WTA Linz: Alexandrova domina, si fa travolgere e ritorna nel finale per vincere il suo sesto titolo, battuta Yastremska in tre set
[4] E. Alexandrova b. [5] D. Yastremska 6-2 3-6 7-5
Due temperamenti opposti, due stili di gioco opposti e due atteggiamenti tattici opposti: tante differenze tra le atlete in campo nella finale dell’Upper Austria Ladies Linz. Ekaterina Alexandrova è meno dotata in termini di esplosività e deve soprattutto costruire e contenere con pazienza, acume e gambe; Dayana Yastremska ha colpi sensazionali ma scarsissimo rigore e senno tattico. La prima pensa, la seconda agisce, senza rimpianti.
Ne nasce una sfida ricca di risvolti psicologici assai coinvolgenti, con la russa che vola sulla scorta degli errori della rivale, la quale però a un certo punto gira l’interruttore della poesia e riversa tutto l’estro possibile nella gara, dominando in maniera imbarazzante Alexandrova, ingobbita e incapace di limitare i danni.
La russa è brava a interrompere la corsa verso la disfatta aggrappandosi al ritorno della miglior versione della sua pur non straordinaria battuta, dando così segnali di vita e probabilmente condizionando la rivale, che non poteva d’altronde continuare a giocare senza mai sbagliare. Alexandrova pensa di più e probabilmente vede la sconfitta materializzarsi; resiste stoicamente e si merita il suo sesto titolo al dodicesimo game del set decisivo, dopo due ore e tredici minuti. L’ultima gioia per lei risale a s’Hertogenbosch 2023, quando superò Veronika Kudermetova 7-6 al terzo set. La russa guadagna cinque posizioni e si siede sulla poltrona numero 25 mentre per l’ucraina c’è il ritorno nella top 50, all’ultimo posto utile.
Il Match
Alexandrova serve per prima e non trova immediato feeling con il movimento di battuta; la russa terminerà il set con il 52% di prime palle, ma anche con un undici su undici al di sopra di ogni critica. Censurabile è invece la condotta di gara di Yastremska che prova presto a imporre la sua superiore capacità di cambiare ritmo ma troppo spesso non tiene i colpi nei limiti delle righe. L’atleta ucraina spinge con entrambi i fondamentali di rimbalzo e riesce talvolta ad aprirsi la strada per la soluzione vincente, sbaglia però sovente la mira e dopo quattro game ha già ceduto la battuta una prima volta.
La favorita numero cinque cerca di avere la meglio anche quando deve colpire in recupero, senza mai cercare di rallentare il ritmo per guadagnare terreno, e con pragmatismo Alexandrova accetta di tenere un robusto palleggio senza cercare soluzioni elaborate e aspettando piuttosto le imprecisioni della rivale. Per Ekaterina c’è un secondo break al termine dell’ottavo game, che è anche l’ultimo punto del set dopo solo mezz’ora di gioco.
La seconda partita pare seguire l’identico canovaccio della prima e il break per la russa arriva con ancora maggiore rapidità, ovvero dopo soli due game. Dayana non cerca un diverso disegno tattico, forse non ne è capace e forse non vuole, e sempre che ne stia seguendo uno; così la sua fede incrollabile nei propri colpi, unita a una buona dose di incoscienza, la riporta clamorosamente a galla.
Yastremska si fa infatti più incisiva e costringe la rivale a rincorse sempre più faticose e inutili; i recuperi sono sempre meno competitivi e l’atleta di Odessa ora viaggia spinta da un entusiasmo irrefrenabile. Il contro-break arriva al quinto gioco e due giochi più avanti la russa cede ancora la battuta; potrebbe rientrare nel set Ekaterina perché sul 3-4 c’è la palla per togliere il servizio alla rivale, ma Yastremska entra con un lungolinea di dritto imprendibile e prosegue con un ace. Dallo 0-3 in poi arrivano sei game in fila e il 6-3 che pareggia i conti sul tabellone, dopo un’ora e un quarto.
Yastremska incamera il settimo gioco consecutivo e Alexandrova capisce che non può confidare nel calo della rivale, anche perché il match sta correndo veloce. Nel secondo game spinge con il rovescio lungolinea per il 30-15 e sembra poter arrestare la tempesta, ma l’avversaria è in realtà ancora rovente: Dayana non rallenta e toglie di nuovo il fiato alla russa, che da diversi minuti appare avvilita. Per l’ucraina c’è un nuovo break e il 3-0 giunge di lì a poco.
Alexandrova trova l’1-3 che pone fine al triste parziale di nove game a zero per l’ucraina; nel quinto game però ancora uno 30-15 pare essere il segno di un cambio di rotta. Un paio di errori di Dayana causano il contro-break ed Ekaterina, che nel frattempo sta servendo nel set con l’87% di prime palle, si porta sul 3-3.
Da 0-9 a 3-0 e con due chance per un secondo break: Alexandrova spera, Yastremska guarda di nuovo il precipizio e pianta due servizi vincenti per chiudere le falle. L’ucraina torna ad avere troppa fretta, commette altri errori ma il settimo game è suo; le contendenti giungono al meglio alla stretta finale e il pubblico applaude convinto. Alexandrova sale 5-5 nonostante un doppio errore sul 4-5 e 15-15, Yastremska prova il contropiede per mandare a vuoto la rivale in rincorsa e si issa sul 5-5 e 40-0.
Per la numero quattro del tabellone c’è la risposta vincente del 40-15, che incredibilmente innesca il nuovo, piccolo ma fondamentale ribaltone: Yastremska forse sente la paura e sbaglia tutto fino al break del 5-6. Il dodicesimo game vive della magica sconsideratezza di Yastremska, che annulla quattro palle-gara con soluzioni di incredibile coraggio. Il quinto matchpoint è però troppo anche per lei e un rovescio lungolinea oltrepassa la linea di fondo di meno di un centimetro. Quanto basta per la paziente Alexandrova.