ATP Delray Beach, Michelsen salvato dal ritiro di Mmoh, bene Norrie. Tien domina e raggiunge Arnaldi
Poca lotta nei match della terza giornata di gioco all’ATP 250 di Delray Beach, dove l’azzurro Matteo Arnaldi attende l’esordio con Tien dopo il bye al primo turno.
Due ritiri e poche sorprese: costretto al forfait ancor prima di scendere in campo Yoshihito Nishioka, autore di un’ottima prestazione nel suo turno d’esordio con l’australiano Vukic. A match in corso, dopo un primo set vinto al tiebreak 10 punti a 8, deve ritirarsi anche Mmoh, favorendo il connazionale Michelsen.
Ecco un breve riassunto degli altri match di giornata.
L. Tien b. A. Walton 6-4 6-3
Tanto equilibrio in un primo set che ha fatto del servizio, un aspetto decisamente poco dominante: 5 i break totali in 10 giochi.
Il primo, è conquistato dall’australiano nel game inaugurale. Poco dopo spreca la possibilità di un doppio vantaggio, perdendo la battuta immediatamente successiva e rimettendo le cose in parità. Identica parabola nei giochi che seguono: break dell’australiano, 4 chance di raddoppiare il vantaggio, e controbreak. E, alla fine, lo statunitense costretto a inseguire a fatica nel corso dell’intero parziale, ottiene la risposta decisiva quando in vantaggio 5 a 4, chiudendo dopo 51 minuti.
Del tutto opposto l’andamento del secondo set: lo statunitense è il primo a procurarsi le occasioni di vantaggio, e Walton, pur annullandole, non riesce a trovare spiragli in un rendimento al servizio americano decisamente migliorato. Tien non concede più nulla e, nel sesto gioco, trova le giuste misure in risposta, chiudendo il match.
Sarà Matteo Arnaldi il prossimo avversario di Tien, in una sfida che promette grande equilibrio.
C. Norrie b. [9] A. Rinderknech 7-6(9) 6-2
Due isolati attimi di indecisione, sono gli unici tentennamenti al servizio dei due giocatori: break e controbreak fra terzo e quarto gioco, prima di lasciar spazio al grande dominio della battuta. Solo quando chiamato a raggiungere il tiebreak, il francese torna a dubitare: 3 palle break, 3 set point, ben gestite e annullate. Nonostante le occasioni mancate, il britannico non si scompone: domina ancora in risposta, riuscendo a conquistare altri 4 set point, di cui uno al servizio. Rinderknech continua a faticare, ma Norrie non sembra in grado di porre fine alle sofferenze francesi. Alla fine, al set point numero 8, il britannico riesce a chiudere un set durato poco meno di un’ora e mezza. Come prevedibile, il drammatico esito distrugge psicologicamente la testa di serie numero 9, mai più in partita. Due break nel set successivo chiudono definitivamente il match.
[5] M. Giron b. [Q] E. Quinn 6-3 6-4
Tutto facile per Giron, che batte nel derby casalingo il qualificato, classe 2004. Ethan Quinn, in due poco combattuti set.
Il break in apertura indirizza immediatamente il parziale, poi dominato dal giocare in battuta. Il giovane americano torna preda dei propri dubbi quando chiamato a servire per restare nel set: annulla tre set point, ma si arrende al quarto, consegnandosi in 40 minuti. Andamento molto simile anche al rientro in campo: la battuta dei due sembra inattaccabile, nessuno concede palle break nei primi nove giochi. Sul 4-5, quando nuovamente costretto a servire per restare in partita, Quinn si scioglie al primo matchpoint. Favorito dal ritiro di Nishioka, sarà Kecmanovic il prossimo avversario dell’americano, per un posto in semifinale.
[3] A. Michelsen b. [Q] M. Mmoh (8)6-7 3-0
Tanta sfortuna, ancora una volta, per Michael Mmoh, nuovamente costretto al ritiro dopo una meravigliosa prestazione nel primo set.
Merito dell’ottimo rendimento al servizio del più giovane e della freddezza di Mmoh sulle 6 palle break concesse, al tiebreak si giunge senza alcun break.
9 minibreak, sfrenato equilibrio e ben 4 set point necessari a chiudere il set. Al rientro in campo, tensioni fra i due, innescate da un Michelsen di certo non contento della propria prestazione e del toilet break dell’avversario. Pausa che, evidentemente, serviva realmente: pochi punti, due immediati break e Mmoh è costretto a ritirarsi nonostante il vantaggio. Per lo statunitense, ora, c’è la sfida a Cameron Norrie.