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ATP Rotterdam, Cobolli: “Sinner è una stella. Papà è incredibile come allenatore e come persona”

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Dopo un inizio di stagione singhiozzante, anche a causa dei problemi fisici risalenti a fine 2024 che lo hanno condizionato e non poco, Flavio Cobolli è pronto a dare una svolta alla propria stagione. Lo farà all’ABN AMRO Open 2025 di Rotterdam, che gli ha regalato sin da subito un primo turno da brividi con Hubert Hurkacz. Il tennista romano, ai microfoni dell’ATP, si è raccontato a 360°, partendo dal rapporto con il padre-allenatore.

Mio padre era un buon giocatore ma si è fermato quando era giovane, quindi aveva una classifica leggermente inferiore alla mia. Ora è un allenatore incredibile e abbiamo un grande rapporto. Quando ero piccolo, volevamo tenere il tennis e il nostro rapporto separati. Giocavo molto a calcio e ne parlavamo, ma non discutevamo di tennis. Voleva che io migliorassi da solo e mi ha detto che quando sarei stato pronto mi avrebbe aiutato. Abbiamo cominciato qualche anno fa e abbiamo fatto tanto lavoro insieme da quando abbiamo iniziato. L’anno scorso è stato molto buono, ma ora vogliamo fare di più”.

È difficile quando tuo papà è il tuo allenatore. Come ho detto, quando ero piccolo parlavamo solo di calcio. Una volta che sono cresciuto e abbiamo lavorato insieme, abbiamo sviluppato un buon rapporto e lo ascolto molto di più adesso che in passato. Penso che possiamo fare grandi cose insieme. È importante che quando siamo a casa non parliamo di tennis. Se abbiamo screzi in campo, rimane in campo. Può essere più difficile in campo alcune volte, perché entrambi vogliamo avere ragione, ma è una grande persona e amo lavorare con lui“.

Poi un passaggio sull’inizio di stagione e sull’infortunio: “È stato un difficile inizio di stagione perché ero infortunato a Vienna. Ho avuto un problema alla schiena e non stavo bene. È stato difficile tornare dall’infortunio dal momento in cui è stato il primo importante per me e richiede tempo. Ho bisogno di mettere match nelle gambe adesso che mi sono totalmente ripreso. È stato impossibile giocare fino all’ultimo giorno di pre-season. Ho fatto molta fisioterapia e massaggi e sono stato tanto in palestra, ma non ho mai colpito la palla. È stato frustrante“.

Ho provato a cambiare qualcosa all’inizio della pre-season. Sono andato a Zanzibar a novembre per una settimana, ma è stato frustrante non riuscire ad allenarmi dopo quel periodo. Quando ho cominciato ad allenarmi di più mi sono sentito sempre più felice. È stato difficile in Australia perché non ero in forma, quindi non ho potuto giocare al meglio. Solo ora sento che la mia stagione può iniziare“.

Per Jannik Sinner solo parole al miele: Non sono sorpreso perché Jannik è nato con le qualità della stella. Lui è semplicemente una stella. La Federazione Italiana ha lavorato bene negli ultimi 10 anni e potete vedere il successo anche dietro a Jannik. Adesso abbiamo un bel gruppo che sta arrivando e siamo felici di questo. La Federazione ha investito molti soldi su di noi e penso che stiano facendo un buon lavoro. Continuano ad evolversi e a supportarci“.

Infine la chiosa sull’importanza di avere tornei in Italia: Avere le Next Gen a Milano è stato bello. Se hai uno dei migliori tornei al mondo nella tua città quando sei giovane, allora sei motivato a giocarci. Sono cresciuto seguendo questi tornei e questo ti spinge a migliorarti. Abbiamo anche le ATP Finals e la Coppa Davis in Italia, quindi questo è importante per il tennis italiano e può aiutarlo a svilupparsi ulteriormente”.