facilità quasi stucchevole, e mica tenniste qualsiasi. Regola Azarenka, rincara la dose con Paula Badosa, Fernandez e Kostyuk, e stordisce Alexandrova a suon di rovesci. L’ultima tappa prima del titolo è Jelena Ostapenko, tornata in finale a Doha dopo 9 anni dall’ultima volta (2016, occasione persa contro Suarez Navarro), e affamata di riscatto. I sogni della lettone vanno in fumo, così come le speranze di conquistare il primo WTA 1000 della carriera, portato a casa dalla statunitense in due set.
Sembrano due vite diverse, ma non lo sono affatto. Il riscatto di Anisimova prende vita in Arabia, dove ha ripreso le sembianze della giocatrice che era prima del collasso psicologico, e adesso punta a riconquistare il suo best ranking e…qualcosa in più.