ATP Rotterdam, de Minaur batte Mensik e confessa: “Dopo la Davis non vado mai in vacanza”
[3] A. De Minaur b. J. Mensik 6-4 6-4
Non è esattamente il Mensik sgargiante intravisto a Melbourne, contro Ruud, e nei primi due set contro Davidovich Fokina, prima di essere rimontato dallo spagnolo e salutare il primo Grand Slam dell’anno. De Minaur fa il suo – al solito – ordinatissimo, solido e sufficientemente aggressivo; Il ceco eccede, cerca ossessivamente il vincente sulla riga e combina un miscuglio di patatrac, cedendo il servizio al quinto gioco. Il tennista aussie regala poco e niente, il primo set finisce tra le sue mani senza indugio, col punteggio di 6-4.
Mensik persevera sulla linea dell’aggressività, ma il numero tre del seeding si cala nei panni del ricamatore, e pesca delle soluzioni di una finezza unica che lo instradano verso tre break point consecutivi. Un pizzico di follia ed incoscienza portano Mensik a trovare dei dritti definitivi, che lo tengono a galla nel complicato secondo set. Il nativo di Prostejov non trova però una continuità tale da impensierire l’ineccepibile De Minaur, onnipresente nei momenti fondamentali, e ausiliato da un ceco sprecone, quantomeno nell’incontro odierno. L’Australiano approfitta ancora delle molteplici incertezze dell’avversario ottenendo il break nel nono gioco del secondo parziale, e chiudendo l’incontro nel game successivo, con un doppio 6-4.
Al termine dell’incontro con Jakub Mensik, il numero 8 del ranking ha rilasciato alcune dichiarazioni in zona mista, dove si è anche incrociato con Andrey Rublev, pronto ad entrare in campo per il suo match contro l’ungherese Maroszan. Ecco le parole dell’australiano, raccolte dal nostro inviato a Rotterdam Giovanni Pelazzo.
D. Hai difficoltà ad affrontare le nuove generazioni che si stanno affermando in questo momento?
De Minaur: “Credo che la cosa più difficile dell’affrontare una sorta di next gen sia che nel primo anno di tour nessuno ti conosce. Quindi giochi con molta più libertà, non sei davvero spaventato là fuori. Si va in campo e gli avversari non sanno cosa aspettarsi. Quindi ha un effetto sorpresa su molti giocatori. La cosa più difficile è l’anno successivo, quando improvvisamente devi difendere dei punti. Devi preoccuparti della tua classifica. Non vai a ogni partita pensando: “sono sfavorito”.
Questa è probabilmente la cosa più difficile da affrontare mentalmente quando si è giovani. I primi due anni si riesce a giocare più liberamente. Ma negli anni successivi sono molti di più i dubbi che si insinuano nella tua mente“.
D. Prima della partita hai avuto un medical timeout. Erano veschiche?
Alex De Minaur: “Come puoi vedere, ho del sangue qui (dita del piede destro, la scarpa era parecchio insanguinata, ndr). Non era l’ideale, ma non avevo molto tempo prima dell’incontro per sistemarlo. Quindi l’ho fatto appena prima del match“.
Giovanni Pelazzo: Hai iniziato alla grande la stagione, quarti qui, quarti in Australia. Hai lavorato su qualcosa di specifico durante la pre season?
Alex De Minaur: “Solo tanto, tanto lavoro. Ci sono sempre molte ore di lavoro dietro i successi. Ogni anno finisco la Coppa Davis e alcuni giocatori vanno in vacanza, mentre io no e mi dedico subito alla preparazione. Per me è molto importante lavorare sul mio corpo e ottenere dei miglioramenti, sia che si tratti di diventare un po’ più forte fuori dal campo, sia che si tratti di lavorare sul mio servizio, che oggi ha un’alta percentuale. Un nuovo big server? Sì. Serve bot (ride, ndr)“.
Giovanni Pelazzo. Hai visto la partita di Medvedev ieri? Quale credi sia il suo problema in questo momento?
De Minaur: “Daniil può fare il salto di qualità in qualsiasi settimana. Può andare in campo e fare una lunga corsa negli Slam, e non deve preoccuparsi più del Ranking. L’anno è lungo. C’è molto tennis, molti tornei, palline e condizioni diverse. Sì, quando sei nel tour da così tanto tempo come lui, probabilmente ha bisogno di una piccola rinfrescata, direi“