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Adiós Peque: Diego Schwartzman prepara il ritiro nella sua Buenos Aires

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Tic Tac. Tic Tac. Tic Tac. L’orologio corre, e l’ora sta arrivando. Quello che ogni sportivo, ogni atleta, vorrebbe rimandare a data da destinarsi. Bisogna essere realisti perchè anche le cose più belle hanno un inizio e una fine. Ne è consapevole Diego Schwartzman, con il tennista che già nella stagione mandata in archivio aveva annunciato il suo addio. Quel momento è dietro l’angolo, perchè la cornice scelta per appendere la racchetta al chiodo è quella di Buenos Aires, aria di casa per trasformare l’amarezza nel proverbiale buen retiro.

El Peque dice basta perchè, nonostante i 32 anni all’attivo non siano una condanna anagrafica, la mente non va più di pari passo al fisico. Lo stesso corpo che, paradossalmente, ha dovuto faticare tutta la carriera. Ha dovuto fare i conti con il suo essere “Pequeño”, 170 centimetri di puro cuore, con un animo da lottatore come marchio di fabbrica. La garra degli argentini come punto di forza, la stessa che l’ha portato a essere numero 8 del ranking e togliersi lo sfizio di raggiungere la semifinale al Roland Garros nel 2020, anno d’oro considerando anche la finale agli Internazionali d’Italia dove si arrese solo a Novak Djokovic.

La carriera di Diego non è fatta solo di vittorie sfiorate, perchè al netto di un bilancio negativo nelle finali, 10 sconfitte su 14, Schwartzman ha in bacheca anche quattro titoli ATP. Comunque vada il suo ultimo tango, Buenos Aires sarà l’ultimo torneo vinto. La finale vinta con Cerundolo nel 2021 è stata l’ultima affermazione nel circuito e, ironia della sorte, il Peque si sta allenando in questi giorni proprio con il compagno di Coppa Davis per preparare il suo tour di addio. Il classe 1992 non gioca dal 26 agosto, dal primo turno dell’US Open che lo vide andare fuori a testa alta per mano di Gael Monfils. Nonostante abbia voluto preservarsi, cinque mesi di assenza dal clima agonistico sono tanti e per chi non ha voglia di fare solo passarella nel torneo di casa, c’è bisogno di un warm-up.

Da Rosario a Buenos Aires. Per gli amanti del calcio sarebbe una perfetta spola tra Messi e Maradona, e per chi come Schwartzman si chiama così in onore di Diego, non potrebbe esserci ultima tappa più evocativa. Il tennista si scrollerà un po’ di ruggine nel Challenger di Rosario, al via il 3 febbraio, per puntare a finire bene nella competizione della capitale argentina. I nastri di partenza dell’ATP di Buenos Aires saranno tagliati il 10 febbraio, e il pubblico ha già fatto scorta: non basteranno tutti i fazzoletti del mondo quando el Peque uscirà dal campo al campo all’ultimo juego, set y partido.