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Australian Open, Vagnozzi: “Sinner è un talento incredibile. Possiamo vincere Roland Garros e Wimbledon”

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Anno diverso, stessa storia. Come nel 2024, a trionfare all’Australian Open è stato Jannik Sinner, sempre più certezza e sempre più dominatore del circuito. Un trionfo condiviso con una coppia di allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, che gli ha cambiato la carriera e la vita. E dalla bella conferenza stampa che ha tenuto il marchigiano, ben si capisce l’importanza che ricopre per Sinner.

D: “Ero curiosa di chiederti come proteggete Jannik dentro la bolla da quello che è successo, e che continua ad accadere. Le accuse di Kyrgios sui social, oggi è uscito un duro pezzo sulla ‘Bild’. Come lo schermate da tutto questo, se c’è bisogno?

Vagnozzi: “Abbiamo parlato tante volte di questa cosa. L’unica cosa che possiamo fare è controllare quello che riguarda direttamente noi, ad esempio oggi non abbiamo parlato di questo. Ma di come preparare la partita, di come stare mentalmente in campo e di come approcciare tatticamente. E ha fatto entrambe le cose alla perfezione. Possiamo far fede a quello che sappiamo noi, che Jannik è pulito, che non ha fatto niente di male, ha la coscienza pulita e può andare in giro a testa alta. E continuare ad essere il ragazzo di 23 anni che è

Vanni Gibertini: “Dieci minuti fa Zverev ha detto ‘Jannik è meglio di me in qualsiasi fondamentale, tolto il servizio’. Volevo sapere la tua opinione su questa valutazione

Vagnozzi: “Oggi sicuramente è stata una partita dove Jannik ha giocato molto bene da fondo. Zverev tante volte era in difficoltà nel punto, quindi cercava tanto dal servizio. Dico sinceramente che spero che prima o poi Zverev vinca uno Slam, perché se lo merita. E penso che dopo l’infortunio sia migliorato tantissimo…e sono anche momenti. In questo momento Jannik sta giocando molto bene, ce ne sono altri in cui si può essere meno in forma. Oggi sicuramente si è visto uno Jannik che ha dominato nei colpi da fondo, tatticamente, e Zverev che si è aggrappato al servizio. Poi sapete bene che le partite possono essere diverse in un’altra superficie, in un’altra condizione, in un altro orario. Penso che Alex sia davvero un grandissimo giocatore e che si meriti di vincere uno Slam prima o poi

D: “C’è stato un dominio tale oggi che davvero uno si chiede se c’è ancora qualcosa che può migliorare o è perfetto così?

Vagnozzi: “Penso che ci sia sempre da migliorare, e penso sia importantissimo perché se non vai con tutti i giorni con la voglia di migliorare qualcosa diventa poi difficile entrare in campo, allenarsi, ‘farsi il mazzo’. Sicuramente ci sono cose che si possono migliorare. Ora è un momento in cui sta giocando benissimo, tutto viene facile, ma ci saranno dei momenti più complicati, quindi bisgona continuare a stare sul pezzo, allenarsi, e stare avanti

D: “Come compari l’averlo visto stasera con quello che provavi lo scorso anno vedendolo provare a vincere il primo Slam? Per te è diverso?

Vagnozzi: “Sicuramente. Vedi un po’ più fiducia, e più calma. Inoltre sai di avere già due trofei a casa, quindi è un po’ diverso (sorride). Sai che andrà più fiducioso sul campo, sapendo anche meglio come gestire alcuni momenti della partita. Penso che sia anche un giocatore completamente diverso. Ha più fiducia sul servizio, più fiducia su come giocare tatticamente. Tutte queste cose fanno la differenza per vincere un torneo del genere

D: “Lo sport si muove velocemente. Erba, terra, gli Slam che non ha vinto. Quali tratti lo aiuteranno ad emergere al Roland Garros e a Wimbledon?

Vagnozzi: “La sua superficie naturale è il cemento. Lo scorso anno ha giocato le semifinali a Parigi e i quarti a Wimbledon, l’anno precedente semifinale anche lì. Di sicuro la terra è un po’ più difficile, ma penso che possa giocare bene anche lì e provare a vincere il Roland Garros. Lo scorso anno a Wimbledon era stato un po’ sfortunato perché non era al 100% il giorno della sconfitta contro Medvedev, altrimenti avremmo avuto qualche piccola chance di vincere anche lì. Penso che abbiamo la possibilità di essere pronti a vincere Parigi e anche Wimbledon

D: “Sembrava che Jannik avesse qualche problema con il tendine del ginocchio. Ora che il torneo è finito, puoi rivelare quanto lontano sia stato dalla forma migliore durante il torneo e quanto tu sia rimasto impressionato da come sia riuscito a combatterci durante il torneo?

Vagnozzi: “No, non ha avuto problemi al tendine. Contro Rune, non era al 100%, quel giorno faceva molto caldo, questo è stato il problema. Con Shelton, ha avuto un po’ di crampi ad un certo punto. In una partita al meglio dei cinque, in un torneo dello Slam, è molto lunga. Quindi può succedere, ed è stato molto, molto bravo a gestire questi momenti. Di certo puoi avere momenti di difficoltà in tornei di due settimane come questo. Ed oggi è stato ancora una volta superlativo

D: “Il tennis è considerato uno sport che richiede tanta pratica sul campo per apprendere alcune tecniche. Sono solo 11 anni che Jannik pratica solo il tennis. Come ha fato a diventare un così grande giocatore in un periodo così breve?

Vagnozzi: “Non ero con lui durante l’inizio della sua carriera, ma è davvero un talento incredibile. Mentalmente è davvero, davvero forte. Quando vuole qualcosa, prova a fare il meglio che può. Quindi a volte quando qualcuno parla di Jannik, citano solo i suoi colpi da fondo o la sua potenza. Ma per me, come coach, quando gli chiedi qualcosa, è capace di farla velocemente. E questo è un talento davvero importante sia per un tennista che per altri sport. Credo che molto sia naturale. Avrebbe potuto essere un buon sciatore o un buon calciatore. Per fortuna ha scelto il tennis (sorride)